Investimenti per il porto: foresteria, casermette e centro di formazione

Investimenti per il porto: foresteria, casermette e centro di formazione
di Adalisa MEI
3 Minuti di Lettura
Sabato 18 Maggio 2024, 05:00

Con le ruspe in azione al molo Pizzoli è stato compiuto un altro passo verso l’ammodernamento. Il futuro del nuovo porto di Bari tra investimenti e progetti passa infatti anche da una attività definita “di pulizia” da vecchi stabilimenti e capannoni dell’area. Dopo le demolizioni effettuate sul molo Cianciola, ex Work System, in questi giorni gli operai sono al lavoro per riqualificare completamente l’area del molo Pizzoli, abbattendo cinque manufatti vecchi e abbandonati. E tra l’altro anche pericolosi.

Si tratta di una opera imponente, dal quadro economico altrettanto imponente: l'appalto complessivo ammonta infatti a circa 1 milione e 600 mila euro. «Il progetto - spiega Francesco Di Leverano, direttore del dipartimento tecnico dell’autorità di sistema portuale del Mare Adriatico Meridionale - è in coerenza con i lavori di infrastrutturazione in corso presso la colmata di Marisabella e quindi - precisa - non rientra in quell’opera. Ma crea il preludio all’attività di funzionalizzazione di quell’area».

Il progetto, con precisione, riguarda l’intervento di riqualificazione dell'area retrostante i piazzali del molo Pizzoli, mediante appunto la demolizione dei manufatti fatiscenti e dei fabbricati in stato di abbandono. L’autorità di sistema portuale del mare Adriatico meridionale ha stipulato quindi un protocollo d’intesa con il comando generale delle capitanerie di Porto, con il quale si è impegnata a predisporre la progettazione e ad avviare l’esecuzione dei lavori. Questi ultimi prevedono la realizzazione di una strategica base navale sui piazzali a farsi del molo San Cataldo e di specifici manufatti di servizi per foresteria, caserme e centri di formazione nell’area del molo Pizzoli. Nel programma triennale delle opere pubbliche l’autorità portuale ha inserito l’intervento considerandolo propedeutico alla successiva previsione progettuale riguardante anche la realizzazione di strutture funzionali ai servizi istituzionali della Guardia Costiera.

L’intervento quindi prevede la demolizione di cinque fabbricati presenti sul molo, tra l'altro - ha specificato Di Leverano «a rischio crollo e pertanto pericolosi».

Il progetto è quindi anche caratterizzato da aspetti di sicurezza e rilevanza ambientale che hanno richiesto la redazione di un piano delle demolizioni al fine di illustrare le principali scelte tecniche ed operative adottate per eseguire la demolizione selettiva dell’edificio, nonché le modalità operative per la gestione dei materiali provenienti dall’attività demolizione. Tutto questo al fine di ottimizzare il recupero dei rifiuti da demolizione limitando il più possibile la quota da smaltire in discarica.

Il porto di Bari cambierà pelle e il percorso per il suo potenziamento è iniziato nel 2019 con l’obiettivo di completare i lavori entro la fine del 2025. Ugo Patroni Griffi, presidente dell'Autorità portuale, ha assicurato che il porto «si sta trasformando in un hub polifunzionale e nevralgico nel Mediterraneo, interconnesso con la città e proiettato verso una dimensione ecosostenibile, sicura e moderna». Il progetto di riammodernamento prevede la costruzione di nuove banchine e piazzali per un'area complessiva di circa 33mila metri quadrati, per l’ampliamento del molo San Cataldo, dove sono già presenti le infrastrutture al servizio della Guardia Costiera. L'obiettivo è riqualificare un'area portuale attualmente sottoutilizzata, per potenziare le infrastrutture logistiche di Bari e realizzare un bacino destinato alla nautica da diporto. L'investimento complessivo di oltre 34 milioni di euro, cofinanziati con fondi del ministero dei Trasporti, mira a fornire alla Capitaneria di Porto di Bari ormeggi adeguatamente infrastrutturati in un'area strategica per i rapporti con i Paesi transfrontalieri e per la tutela dell'Adriatico meridionale. Il progetto ha già comportato anche un’opera di approfondimento dei fondali fino a sette metri e prevede la realizzazione di tre nuovi punti di ormeggio.

© RIPRODUZIONE RISERVATA - SEPA

© RIPRODUZIONE RISERVATA