Ilva, entra Intesa SanPaolo. Si lavora al piano ambientale

Ilva, entra Intesa SanPaolo. Si lavora al piano ambientale
di Tiziana FABBIANO
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Lunedì 26 Giugno 2017, 05:30 - Ultimo aggiornamento: 13:34
Siglato il contratto preliminare tra commissari straordinari e Am Investco inizierà a giorni la vera e propria trattativa tra i sindacati e la cordata guidata da ArcelorMittal con la partecipazione di Marcegaglia. Si era parlato di un incontro a Roma per i primi giorni di luglio, tuttavia la convocazione potrebbe anche essere anticipata. 
La prossima settimana, intanto, e comunque entro la fine del mese, sarà formalizzato l’ingresso nella cordata di Intesa SanPaolo che già nei mesi scorsi aveva manifestato l’intenzione di entrare nella società che ha acquisito il gruppo Ilva. Una partnership che sarà prettamente finanziaria e che, probabilmente, porterà ad una riduzione della partecipazione di Marcegaglia nel consorzio risultato vincitore della gara. L’ingresso di SanPaolo nella Am Investco Italy dovrà comunque concludersi entro il 30 giugno, data inizialmente fissata per il cosiddetto “closing”, la chiusura della procedura di assegnazione di Ilva. 
Una procedura che ancora è ben lontana dall’essere conclusa. Nei prossimi giorni arriverà anche l’istanza di Am Investco Italy per l’adeguamento piano ambientale. Un mese di tempo, quello concesso dalla procedura, all’azienda privata per la presentazione dei suoi progetti per gli interventi che riguardano l’adeguamento della fabbrica. I tecnici sono già al lavoro, gli ingegneri a quanto pare sono già stati in fabbrica, a Taranto, per effettuare dei sopralluoghi e delle verifiche e l’adeguamento dei piani dell’azienda privata sarà presto a disposizione della parte pubblica per le fasi successive. Ci sarà infatti una consultazione pubblica sui progetti di ArcelorMittal che prevede anche la possibilità di osservazioni di merito. 
 
Entro il 30 settembre il recepimento delle proposte sarà incluso in un apposito Dpcm (Decreto della presidenza del consiglio dei ministri) che riapproverà il piano ambientale. Gli impegni formali di Am Investco sono stati quelli di abbreviare al massimo i tempi per il completamento del piano ambientale, per la parte ovviamente di loro competenza. Anche per questo ArcelorMittal ha deciso di utilizzare il progetto dei commissari straordinari relativo alla copertura dei parchi minerali: avendo già ottenuto i pareri e le autorizzazioni, il programma d’investimento è già cantierizzabile. 
Di pari passo alla valutazione ambientale ci sarà tutto il percorso per il via libera dell’antitrust dell’Unione Europea. Anche in questo caso, per eventuali prescrizioni che eventualmente l’Ue potrà dettare ad ArcelorMittal in caso di un’eccessiva concentrazione di quote, la multinazionale si è impegnata a non ridurre i suoi volumi in Italia. Inoltre, in ogni caso, si è impegnata a valutare in prospettiva tecnologie alternative all’attuale produzione a carbone, introducendo altri tipi di produzioni innovative, non soltanto il cosidetto preridotto, già da tempo utilizzato in altri stabilimenti della compagnia ArcelorMittal. 
Tra le clausole di tutela ci sono anche le modifiche alla legge Marzano, ricordate l’altro ieri a Taranto dal viceministro Teresa Bellanova: qualora gli investimenti non dovessero concretizzarsi, lo stabilimento tornerebbe nella Amministrazione straordinaria. I sindacati da parte loro, attendendo la convocazione ufficiale a Roma, hanno ribadito la necessità di affrontare in trattativa alcuni temi al di là dell’occupazione (per la quale la base di partenza è di 10mila assunti su 14220 dipendenti in tutto il gruppo): occorre capire il programma produttivo di ArcelorMittal su alcuni impianti di produzione in particolare, come per esempio i tubifici, dei quali per ora si è parlato poco. E i tempi non solo per l’approvazione ma soprattutto per la realizzazione degli interventi previsti dal piano ambientale. 
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