Appalti al Rione Terra a Pozzuoli e a Palazzo Carducci a Taranto: arrestati l'ex sindaco Figliolia e Oddati. Obbligo di firma per Luciano Santoro

Terremoto politico, 11 misure cautelari: le accuse vanno dalla turbativa d’asta alla corruzione

Appalti al Rione Terra di Pozzuoli e a Palazzo Carducci a Taranto: arrestati l'ex sindaco Figliolia e Oddati. Obbligo di firma per Santoro
Appalti al Rione Terra di Pozzuoli e a Palazzo Carducci a Taranto: arrestati l'ex sindaco Figliolia e Oddati. Obbligo di firma per Santoro
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Lunedì 15 Gennaio 2024, 09:23 - Ultimo aggiornamento: 16 Gennaio, 11:56

Un vero e proprio terremoto politico che si abbatte su Pozzuoli e non solo. Per gli appalti su Rione Terra, arrivano arresti e avvisi di garanzia dopo le perquisizioni del 2022. E tra le misure cautelari, una riguarda anche Luciano Santoro, candidato alla segreteria Provinciale Pd di Taranto, ex assessore comunale a Grottaglie ed ex consigliere provinciale a Taranto

Per Santoro, l'accusa è di aver ricevuto la somma di 10mila come compenso per la sua mediazione illecita con gli uffici comunali di Taranto; nei guai anche il salernitano Nicola Oddati, commissario provinciale dei dem di Taranto fino al 2022.

Finiscono in cella l’ex sindaco di Pozzuoli Vincenzo Figliolia, per accuse che vanno dalla turbativa d’asta alla corruzione, l’ex responsabile delle politiche regionali del Pd Nicola Oddati, ma anche l’imprenditore puteolano Salvatore Musella (che sarebbe stato beneficiato da un appalto veicolato dal comune) e Giorgio Palmucci, attuale vice presidente Confindustria Alberghi Italia, ex presidente Enit.

Due collaboratori dell’imprenditore Musella (Salvatore della Corte e Gianluca Flaminio) vanno ai domiciliari, obbligo di presentazione per alcuni professionisti (Angelo Tortora, dipendente del Comune di Pozzuoli, stretto collaboratore dell’ex sindaco Figliolia; Giovanni Bastianelli, ex Direttore Esecutivo dell’Ente Nazionale Italiano del Turismo; Antonio Carrabba, stretto collaboratore e professionista di riferimento di Musella).

Obbligo di firma per una storia di presunte tangenti l’ex consigliere regionale della Calabria Sebastiano Romeo e Luciano Santoro, ex consigliere provinciale a Taranto. 

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L'inchiesta

Inchiesta condotta dai pm Capuano, Ferrigno e Sica, sotto il coordinamento dell’aggiunto Sergio Amato, decisivo il lavoro della Finanza del colonnello Paolo Consiglio e della Mobile del primo dirigente Alfredo Fabbrocini.

Tutti gli indagati potranno dimostrare la correttezza della loro condotta e ribaltare le accuse finora vibrate.

Dalle attività investigative della Squadra Mobile di Napoli e della Guardia di Finanza di Napoli che oggi hanno portato all'esecuzione di 11 misure cautelari nei confronti di politici, amministratori locali e imprenditori - sarebbe emerso che, per aggiudicarsi, nel Rione Terra di Pozzuoli, la gestione di un grande complesso turistico-alberghiero, l'imprenditore di Pozzuoli, Salvatore Musella avrebbe corrisposto denaro e altre utilità, con cadenza periodica, a Nicola Oddati, all'epoca dei fatti componente della Direzione Nazionale del Partito Democratico e attualmente dirigente della Regione Campania. Grazie alla intermediazione di Oddati e al contatto privilegiato di Musella con il sindaco protempore di Pozzuoli, Vincenzo Figliolia sarebbe quindi stata manipolata l'aggiudicazione della concessione del Rione Terra anticipando a Musella i requisiti di partecipazione alla gara. Non solo: secondo gli investigatori della Squadra Mobile e della Guardia di Finanza, sarebbe stata anche predisposta l'individuazione dei partner dell'imprenditore puteolano, la designazione dei componenti della commissione di valutazione delle proposte.

Tutto però è stato sventato dalle dall'inchiesta che oggi ha portato il gip di Napoli a emettere undici misure cautelari. Sempre secondo gli inquirenti Musella sarebbe stato aiutato dai suoi stretti collaboratori Salvatore Della Corte, Gianluca Flaminio e Antonio Carrabba), da un dipendente del Comune di Pozzuoli (Angelo Tortora), da Giorgio Palmucci presidente protempore di Enit, componente della Commissione valutatrice delle offerte per l'aggiudicazione della concessione, oltre che da Giovanni Bastianelli, all'epoca direttore esecutivo dell'Enit. Musella avrebbe anche beneficiato dell'intermediazione illecita di Oddati anche con Luciano Santoro (ex consigliere provinciale di Taranto) e con Sebastiano Romeo (ex segretario provinciale del PD di Reggio Calabria) nell'ambito di appalti per la ristrutturazione, rispettivamente, di "Palazzo Carducci" a Taranto e del complesso scolastico "B. Chimirri" di Catanzaro. 

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