Misteriosa moria di delfini sulla costa

Misteriosa moria di delfini sulla costa
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Lunedì 14 Novembre 2016, 10:12 - Ultimo aggiornamento: 13:40
C’è allarme tra gli ambientalisti e gli studiosi di problematiche marine per l’insolita moria di delfini e tartarughe che si sta registrando in queste settimane lungo la costa jonica tarantina. Solo ieri nel tratto di mare che va da Marina di Leporano a Campomarino di Maruggio ci sono stati quattro spiaggiamenti di grossi cetacei con segni evidenti di sofferenza e, in un caso, di copiosa perdita ematica dalla bocca e dal forame sulla testa. I luoghi dei ritrovamenti delle carcasse sono la Baia d’argento, Marina di Leporano, Marina di Pulsano, Le Conche della marina di Lizzano e Campomarino di Maruggio. In quest’ultimo caso, il delfino adulto di circa due metri che era stato spinto dalla corrente sulla spiaggia d’Ajala, a differenza di tutti gli altri ritrovamenti in cui non è visibile la causa della morte, sembrerebbe certa la natura traumatica del decesso avvenuto di recente.

«Viva preoccupazione» per l’accaduto di ieri è stata espressa dal responsabile del versante orientale jonico del Wwf, Francesco Di Lauro. «Quattro delfini spiaggiati in un tratto di costa così breve e in un solo giorno, sono davvero troppi; qualcuno dovrebbe darci delle risposte», dichiara Di Lauro che tra le possibili cause non naturali di morte ipotizza il disorientamento oppure un morbo dell’apparato respiratorio che colpisce i delfini quando sono particolarmente debilitati.
 
«Mi sentirò con gli amici del «Jonian Dolphin Conservation - aggiunge l’esponente del Wwf – per sollecitare insieme a loro una risposta a questa domande da parte della comunità scientifica». L’associazione tarantina a cui fa riferimento Di Lauro è un'organizzazione di ricerca finalizzata allo studio dei cetacei del Golfo di Taranto nel Mar Jonio settentrionale. «L'obiettivo di tutelare i cetacei del golfo di Taranto – si legge nel loro statuto - può essere raggiunto solamente creando consapevolezza nella popolazione che i cetacei esistono ancora nel nostro mare».
Anche l’ambientalista Mimmo Carrieri, tra i primi ieri a segnalare la presenza delle carcasse spinte dalla risacca, parla di allarme. Per questo segnalerà la moria all’Istituto zooprofilattico invitandolo a trovare una spiegazione a queste morti ripetute di delfini e tartarughe che negli ultimi mesi se ne contano a decine. Spiega Carrieri: «Ormai appare come una vera e propria strage quella che si sta verificando sulle nostre coste, ed esattamente sulle spiagge di Campomarino, Lizzano e Pulsano. Si tratta di esemplari adulti che apparentemente non presentano ferite sul corpo, quindi ci sarebbe da indagare sulle cause che ne hanno determinato il decesso. Dopo essermi recato sul posto per i rilievi, ho provveduto ad avvertire la Capitaneria di Porto di Taranto che a sua volta ha chiesto l’intervento del veterinario di turno. È uno strano fenomeno che si ripete con frequenza per il quale sarebbe il caso che le autorità competenti interessassero anche l’Istituto Zooprofilattico al fine di accertare quali possano essere le cause del decesso dei cetacei e delle testuggini della specie “Caretta caretta”». N. Din.
 
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