I sindacati: «L'ex Ilva rischia la chiusura». Lunedì prevista una manifestazione

I sindacati: «L'ex Ilva rischia la chiusura». Lunedì prevista una manifestazione
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Giovedì 25 Gennaio 2024, 18:23

Le segreterie territoriali Fim, Fiom, Uilm e Usb annunciano per lunedì una manifestazione a Taranto nell'ambito della vertenza ex Ilva con concentramento davanti alla portineria imprese, a partire dalle 7, che proseguirà in corteo attorno al perimetro dello stabilimento. Sostengono che «c'è il rischio molto concreto di chiusura dello stabilimento per una volontà ben precisa dell'amministratore delegato, espressione di fatto di AcelorMittal». L'obiettivo è spingere il governo, nell'iter di conversione del decreto, a «trovare le opportune garanzie a tutela dei lavoratori e dei crediti delle imprese»

I sindacati riferiscono di aver appreso che «l'unico altoforno attualmente in marcia già ridotta (il numero 4, ndr) si sta avviando ad un ulteriore abbassamento della carica e si stanno adoperando anche alla fermata delle batterie 7- 8 determinando di fatto la chiusura definitiva della fabbrica». Per Fim, Fiom, Uilm e Usb «è del tutto evidente che avremmo potuto evitare questa situazione di criticità in cui si trova la vertenza ex Ilva e come sindacato abbiamo, in più occasioni, scioperato per chiedere l'estromissione di Arcelor Mittal che aveva già ampiamente dimostrato di non voler investire sia per il rilancio della produzione che per il processo della transizione ecologica».

L'accusa dei sindacati

La gestione della multinazionale, insistono, «ha prodotto soltanto cassa integrazione ed un impoverimento del tessuto produttivo della provincia ionica portando al lastrico molte aziende dell'appalto con conseguenti procedure di licenziamento collettivo per i lavoratori».

Adesso, osservano ancora, «bisogna garantire la sopravvivenza dello stabilimento e non consentire all'attuale amministratore delegato di ArcelorMIttal (Lucia Morselli, ndr) di accrescere una situazione già di per sè grave che consentirebbe alla multinazionale di compiere un delitto perfetto, eliminando in maniera definitiva un competitor importante come Taranto e facendo scoppiare sul territorio un vero e proprio disastro ambientale e sociale che diventerebbe irreversibile». Le organizzazioni sindacali ribadiscono infine «l'importanza e la strategicità dei lavoratori del mondo dell'appalto che in questi anni hanno garantito non solo la salvaguardia e la produzione degli impianti dello stabilimento siderurgico, ma soprattutto hanno consentito la realizzazione del piano ambientale e l'intervento costante sugli impianti per evitare problemi di emissioni inquinanti».

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