Il cavetto universale, la svolta Usb-C: un unico caricabatterie per tutti i dispositivi, anche per i nuovi iPhone

La Apple si uniforma alle disposizioni Ue

Il cavetto universale, la svolta Usb-C: un unico caricabatterie per tutti i dispositivi, anche per i nuovi iPhone
di Michele Boroni
4 Minuti di Lettura
Mercoledì 20 Settembre 2023, 11:52 - Ultimo aggiornamento: 21 Settembre, 07:44

Nel mondo del tech si è assistito nel tempo, oltre alle varie innovazioni e sviluppi di prodotto, anche a una semplificazione dell’esperienza d’uso dell’utente e consumatore finale.

Probabilmente in molti si ricordano manuali d’istruzioni di centinaia di pagine, decine di comandi e tasti dei device tecnologici e, soprattutto, centinaia di cavi e cavetti con plug e connettori differenti a seconda del tipo di dispositivo e del produttore. Questo generava una confusione massima e uno spreco di plastica di ogni tipo estremamente difficile da smaltire. Per questo principale motivo il Consiglio Europeo nell’ottobre del 2022 ha approvato la direttiva relativa al caricabatteria standardizzato. Ciò significa che, nel 2024, la porta USB del tipo C (USB-C) già utilizzato da tutti i dispositivi Android, diventerà obbligatoria per una vasta gamma di dispositivi elettronici. Tale imposizione infatti non tocca solo gli smartphone, ma anche cuffie e auricolari senza filo, visori, console portatili, speaker, e-readers, tastiere, mouse, fotocamere e navigatori. Semplicemente ogni dispositivo elettronico dovrà includere uno spazio di ricarica cablata fino a 100 Watt con ingresso USB Type-C. Fanno eccezione solamente i prodotti troppo piccoli per questo cambiamento, come gli smartwatch e i tracker per lo sport.

LA PRESENTAZIONE

L’ultimo che mancava all’appello era Apple che per i propri iPhone utilizzava un connettore Lightning non compatibile con nessun altro sistema. In pratica il Parlamento Europeo ha obbligato Apple a uniformarsi al nuovo ordinamento e così lo scorso martedì 12 settembre nel corso del suo consueto keynote Apple ha presentato i primi smartphone (iPhone 15, iPhone 15 Plus, iPhone 15 Pro e iPhone Max) che si potranno ricaricare solo con il connettore USB-C come tutte gli altri device della concorrenza. Come già anticipato, questa scelta ha forti motivazioni legate alla sostenibilità. Nel 2021 la Commissione europea ha presentato una proposta relativa a un caricabatteria standardizzato: secondo gli studi interni del Consiglio Europeo, nel 2020 i consumatori dell’Ue hanno acquistato circa 420 milioni di dispositivi elettronici e, in media, posseggono tre caricabatteria per caricarli — ma ne usano solitamente due. Ciononostante, il 38% dei consumatori riferisce di aver avuto problemi a caricare i propri dispositivi per mancanza di un caricabatteria compatibile.

I RISVOLTI

 Un unico connettore infatti rende possibile utilizzare lo stesso caricatore su più dispositivi e accessori, incentivando quindi il riutilizzo e riducendo la possibilità di smaltirne un numero eccessivamente elevato, come avveniva in passato.

Dagli studi del Consiglio Europeo emerge che solo i caricabatteria per smartphone equivalgono a 11mila tonnellate di rifiuti elettronici. Si prevede che con un caricatore adatto a molteplici dispositivi, si potrà risparmiare tempo e denaro. Ci aiuterà anche a ridurre i rifiuti elettronici. Peraltro la direttiva consente ai consumatori di scegliere se acquistare un nuovo dispositivo con o senza caricabatteria. Si avrà così non solo un risparmio di denaro per i consumatori, ma anche una riduzione dei rifiuti elettronici associati alla produzione, al trasporto e allo smaltimento dei caricabatteria. L’eventualità di rendere obbligatoria questa vendita separata sarà valutata dalla Commissione quattro anni dopo l’entrata in vigore della direttiva. Le nuove norme hanno inoltre stabilito che la velocità di ricarica deve essere armonizzata per i dispositivi che supportano la ricarica rapida, permettendo così di caricare alla stessa velocità con qualsiasi caricabatterie.

IL DIBATTITO

 Ed è proprio sul tema del “tempo” che si stanno aprendo le prime polemiche degli utenti più geek di Apple. Infatti le versioni base e Plus di iPhone 15, pur adottando il connettore USB-C si fermano al protocollo USB 2.0, il che significa che la velocità massima di trasmissione dati quando ci si collega al computer (Pc o Mac) è di 480 Mbit/s. Soltanto le versioni Pro e Pro Max consentono di arrivare ai 10 Gbit/s che costituiscono il massimo teorico di questa versione dello standard. Tuttavia il cavo presente nella scatola degli iPhone 15 Pro e Pro Max non è adatto a raggiungere la velocità massima (è realizzato infatti secondo le specifiche USB 2) e pertanto anche gli acquirenti di questi modelli, se adoperano il cavetto in dotazione, devono accontentarsi di 480 Mbit/s. Sarà possibile sfruttare i 10 Gbit/s di velocità acquistando un cavo separato che sfrutta il protocollo Thunderbolt e anch’esso usa il connettore USB-C, che Apple propone a 79 euro. Infine, un’ultima parola va spesa per quanto riguarda la velocità di ricarica: stando a quanto al momento riporta il sito di Apple, l’iPhone 15 supporta comunque soltanto la ricarica da 20 Watt, nonostante il connettore USB-C sia in grado di supportare potenze maggiori, addirittura fino a 100W. Quindi se è vero che Apple ha presentato la novità dell’adozione del connettore USB-C come una propria geniale idea e non un adeguamento a quanto imposto dall’Unione Europea, le polemiche e le problematiche non tenderanno a cessare.

© RIPRODUZIONE RISERVATA