​Piano di riordino: corretti solo gli errori. Confermati i posti letto per Infettivi

Piano di riordino: corretti solo gli errori. Confermati i posti letto per Infettivi
di Nazareno DINOI
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Lunedì 23 Gennaio 2017, 08:15 - Ultimo aggiornamento: 17:50
L’ospedale “San Giuseppe Moscati” di Taranto polo onco-ematologico, Martina Franca e Castellaneta confermati come ospedali di primo livello, Manduria resta struttura di base e Grottaglie con «licenza a termine» appendice del presidio ospedaliero centrale “Santissima Annunziata”. Correggendo alcuni errori contenuti nel precedente piano di riordino, la mappa delle strutture sanitarie pubbliche per la provincia di Taranto sarà pressoché simile a quella del precedente piano che il governo centrale aveva rimandato a Bari per le revisioni. Oggi il governatore dovrebbe presentarsi nella terza Commissione del Consiglio regionale con un atto chiuso per comunicare ai componenti la sua decisione di bypassare tutti e di voler procedere d’imperio mandando al Ministero la sua proposta senza emendamenti e con pochi correttivi che saneranno gli errori materiali. Tra questi, i posti letto del reparto Infettivi di Taranto che resteranno 20 (precedentemente erano dieci). Si confermano anche i reparti di psichiatria al San Giuseppe Moscati e Nefrologia al “Marianna Giannuzzi” di Manduria, anche questi precedentemente cancellati dalle schede, ma solo per un mero errore materiale.
 
I piani aziendali poi permetteranno all’ospedale “San Marco” della città delle ceramiche di mantenere in piedi tre reparti di Medicina, Ortopedia e Chirurgia almeno sino all’inaugurazione del nuovo grande ospedale San Cataldo della città capoluogo.
Deluse tutte le altre aspettative del territorio, prime tra tutti quelle delle popolazioni di Manduria e Grottaglie, di fatto le più penalizzate, che speravano in un miracolo. 
Per l’ospedale della città Messapica era stato presentato un emendamento dal consigliere del Pd, Donato Pentassuglia, firmato in seguito dall’esponente di area popolare Luigi Morgante e da Giuseppe Turco, manduriano il primo di Torricella il secondo, in cui si chiedeva di elevare il Giannuzzi ad ospedale di primo livello. 
Contro la progressiva chiusura e conseguente riconversione del San Marco di Grottaglie, invece, si era speso il consigliere di Sinistra italiana, Mino Borraccino, artefice di una lotta interna alla maggioranza che non è servita però a convincere il presidente Emiliano intenzionato sempre più a fare a meno di tutti. Molto chiara, in proposito, l’ultima dichiarazione in merito di Emiliano: «il piano non viene cambiato – ha detto il presidente -, potrà tornare in giunta per correzioni di dettaglio, ovviamente questo è sempre possibile negli anni, ma nella sostanza la discussione sul Piano è chiusa». Non tutti ne sono convinti, primo tra tutti il consigliere Borraccino intenzionato ora più che mai a portare avanti la sua battaglia in difesa della sanità pubblica e contro la chiusura dei nove ospedali in Puglia.
L’ex assessore regionale alla Salute, Donato Pentassuglia, oltre ad approvare la linea del governatore, è preoccupato della mancanza di personale medico e apre un nuovo fronte di discussione, quello della scarsità di professionisti per colpa del numero chiuso nelle università. «Con i settanta milioni di trasferimenti – dice Pentassuglia – potremo acquistare apparecchiature all’avanguardia, attrezzare ambulatori e reparti, ma non potremo avere il personale necessario perché le università non ne sfornano a sufficienza».
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