Soluzione ponte per gli ex Tct: si va verso la cassa

Soluzione ponte per gli ex Tct: si va verso la cassa
di Alessio PIGNATELLI
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Giovedì 21 Luglio 2016, 08:32 - Ultimo aggiornamento: 25 Luglio, 10:09
L’incontro con il sottosegretario alla presidenza, Claudio De Vincenti, è rimandato di una settimana ma la vertenza per gli ex Tct registra passi avanti. Nella serata di martedì, doppio summit al ministero del Lavoro a Roma: con il coordinamento del sottosegretario al Lavoro Franca Biondelli si apre la strada per un ponte, ossia una cassa integrazione in deroga, da settembre a gennaio per i 529 operai.
Ricapitolando: il 12 settembre scade l’ammortizzatore sociale per tutti e si aprirebbe la mobilità ma, recentemente, si è deciso di costituire un’Agenzia di somministrazione di natura pubblica. Da gennaio, però.
Quindi rimarrebbero scoperti proprio quei quattro mesi.
 
E sarebbe un paradosso in quanto l’Agenzia, finanziata nell’ambito della Legge di Stabilità 2017, nelle cui liste dall’1 gennaio saranno censiti i lavoratori per almeno 36 mesi, originerà un bacino dedicato per un percorso di ricollocazione presso le Aziende che acquisiranno appalti nell’area portuale di Taranto. Un apposito Accordo di programma, che sarà sottoscritto prossimamente, stabilirà tempi e condizioni necessarie perché siano restituite certezze di futuro agli stessi lavoratori, alle rispettive famiglie e cristallizzerà gli impegni delle parti sociali e delle Istituzioni locali. Non avrebbe senso, quindi, lasciare a spasso per quei mesi i lavoratori. Perciò si sta lavorando alacremente con Tct che avrebbe anche un tornaconto: infatti, il mancato accordo produrrebbe aggravi più onerosi per l’azienda.

Il Jobs Act prevede come strumento la cassa in deroga: la Regione ha dei fondi stanziati che non coprirebbero l’intera somma e il governo si è reso disponibile a integrarli. La strada dovrebbe essere in discesa. Mercoledì prossimo dovrebbe avvenire l’incontro con Claudio De Vincenti e tutto sarà più chiaro.
«Continua la nostra azione supportata dal governo e dal sottosegretario Biondelli per tentare di evitare la mobilità - ha dichiarato Carmelo Sasso, segretario generale UilTrasporti Taranto - Ci è stato comunicato che nonostante il rinvio dell'incontro a Palazzo Chigi per la sottoscrizione dell'Accordo di programma che rappresenterà la vera clausola sociale a tutela dei lavoratori ex Tct, vi sono stati diversi incontri interministeriali per la definizione dei vari testi. Attendiamo dal ministero del Lavoro un feedback da parte dei liquidatori di Tct srl in liquidazione sulla eventuale richiesta di cigs in deroga che andrebbe poi eventualmente concordata con Regione Puglia».

Fiducioso anche il segretario generale della Cisl Taranto Brindisi Antonio Castellucci: «L’Azienda multinazionale sarebbe disposta a discutere. Il sottosegretario Franca Biondelli, alla quale va riconosciuto un impegno effettivo sulla vertenza, ci ha comunicato la disponibilità della Tct ad incontrarci per affrontare la questione. Appare fondata, dunque, la speranza di tutelare tutti i 529 ex dipendenti con un ulteriore periodo di cigs fino al 31 dicembre. In seguito ci aspettiamo che, finalmente, la strada sia in discesa, poiché verrà istituita l'Agenzia per la formazione e la ricollocazione degli stessi lavoratori all'interno dell’area portuale. Restiamo, perciò, in attesa di essere convocati al più presto, per la discussione e, magari, immediatamente dopo la formalizzazione dell'accordo».
«Siamo certi che per il porto di Taranto si stanno concretizzando nuove prospettive di sviluppo e dunque - ha concluso Castellucci – restiamo fiduciosi, seppur con i piedi ben saldi per terra, che nel breve-medio periodo ne saranno coinvolti a pieno titolo anche i lavoratori ex Tct».
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