In fuga da Kiev, si sposa a Trani. Svitlana: «Qui è il paradiso»

A distanza di due anni dal suo arrivo in Italia sposerà Antonio, l’uomo che le diede ospitalità

In fuga da Kiev, si sposa a Trani. Svitlana: «Qui è il paradiso»
di Alessandro LANDINI
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Giovedì 16 Maggio 2024, 11:02 - Ultimo aggiornamento: 20 Maggio, 19:25

Aveva una casa, una famiglia e un lavoro. Poi la guerra le ha stravolto la vita e l'ha costretta alla fuga in un paese straniero dove però, insieme all'accoglienza, ha trovato l'amore e un nuovo inizio. Svitlana Furman ha 48 anni e viene da Kiev e sabato, a distanza di due anni dal suo arrivo in Italia da profuga, sposerà a Trani l'uomo che le diede ospitalità quando tutto le sembrava perduto.

La storia

Tutto è iniziato a novembre del 2021 da un post pubblicato su Facebook pubblicato da quello che diventerà suo marito. Antonio Ratti, 53enne di Vieste, è alla ricerca di una badante per suo padre e decide di lanciare un annuncio sui social, al quale risponde Svitlana che però propone una sua amica. Lei il lavoro ce l'ha, insegna lingua inglese in una scuola materna della sua città. Di lì inizia uno scambio in chat fra i due che, con il passare delle settimane, si fa sempre più continuo. «Abbiamo iniziato a sentirci e a ogni messaggio cresceva la voglia di cercarci» spiega Antonio. Fino al messaggio di Lana come la chiamano - che lo gela: "It's war", è scoppiata la guerra. Era il 24 febbraio del 2022 e in Ucraina inizia l'invasione russa. Vladimir Putin ordina l'attacco e sulle città di Mariupol e Odessa piovono bombe. Esplosioni anche a Kiev dove la donna vive insieme ai suoi due figli, Katya di 22 anni e Anton di 18. Stravolti e spaesati decidono di lasciare il paese e cercare riparo altrove, non avrebbero mai pensato di diventare rifugiati. Il ragazzino rimane a Kiev insieme alla nonna mentre Svitlana sale su un treno insieme alla figlia, un viaggio di otto ore che le porta a Leopoli, sulla costa occidentale del paese. Ad attenderle in stazione c'è il fidanzato di Katya che, a bordo della sua auto, le accompagna in Ungheria, passando prima per la Polonia e poi per la Slovacchia. Un viaggio estenuante di quattro giorni.

A Budapest però le loro strade si dividono: Katya e il suo compagno partono per Parigi mentre sua madre si imbarca sul primo volo per l'Italia, destinazione Bari.

Ad attenderla in aeroporto trova un caro amico di Antonio, Pierluigi Colangelo, allora assessore al Comune di Trani, che la ospita per una notte in casa sua. «Quando Lana è arrivata in Italia le abbiamo descritto Trani come un luogo di incontri tra culture e diverse etnie, dove la differenza si trasforma in ricchezza» ricorda Pierluigi. Il giorno dopo c'è l'incontro con Antonio. «Mi sono subito innamorato di lei, del suo modo di fare e del suo cuore di mamma» racconta l'uomo. Dal 15 marzo di due anni fa non si sono più lasciati, adesso vivono insieme a Vieste. «La vita di Lana a Kiev era fatta di lavoro, passeggiate e teatro: ama la danza ma a Vieste purtroppo non c'è un teatro ed è l'unica cosa che mi dispiace non poterle dare», evidenzia Antonio. Per lei però la città del Gargano «è un paradiso» e dice di non avere nostalgia di Kiev. In questi giorni Katya e Anton sono arrivati da Montreal, in Canada (dove vivono), a Vieste per aiutare la mamma e Antonio nei preparativi delle nozze, che si svolgeranno secondo il rito civile a Palazzo di Città. La scelta di Trani non è casuale. Entrambi sono legati alla città: Antonio ha fatto lì il militare, per Lana, invece, rappresenta il primo approdo lontano dalle bombe. «Vivremo una favola a lieto fine» commenta il sindaco del Comune di Trani, Amedeo Bottaro. «Sabato si suggella una grande accoglienza che non si è limitata alla sola ospitalità ma alla capacità del Paese di integrarla e offrire un futuro». Dopo il sì non ci sarà il viaggio di nozze, posticipato in autunno, entrambi saranno impegnati con il lavoro. Antonio è un auditor per certificazioni di qualità e in estate riprenderà a fare il cuoco in un resort. Svitlana, invece, nei mesi estivi lavorerà in un'area camping dove sfrutterà la sua conoscenza dell'inglese con i turisti. «Mi auguro che la nostra unione duri nel tempo e che la pace arrivi quanto prima in Ucraina».

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