Poco personale: sos dei sindacati per la base navale della Marina di Taranto

La base navale di Taranto
La base navale di Taranto
di Massimiliano MARTUCCI
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Giovedì 18 Gennaio 2024, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 19 Gennaio, 07:25

Quale rischio corre, davvero, la base della Marina Maristanav di Taranto, la più grande base navale del Paese? Secondo quanto riferiscono i sindacati, mancherebbero tra i duecentocinquanta e i trecento dipendenti.

L'appello 


«C'è carenza in tutti gli uffici, ma soprattutto i settori tecnici cioè quelli che vanno a fare gli interventi alle navi» spiega Monica Gatti, coordinatrice Rsu della Fp Cisl, «ovvero il settore nautico, cioè quello a servizio delle piccole imbarcazioni che danno supporto alle unità navali, l'ufficio operazioni portuali e il servizio efficienza navi». 
Al momento ci sarebbero circa quattrocento dipendenti civili nella base, ma si attendono presto molti pensionamenti e la crisi dell'organico inizia a pesare. «Anche nel settore vigilanza» continua la Gatti, che precisa «nelle ultime procedure concorsuali la base navale non è stata per nulla inserita». Brutto segnale.

Pagano scrive al ministro

Mentre le Rsu lanciano l'allarme, il deputato Pd Ubaldo Pagano raccoglie il loro grido, e fa sapere con una nota: «Bisogna riconoscere con i fatti il ruolo imprescindibile per la nostra Marina Militare del Comando Stazione Navale di Taranto. E la riduzione del personale civile prevista per quest’anno non va di certo in questa direzione. Chiediamo che il Ministro Crosetto assuma un impegno serio a riguardo, ascoltando le rappresentanze sindacali quando chiedono di assicurare a Maristanav un ruolo maggiore nei concorsi futuri e in quelli in essere, assicurando l’attinenza necessaria tra l’assegnazione dei nuovi assunti e le esigenze della struttura. Non si può continuare a trattare Taranto, e in questo caso la più grande base navale del Paese, come una cenerentola».
La carenza di personale, comunque, non depone a favore di un futuro promettente e l'onorevole Pagano, sentito dal Quotidiano, non esclude una interrogazione parlamentare sul caso se il Ministro non darà segnali convocando le parti sociali. 

Il documento


Le Rsu erano state chiare, nella nota che hanno inviato alla stampa, non avendo avuto la possibilità di incontrare il capo di stato maggiore, l'ammiraglio Credendino, in visita a Taranto l’altro ieri scorso, nella quale lanciano l'allarme sulle loro condizioni lavorative e promettono una mobilitazione: «Come è noto Maristanav Taranto garantisce preziose attività di supporto e di assistenza a tutta la Squadra Navale e non solo, assicurando le manutenzioni di breve periodo, un servizio antinquinamento, un supporto informatico, eccetera.
Peraltro, come già evidenziato dalle organizzazioni sindacali nazionali e territoriali, entro il 2024 l’organico del suo personale civile sarà ridotto alla metà pregiudicandone la capacità operativa.

Le gravi carenze organiche sono ora divenute trasversali in tutti gli elementi di organizzazione e in tutti i profili con accentuate criticità nei profili tecnici, nel settore nautico, nella vigilanza e nella falegnameria. Ma pochissimi sono stati i nuovi colleghi transitati per motivi di salute nel 2023, e completamente ignorato l’ente all’interno delle procedure concorsuali. Insomma, la più importante base navale del paese è, nei fatti, dimenticata nelle programmazioni del personale civile necessario. Appare ora indispensabile che la Marina Militare assicuri a Maristanav uno spazio di rilievo nei concorsi in atto e in quelli programmati realizzando, altresì, un raccordo più stringente nelle assegnazioni dei nuovi colleghi transitati secondo le necessità dell’ente. Il tempo delle attese e dei rinvii è finito. I lavoratori aspettano risposte immediate per impedire la deriva di una realtà economica e produttiva di assoluto rilievo, nel territorio e nel panorama nazionale, ma che la Marina Militare pare aver dimenticato. La mobilitazione è alle porte». 

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