Il nuovo corso di Acciaierie d'Italia inizia a metà maggio. Bernabè: «Asset enorme che non è stato gestito dal punto di vista ambientale»

Il nuovo corso di Acciaierie d'Italia inizia a metà maggio. Bernabè: «Sì, sarò presidente dell'Ilva: asset enorme che non è stato gestito dal punto di vista ambientale»
Il nuovo corso di Acciaierie d'Italia inizia a metà maggio. Bernabè: «Sì, sarò presidente dell'Ilva: asset enorme che non è stato gestito dal punto di vista ambientale»
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Venerdì 30 Aprile 2021, 21:04 - Ultimo aggiornamento: 1 Maggio, 10:38

Era nell'aria ma adesso è lo stesso diretto interessato a ufficializzare il tutto. Franco Bernabè sarà il nuovo presidente di Acciaierie d'Italia, ossia la nuova Ilva.

«Presidente dell'Ilva? Penso che lo sarò da metà maggio. L'Ilva è un patrimonio enorme del Paese, che non è stato gestito dal punto di vista ambientale. È un asset importantissimo, che va assolutamente sanato, nell'interesse del Paese, salvaguardando salute e ambiente di tutta la zona. È un impegno importante ma necessario».

Così Bernabè, ospite di Lilli Gruber a Otto e mezzo su La7, ha confermato le notizie sulla sua nomina alla guida di Acciaierie d'Italia.

I nuovi assetti societari

 

La nuova società Acciaierie d’Italia, frutto dell’alleanza tra ArcelorMitttal Italia e Invitalia (società Mef), nasce dopo l’accordo del 10 dicembre 2020.

Il suo consiglio di amministrazione è paritetico, con 3 consiglieri al privato e altrettanti al pubblico. Quest’ultimo esprime il presidente, Franco Bernabè appunto, già ad di Eni e di Telecom, il privato, infine, nomina l’amministratore delegato il cui voto in cda vale doppio e questo per evitare eventuali situazioni di stasi decisionale.

Già a inizio settimana, inoltre, è stato nominato Vincenzo Dimastromatteo nuovo direttore dello stabilimento di Taranto. Una nuova figura, da mettere probabilmente in relazione al piano di investimenti e al piano industriale 2021-2025 che attende la nuova società.

In essa dallo scorso 14 aprile è entrato lo Stato attraverso Invitalia con una partecipazione del 38 per cento nel capitale (sono stati versati 400 milioni) e l’espressione di diritti di voto del 50 per cento in una governance condivisa col soggetto privato ArcelorMittal Italia. 

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