«I frati devono restare», la città scende in piazza

«I frati devono restare», la città scende in piazza
di Lucia J.IAIA
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Mercoledì 25 Maggio 2016, 06:56 - Ultimo aggiornamento: 15:59
Lizzano si mobilita e lo fa in tempi rapidissimi. “Siamo una comunità in subbuglio”, dice il presidente del consiglio comunale Chiara Caniglia, poco dopo la riunione che ha visto la costituzione di un comitato contro la chiusura del convento. Si sono dati appuntamento lunedì pomeriggio ed hanno in mente una protesta, seria ed ordinata, contro la decisione presa durante il capitolo dei frati minori. Sono le associazioni, i fedeli ed i cittadini comuni che amano i frati minori e tutto ciò che orbita attorno al loro convento. Per questa ragione, si sono riuniti in un comitato, fortemente sostenuto anche dall'amministrazione comunale e da tutto il mondo politico lizzanese.
 
«Un’intera cittadinanza è in movimento per difendere ciò a cui è maggiormente legata. Il convento San Pasquale Baylon di Lizzano dopo ben 300 anni di storia – dicono i promotori del comitato No Chiusura - potrebbe perdere i suoi amatissimi frati, perdita che nessun lizzanese può accettare. Proprio per questo, si è formato un comitato spontaneo che ha preso la decisione di indire una marcia, un intenso momento di preghiera, per far si che lo Spirito del Signore soffi sulle menti della popolazione lizzanese e di chi, a breve, prenderà in mano le sorti del nostro convento». Dunque, per prima cosa, ci sarà una marcia di preghiera sabato alle 20. Partendo proprio dal piazzale convento, il corteo percorrerà le vie principali del paese.
«L’intera cittadinanza – precisano gli organizzatori - è invitata a far parte di questo momento di fede, mettendoci intenzione e cuore. Ricambiamo con questo piccolo gesto, quel tanto che il convento ci ha donato». Ma non solo una marcia di preghiera, dalla riunione di lunedì è emersa anche la decisione di promuovere una raccolta di firma. Una petizione popolare da indirizzare al padre provinciale dei frati minori e sollecitare dunque, un ripensamento.

A dire il vero, è bene precisare che, anche qualora la decisione restasse immutata, ciò che cambierebbe sarebbe sostanzialmente l’assenza dei frati, perché il convento, come luogo liturgico, resterebbe a disposizione della diocesi. Dunque, proseguirebbero le attività connesse alla parrocchia, come il catechismo, cresime, messe, processioni. Cesserebbe di esistere invece, le attività pastorali dei frati. «Ma non solo – dice il sindaco Dario Macripò – i frati sono stati in grado di rendere vivo l'associazionismo e le iniziative che, nel tempo, hanno impreziosito il nostro territorio. Sarebbe una perdita enorme per Lizzano».
In bilico tra l'altro, ci sarebbe anche il convento di Sava che, tuttavia, non essendo parrocchia, come invece quello di Lizzano, resterà comunque ai frati minori. «Per chi come me ha vissuto il carisma francescano – dice un giovane del luogo – comprende che non sarà più la stessa cosa, se i frati andranno via. Noi lizzanesi li amiamo e lo dimostreremo. Dal 1742, dimorano in quel convento e hanno sempre aiutato i lizzanesi e i paesi vicini» Incisiva appare anche l'azione dell'amministrazione comunale che non intende restare a guardare. «Siamo pronti ad impegnarci al massimo – prosegue il sindaco – perché i frati non abbandonino Lizzano. Credo, tra l'altro che si tratti di una delle pochissime comunità pugliesi di frati alcantarini ed allora, è nostro dovere tutelare questa permanenza nella nostra comunità. Hanno fatto tantissimo per Lizzano e sono, senza dubbio, un punto di riferimento importante per tutti noi».

Ad oggi, sono due i frati che vivono nel convento e pare sia proprio questo limite numerico il problema, oltre alla presenza di diversi conventi nel raggio di pochi chilometri. La decisione definitiva comunque, dovrebbe arrivare a giugno, quando il capitolo dei frati minori si riunirà nuovamente per definire la programmazione del prossimo triennio.
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