La morte di un figlio è un’esperienza straziante. Per papà Carmine e mamma Pina, è quanto di più doloroso e difficile da accettare.
Sono due ginosini che da dieci anni risiedono nel Comune di Borgonovo, territorio di Piacenza. Hanno tre figli: Domenico, Johnny, Carmen. Domenico, 22 anni, l’hanno perso in tragico incidente nella notte tra il 10 e l’11 gennaio scorso. Una notte gelida e di fitta nebbia.
Il dramma
Il ragazzo era in macchina con altri tre coetanei, inseparabili amici, tra i quali una donna. Rientravano alle rispettive abitazioni, situate in quattro Comuni in provincia di Piacenza. L’auto in cui viaggiavano fu trovata da un pescatore nella tarda mattina dell’11 gennaio.
Il veicolo era capovolto, con la cappotta immersa nelle acque del fiume Trebbia, ad una profondità di circa due metri. I ragazzi erano morti affogati, perchè nessuno di loro è riuscito a venir fuori dall’abitacolo. Ed è qui che papà Carmine fa un appello alle case costruttrici di auto ed a tutti i guidatori d’Italia.
Si tratta di rendere “obbligatorio, di serie, la dotazione delle macchine di un martelletto frangivetro ed un dovere per gli automobilisti sprovvisti procurarselo, averlo a bordo. «E’ uno strumento -aggiunge Carmine- che auguro non venga utilizzato mai ma, al momento del bisogno, può fare la differenza tra la vita e la morte». Insomma, avere un martelletto di emergenza in auto, che costa pochi euro, potrebbe salvare la vita non solo personale e per gli occupanti il veicolo, ma anche nel prestare il primo soccorso verso altri. «Va tenuto presente - spiega Carmine- che il parabrezza e il vetro posteriore non si frantumano con pugni e calci, o dando spallate o gomitate ai vetri lateralima solo colpendo con precisione e forza solo in specifici punti laterali».