Arsenale: il batterio listeria nelle scamorze a mensa

Arsenale: il batterio listeria nelle scamorze a mensa
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Domenica 15 Gennaio 2017, 10:17 - Ultimo aggiornamento: 16:59
Nelle scamorze distribuite nella mensa dell’Arsenale della Marina militare di Taranto è stata riscontrata la presenza del batterio “Listeria”. 
Un batterio pericolosissimo, la cui ingestione può provocare diarrea e gastroenterite acuta ma anche, nella forma più invasiva, encefaliti, meningiti, fino alla sepsi. 
È quanto denunciano Grazia Albano di Fp Cgil Difesa, Arcangelo Durante di Cisl Fp e Gaetana Pisarra di Uil Pa, in una nota inviata al contrammiraglio Salvatore Imbriani (direttore dell’Arsenale) e all’ammiraglio di divisione Edoardo Serra (comandante del Comando Marittimo Sud). 
I sindacati fanno riferimento alle analisi chimiche e batteriologiche (effettuate dal Laboratorio Sca il 5 e il 27 dicembre) sulle scamorze fornite alla mensa aziendale da una ditta privata. 
L’esito è stato comunicato alla Direzione dell’Arsenale militare il 23 dicembre, alla Commissione amministratrice mensa e ai rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza il 10 gennaio. «Risultato non confortante. Sono emersi alcuni valori non conformi e superiori al limite previsto dalla normativa vigente». Si parla appunto, nella nota sindacale, del batterio Listeria. 
 
La listeriosi è pericolosa, come detto. Ma proprio nella forma più grave tra l’ingestione del cibo contaminato e la manifestazione dei sintomi può passare un mese, ma in alcuni casi si può arrivare anche a tre mesi. I tre sindacalisti evidenziano anche che la listeriosi rientra nel gruppo di maattie per le quali sono stati stabiliti sia negli Stati Uniti che in Europa reti di sorveglianza sulla sicurezza alimentare, con obbligo di denuncia. 
Peraltro Cgil, Cisl e Uil della Funzione pubblica denunciano che le scamorzine sono state distribuite e che la ditta in questione forniva burro e latticini all’arsenale della Marina Militare di Taranto dal mese di giugno scorso. Inoltre secondo Albano, Durante e Pisarra «certamente alcuni dipendenti hanno portato a casa la propria razione alimentare». Questo potrebbe comportare un rischio notevole anche nelle prossime settimane. 

«Relativamente al grave episodio - scrivono le organizzazioni sindacali - nello stabilimento non vi è, da parte della Direzione, alcuna comunicazione ufficiale ai lavoratori». 
Cgil, Cisl e Uil si chiedono se la Direzione dell’Arsenale abbia «fornito l’opportuna informazione ai diretti interessati, nonché se intenda sottoporre ad indagini cliniche i commensali che hanno consumato il citato alimento e/o presentano sintomi riconducibili all’azione patogena». 
Inoltre, chiedono «quali provvedimenti siano stati adottati nei confronti della ditta fornitrice e se siano stati informati gli organismi sovraordinati e gli Enti difesa insistenti sul territorio jonico, per evitare che altre mense militari possano fruire di tali prodotti infetti».

Infine ma non da ultimo Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Pa si chiedono se il risultato delle analisi è stato segnalato tempestivamente alle autorità competenti (i Carabinieri del Nas) «anche al fine di individuare le cause ed eventuali responsabilità che hanno dato origine a tale deterioramento dell’alimento». 
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