Forza Italia non decide sul simbolo, cresce il malumore nel partito

Forza Italia non decide sul simbolo, cresce il malumore nel partito
di Michele MONTEMURRO
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Mercoledì 12 Aprile 2017, 05:35 - Ultimo aggiornamento: 13 Aprile, 11:19
Forza Italia decide di non decidere sull’opportunità di schierare o meno il suo simbolo sulla scheda elettorale, in attesa di ascoltare questa mattina le parole del candidato sindaco che intende sostenere. Stefania Baldassari, infatti, alle 10,30 presenterà «il progetto e le idee per Taranto» in un’apposita conferenza stampa indetta nella “Sala del Mare” all’interno della Cittadella delle imprese (in viale Virgilio 152). Il direttore della Casa circondariale dopo essersi presentato sul lungomare attraverso un incontro pubblico abbastanza affollato per indicare in grandi linee le sue idee e spiegare le ragioni della sua candidatura a sindaco, ora mette nero su bianco e punto e per punto vuole annunciare come intende rilanciare Taranto.
A presentare il programma, secondo quanto annunciato nel comunicato alla stampa, ci sarà solo il candidato sindaco, che intende partire prima dal programma e poi dalla coalizione che la sostiene. Al fianco della Baldassari nella partita elettorale ci saranno almeno tre liste civiche: una prima riservata ai rappresentanti della cosiddetta società civile, una seconda per gli amministratori comunali che non condividono più i percorsi dei partiti e una terza, Taranto Respira, che cinque anni fa ha condiviso il percorso del candidato sindaco Angelo Bonelli.
 
In attesa che la coalizione si possa allargare, a decidere sul suo futuro è anche Forza Italia, che già da tempo ha espresso il suo apprezzamento per la figura di Stefania Baldassari. Ieri sera si è tenuta una riunione tra i dirigenti provinciali del partito di Berlusconi e il coordinatore regionale Luigi Vitali per decidere se sostenere la candidatura del direttore del carcere con o senza il proprio storico simbolo: ci sarà un aggiornamento. Durante la riunione si è discusso anche di ciò che dal partito trapela sulla stampa, evidentemente qualche dirigente non gradisce che sui giornali si affrontino le questioni prima di aver preso una decisione. Alla vigilia dell’incontro con i dirigenti provinciali, l’impressione sembrava essere quella di rinunciare al simbolo tradizionale forzista per puntare su una lista civica in grado di rievocare i colori del logo tradizionale di Forza Italia. 
Eppure quello del simbolo è un dettaglio non da poco. La rinuncia al logo potrebbe consentire al candidato sindaco degli azzurri, Stefania Baldassari appunto, di potersi muovere meglio per definire il perimetro della sua coalizione, soprattutto in caso di un eventuale ballottaggio. Il direttore della casa circondariale a più riprese ha ribadito la matrice civica della sua candidatura e desidererebbe non contaminarla dai partiti tradizionali. Forza Italia vorrebbe assecondare la richiesta del candidato sindaco che ha scelto di sostenere, ma ovviamente deve fare i conti al suo interno con chi sembra scettico su questa soluzione. 
Nel frattempo anche il resto del centrodestra cerca di riorganizzarsi. L’ex sindaco Giancarlo Cito avrebbe voluto poter annunciare la sua candidabilità entro Pasqua, ma evidentemente il via libera stenta ad arrivare. Intenzione di At6 Lega d’azione meridionale è quella di correre da sola, specie con l’ex primo cittadino candidato, diversamente potrebbe valutare altre ipotesi, come un’eventuale alleanza con i “fittiani” di Direzione Italia e altri movimenti e partiti. Nei giorni scorsi c’è stato un incontro tra il leader di At6 e il coordinatore provinciale di Direzione Italia, il deputato Gianfranco Chiarelli, nel corso del quale quest’ultimo ha voluto riconoscere il consenso elettorale di At6 facendo notare però che si potrebbe trovare una soluzione per una candidatura a sindaco condivisa. Un’ipotesi di alleanza di questa portata, tra Cito e Chiarelli, che per ora è solo un’ipotesi, ha suscitato l’interesse di alcuni partiti centristi che stanno ancora temporeggiando prima di prendere una decisione, nonostante manchino soltanto due mesi al voto. 
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