Scooter rubati nel parcheggio della scuola, la rabbia dei ragazzi: «Vogliamo più sicurezza»

La preside: "Tra i compiti della scuola non c'è la custodia dei veicoli"

Scooter rubati nel parcheggio della scuola, la rabbia dei ragazzi: «Vogliamo più sicurezza»
di Massimiliano MARTUCCI
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Sabato 28 Ottobre 2023, 21:05 - Ultimo aggiornamento: 21:09

Un volantino fotocopiato in bianco e nero minaccia, quasi, il liceo Majorana di Martina Franca, che se non si fossero presi provvedimenti contro i furti avvenuti nel parcheggio della scuola, gli studenti sarebbero venuti meno.

Il volantino sulla porta dell'aula magna


«Se a scuola ci volete un po di sicurezza ci dovete». Scritto così, ma in stampatello e senza apostrofo. Quindi un perentorio «Ora basta». Il volantino, anonimo, appeso con due pezzi di nastro da imballaggio trasparente sulla porta dell’aula magna, mentre Confindustria Taranto teneva una conferenza in occasione del job day, dava la notizia di tre furti avvenuti nel parcheggio della scuola: l’11 ottobre uno scooter e il 25 ottobre una Vespa e un’autoradio. Anche se il volantino è anonimo è lecito supporre che siano stati alcuni studenti ad apporlo, e che si sentano in qualche maniera minacciati di non poter lasciare tranquillamente i loro mezzi, chiedendo quindi all’istituzione più vicina - la scuola - più sicurezza.

Ma le cose non stanno così, perché secondo l’articolo 46 del regolamento interno, la scuola non solo non è tenuta ad alcuna sorveglianza, ma non si assume alcuna responsabilità per furti o danneggiamenti: «La custodia dei veicoli parcheggiati nell’area dell’Istituto non compete al personale della scuola: pertanto, coloro che entrano nell’area dell’Istituto si assumono ogni responsabilità in merito a eventuali danni arrecati o subiti». Certamente questo articolo non fa riferimento ai furti, ma se il Majorana non si assume responsabilità sui danneggiamenti, figuriamoci di sparizione di qualcosa, siano scooter o autoradio.

La dirigente Mele

La dirigente Anna Gabriella Mele, però, sembra non accettare l’ultimatum di quel volantino anonimo, a partire dal ricatto che in qualche maniera metacomunica: o ci proteggete o non veniamo a scuola. «Il patto educativo di corresponsabilità - spiega in una circolare - non elenca tra i doveri dell’istituzione scolastica quello di prendersi cura della custodia di veicoli. Pertanto, sono svariati e complessi i compiti di una istituzione scolastica in materia di sicurezza, ma non esiste norma che estenda tali obblighi ad automobili e veicoli sia pur parcheggiati nelle pertinenze di una scuola». Nonostante questo però, la dirigente Mele annuncia che il prossimo 30 ottobre ci sarà un incontro per chiarire quanto sta accadendo. Le reazioni interne alla scuola sono abbastanza fredde in merito a quanto sta accadendo. Secondo una fonte interna, sembra che non siano proprio rari furtarelli tra studenti, e non per motivi di necessità, ma spesso per noia. «Molti appartengono a famiglie per bene» ci fanno sapere. E con questo sembrano lasciar intendere una certa malizia in questi atteggiamenti. Rimane comunque il fatto dei furti e chissà se sono stati denunciati alle autorità, poi c’è un volantino anonimo, un po’ sgrammaticato, che prova a coinvolgere la scuola, minacciando di non recarvisi più e la dirigente che ricorda di non essere tenuta a vigilare sui mezzi privati degli studenti. In poco più di vent’anni il Majorana si è trasformato da un istituto tecnico industriale in un liceo scientifico tecnologico, probabilmente uno degli istituti più all’avanguardia nella provincia, grazie ad una certa spinta verso l’innovazione, sia grazie alle ultime illuminate dirigenti, sia grazie ad un corpo docente che sta interpretando in maniera completamente nuova il ruolo di professore, dando valore all’appartenenza, come ad esempio attraverso l’iniziativa “Albo d’Oro”, grazie alla quale ogni anno si premiano gli ex studenti di successo.

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