«Cardiopatica in barella 9 ore». Un pronto soccorso non basta

«Cardiopatica in barella 9 ore». Un pronto soccorso non basta
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Martedì 17 Gennaio 2017, 09:35 - Ultimo aggiornamento: 21:02
«Al pronto soccorso dell’ospedale Santissima Annunziata di Taranto una donna di circa ottant’anni è stata tenuta per nove ore su una barella in attesa di un consulto cardiologico. Al seguito i parenti, ovviamente ad attendere per ore senza nessuna comunicazione. La notizia è rimbalzata clamorosamente sui social ed ha creato un’ampia protesta». 
Lo rende noto con un comunicato il consigliere regionale jonico Renato Perrini (esponente di Conservatori e Riformisti) che ha deciso di approfondire le tante denunce attraverso sopralluoghi. 
«Forse sta accadendo, purtroppo, ciò che dico da questa estate, ovvero che il Pronto Soccorso dell’ospedale “Santissima Annunziata”, non può contenere tutte le urgenze di Taranto, e che la chiusura del Pronto Soccorso dell’ospedale Moscati, trasformato in Punto di Primo intervento, così ha deciso la Regione in accordo con la Asl, ha di fatto creato il caos più totale», ha aggiunto il consigliere regionale. 
Perrini vuole assolvere tuttavia i dottori: «E sia chiaro, la colpa non è di medici e infermieri, il personale sanitario si adopera come può, la colpa è di scelte scellerate che assolutamente non tengono conto del malato», aggiunge. 
 
Secondo l’esponente jonico di Cor tutta la sanità tarantina è da rivedere, il Piano di Riordino ospedaliero stilato anche per la provincia jonica, ha bisogno di una rivisitazione per ciò che riguarda assunzioni, posti letto, attrezzature. «Lo ribadisco bisogna insistere chiedendo deroghe speciali. Ma soprattutto nel qui ed ora, regione Puglia e Asl di Taranto, devono fare un passo indietro e rivedere la decisione presa in estate ed entrata a regime a settembre: bisogna riaprire subito il pronto soccorso dell’ospedale San Giuseppe Moscati, adesso, e senza indugi. Sto preparando una nuova mozione su questo argomento, l’ennesima, nel tentativo di riavviare il dialogo», ha proseguito il consigliere regionale. 
Continua Perrini: «Frasi sul Pronto Soccorso del “Santissima Annunziata” come quelle che rimbalzano da mesi sui social del tipo “in un luogo dove dovrebbero preservare la vita, è diventato molto più facile morire anziché essere curato” non sono più accettabili. Sono frasi di cui il servizio pubblico dovrebbe vergognarsi. Se per Taranto non si riparte da una sanità “straordinariamente” all’avanguardia, mi domano che futuro nuovo possa avere l’intera provincia». 

Secondo Perrini, dunque, occorre che la Regione riveda la decisione presa in estate ed entrata a regime a settembre: bisogna riaprire subito il pronto soccorso dell’ospedale Moscati. Il consigliere annuncia che sta predisponendo una mozione al riguardo. 
Sulla stessa linea d’onda del collega di Cor anche il consigliere regionale Cosimo Borraccino, presidente della II Commissione consiliare (Affari generali e Personale). «Ci dispiace dover tornare su questo aspetto - esordisce Borraccino - ma mentre da un lato si finanzia il Pronto Soccorso privato della Mater Dei di Bari, con numeri risibili di accessi, per un totale di 7 milioni e mezzo di euro all’anno, contestualmente assistiamo, un po’ ovunque, a difficoltà e tempi di attesa di oltre 8 ore ai Pronto Soccorso, con casi eclatanti come quello di questi giorni a Taranto». 
Il consigliere di Sinistra Italiana ha affermato che l’altro ieri sera 30 pazienti erano in attesa e 22 erano in visita al Santissima Annunziata. «Pazienti che entrati per problemi cardiaci, trasportati con autoambulanza alle ore 18 terminavano le consulenze alle ore 3,30 di notte». 
«Mancano gli spazi - afferma ancora Borraccino - manca il personale e tutto questo deriva dalla volontà di chiudere il pronto soccorso dell’ospedale di Grottaglie e contestualmente il pronto soccorso dell’ospedale Moscati. Una scelta che, secondo Borraccino così come Perrini, è «completamente sbagliata che stiamo pagando e che pagano soprattutto i cittadini della provincia jonica». 

A parere dell’esponente di Sinistra Italiana «non si può continuare ad assistere a questi errori di programmazione grossolani che causano danni ingenti all’assistenza sanitaria». 
In una nota l’azienda sanitaria locale ha però risposto alla polemica. «Presso tutti i Pronto soccorso dell’Asl di Taranto, in modo particolare nel presidio ospedaliero Santissima Annunziata di Taranto, il picco dell’influenza, aggravata dalle temperature basse di queste settimane che non ha risparmiato anziani e giovani, ha di fatto riversato presso le strutture di Emergenza Urgenza (in particolare con sintomi di bronchite cronica e problemi cardiologici), un numero superiore alla media di accessi». Lo sottolinea in una nota l’Azienda sanitaria locale.

A proposito dell’alto numero di accessi al Pronto soccorso, l’Asl fa presente che «sono state avviate tutte le procedure del caso per visitare e contenere i pazienti, il più delle volte sottoposti ad accurati specifici accertamenti che richiedono lunghi tempi tecnici, mentre i parenti sostano nelle sale d’attesa».
L’Azienda sanitaria locale rende noto, infine, che i carabinieri del Nas hanno compiuto una ispezione al Pronto soccorso dell’ospedale di Martina Franca, ritenendo «soddisfacenti le condizioni igieniche, strutturali, di pulizia, di decoro e dignità degli ambienti».
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