Cyber security e Ambiente: nuovi corsi all’Università

Cyber security e Ambiente: nuovi corsi all’Università
di Nicola SAMMALI
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Martedì 19 Settembre 2017, 05:30 - Ultimo aggiornamento: 12:09
«L’offerta formativa dell’Università si amplia, incrementa i percorsi di studio, punta su nuovi «driver di sviluppo». A spiegarlo è il rettore Antonio Uricchio in occasione dell’avvio del nuovo anno accademico, nella sede del Dipartimento Jonico di Taranto dove ieri sono stati presentati i corsi di studio presso la caserma Rossarol. 
E così anche in un «avamposto» come la sede in città vecchia sarà attivato un corso di laurea magistrale sulla cyber security (dell’importanza di controllare la rete evitando anche forma di cyber bullismo si è parlato durante la visita del presidente della Repubblica Mattarella) e un altro che riguarda le tematiche ambientali, la biodiversità, la protezione dell’ambiente anche sulla base delle esperienze maturate nel Polo scientifico e tecnologico sulle bonifiche, che proprio a Taranto ha la sua sede. 
Uricchio cita le parole di Alberto Angela per spiegare che «la formazione è come una barca che messa in mare non si sa quale porto possa raggiungere. Ci auguriamo che sia un porto sicuro e soprattutto in grado di rafforzare ulteriormente il proprio percorso professionale». Dopo il saluto agli studenti, alle nuove matricole l’appello a «impegnarsi, a portare avanti la propria formazione in una città di frontiera come quella di Taranto ma allo stesso tempo di cogliere quelle opportunità che questo territorio straordinario è in grado di offrire». Il rettore si sofferma sulla «tradizione, la storia: Taranto è un laboratorio a cielo aperto e questa ricchezza induce ancora a investire ulteriormente su formazione e ricerca e naturalmente l’Università di Bari è particolarmente impegnata». 
 
Uricchio ricorda poi che «il mio primo impegno non solo di didattica ma anche di gestione è stata proprio la creazione della sede jonica e quindi sono particolarmente orgoglioso dello sviluppo che ha avuto. Anche la cornice che ospita i corsi di studio, un convento abbandonato restituito alla città, è un tassello importante nella creazione di questo percorso». Un percorso che dovrebbe continuare nel solco tracciato soprattutto negli ultimi anni. «Stiamo lavorando ad altri progetti nella città vecchia perché la presenza degli studenti ha cambiato il suo volto: quello che era un territorio quasi del tutto precluso ai giovani, dove la criminalità la faceva da padrone oggi è un luogo particolarmente vivace in cui le iniziative sia scientifiche che culturali ma anche semplicemente di socializzazione sono sempre più frequenti». 
Stessa soddisfazione è espressa anche dal direttore del Dipartimento Jonico, Bruno Notarnicola. «L’evento è in concomitanza con la visita del presidente Mattarella e del ministro dell’Istruzione. Ci sarà la notte bianca degli studenti qui in Dipartimento con la conclusione di “E_state Uniba”, cioè una serie di iniziative in cui l’università non è solo vissuta come un luogo per studiare e crescere dal punto di vista culturale, ma anche come luogo di socialità». La crescita dell’università a Taranto «è a buon punto. Abbiamo tutta la filiera della cultura, della formazione. Abbiamo i corsi triennali e quelli magistrali, abbiamo i master di primo e di secondo livello, nonché il dottorato di ricerche». 
Per uno studente che si immatricola qui «c’è la possibilità di realizzare quei passi fondamentali per la carriera universitaria». Occorre guardare avanti e alzare il livello della qualità, puntare ad accrescere i punti di forza per valorizzare gli sforzi compiuti. Dal punto di vista della organizzazione, conclude Notarnicola, «abbiamo un bagaglio maggiore di esperienza da poter mettere a sistema per migliorare».
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