Sparatoria vicino alla spiaggia: due indagati per tentato omicidio

Sparatoria vicino alla spiaggia: due indagati per tentato omicidio
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Venerdì 10 Maggio 2024, 09:28

Due indagati per tentato omicidio, porto illegale di arma da fuoco e spari in luogo pubblico. E altri due per resistenza. Queste le contestazioni con le quali il pm Rosalba Lopalco ha concluso le indagini, condotte sul campo dagli investigatori della squadra Mobile, sulla sparatoria avvenuta a Tramontone a luglio di due anni fa, non lontano dalla spiaggia.
Gli inquirenti, infatti, ritengono di aver individuato i responsabili dell'episodio che sarebbe stato innescato da futili motivi. Nel dettaglio il pm ha contestato la pesante accusa di tentato omicidio ai tarantini Giuseppe Liddi e Francesco Tortella, rispettivamente di 36 e 38 anni.

Cosa è successo

Quel giorno sarebbero stati loro a sparare ripetutamente contro gli altri due indagati, che erano a bordo della loro auto. I proiettili esplosi con due pistole calibro 9 e 7,65 crivellarono la vettura. Una delle pallottole perforò i sedili anteriori della macchina, prima di andarsi a conficcare nella carrozzeria, sfiorando le teste dei due bersagli. La tragedia sarebbe stata evitata solo per caso. Dopo quei colpi di pistola che seminarono il terrore tra i bagnanti che erano nella spiaggia vicina, i quattro indagati si diedero alla fuga. Quando sul posto giunsero le Volanti della Polizia, infatti, dei responsabili non vi era più alcuna traccia. Sul terreno, invece, gli investigatori rinvennero diversi bossoli. Dopo alcune ore, però, gli inquirenti imboccarono la pista che sembra essere quella giusta
Da quel momento sull'episodio è calato il silenzio. L'altro giorno, però, ai quattro indagati è stato notificato l'avviso di conclusione delle indagini preliminari. Ora sia i due inquisiti accusati di tentato omicidio, entrambi assistiti dall'avvocato Andrea Maggio, sia le presunte vittime, difese dagli avvocati Lucia Serio e Lia Rita Beatrice, hanno venti giorni per chiedere di essere interrogati. I due tarantini, ritenuti dagli investigatori l'obiettivo dei colpi di pistola, come si è detto, rispondono di resistenza. La sera stessa della sparatoria vennero intercettati dalle pattuglie della squadra Volante nelle strade della città e si diedero ad una fuga precipitosa con la loro auto, una fiat Croma. Ovviamente gli agenti si lanciarono subito sulle loro tracce. La corsa dei fuggitivi terminò in via D'Alò Alfieri, quando andarono a sbattere contro una macchina in sosta. Sulla loro vettura vennero riscontrati i fori provocati dalle pallottole della sparatoria che all'epoca ripropose l'atavica emergenza delle troppe armi in circolazione nella nostra città. Proprio come l'agguato a colpi di pistola avvenuto il 9 maggio dello scorso anno a Paolo VI giunto ieri al vaglio dei giudici del Riesame. Quel giorno nel mirino dei sicari in scooter finì un tarantino di 39 anni. Contro di lui vennero esplosi diversi colpi di pistola da distanza ravvicinata. Una delle pallottole ferì la vittima all'omero. Per quell'episodio, nelle scorse settimane, in carcere è finito un tarantino di 42 anni. Ieri sera il Tribunale del Riesame ha respinto il ricorso presentato dai suoi difensori.
 

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