Raffica di rapine: in quattro condannati a 16 anni di carcere

Raffica di rapine: in quattro condannati a 16 anni di carcere
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Sabato 27 Agosto 2016, 09:24
Respinte dal gup le istanze di patteggiamento per una serie di rapine, è stato il tribunale di Taranto (collegio presieduto dal dottor Benedetto Ruberto) a decretare la definizione della posizione di quattro uomini, accusati dalla polizia di una serie di incursioni avvenuta nel versante orientale della provincia tarantina.
Dopo la richiesta di giudizio immediato, avanzata a suo tempo, la difesa aveva infatti avanzato la richiesta di patteggiamenti per mandare in archivio il caso.
Il gup del tribunale dottor Martino Rosati, però, aveva respinto le istanze, ritenendo non congrue le pene proposte a seconda della presunta partecipazione dei coinvolti negli episodi incriminati.

Nel procedimento antirapine attivato dal pm Mariano Buccoliero, come si ricorderà, il blitz era scattato nell’estate dell’anno scorso. Tre dei quattro presunti rapinatori erano finiti in manette con l’accusa di essere stati autori di rapine ai danni di supermercati e stazioni di servizio. Per loro era scattato il giudizio immediato, disposto dal dottor Giuseppe Tommasino, in accoglimento della richiesta avanzata dal dottor Buccoliero.
Il caso finito all’esame del gup era poi passato all’attenzione del collegio che, di recente, ha definito le posizioni del 22enne Antonio Pichierri, del 21enne Giovanni Marinò, del 53enne Cosimo Damiano Lombardi e del ventenne Antonio Giovanni Dimagli detto “Jhonny”, tutti di origine manduriana.
Il tribunale ha decretato il patteggiamento a 4 anni e 10 mesi per Pichierri; a 4 anni e 8 mesi per Dimagli; a tre anni e un mese per Marinò; e a 3 anni e mezzo per Lombardi.

A vario titolo, gli imputati (difesi dagli avvocati Lorenzo Bullo, Cataldo Montanaro, Antonio Liagi, Fabio Falco e Salvatore Maggio) erano ritenuti responsabili di rapine avvenute nel periodo tra aprile e maggio del 2015 nel versante orientale della provincia jonica, fra Manduria, Fragagnano, Grottaglie, Sava e San Vito dei Normanni. Secondo l’accusa pubblica, avrebbero compiuto ben cinque incursioni avvenute in supermercati e stazioni di servizio carburanti accumulando un bottino di circa diecimila euro.
La tecnica adoperata dai malviventi in questione sarebbe stata sempre la stessa, secondo le conclusioni investigative. I banditi sarebbero arrivati in prossimità degli obiettivi armi in pugno. Una volta all’interno degli esercizi commerciali, avrebbero talvolta esploso dei colpi di arma da fuoco a scopo intimidatorio, per darsi poi alla fuga sempre con un’auto rubata.
Nel corso delle indagini era emerso che due dei componenti degli assalti sarebbero stati anche autori di un’altra rapina ai danni di una coppia di fidanzati che si erano appartati in auto: nella circostanza avrebbero rapinato l’autovettura della coppia.
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