I bagni a Mar Grande, si potranno fare. Sì alle aree balneabili lungo il waterfront: il masterplan di Comune e Capitaneria

I bagni a Mar Grande, si potranno fare. Sì alle aree balneabili lungo il waterfront: il masterplan di Comune e Capitaneria
di Nicola SAMMALI
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Sabato 19 Novembre 2022, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 18 Febbraio, 03:00

Incrementare il turismo, diversificare l’economia, ma soprattutto restituire alla città quello specchio d’acqua sul Mar Grande che in passato è stato un luogo di balneazione parecchio frequentato, con tanto di lidi costruiti in legno praticamente sotto casa. 

Il piano

L’amministrazione Melucci fa sul serio con l’idea di realizzare nuove aree balneabili lungo il waterfront di Mar Grande, proprio per sfruttare le potenzialità della risorsa mare. A Palazzo di città si è riunito il tavolo allargato alla Capitaneria di Porto, alla Marina Militare, ad Asl, Arpa, Autorità Portuale e alle direzioni Urbanistica e Ambiente del Comune, finalizzato a individuare un percorso operativo, avviando così l’iter progettuale. «La balneabilità di Mar Grande, anche solo di alcune sue porzioni, è un obiettivo alla nostra portata. Lo abbiamo appurato grazie al contributo di tutti i soggetti coinvolti nel tavolo e ci muoveremo tempestivamente in questa direzione. A stretto giro produrremo un primo masterplan, a stralcio del Piano delle coste in approvazione, che conterrà indicazioni di massima sulle aree che vorremmo rendere balneabili», ha commentato il sindaco Melucci, che già ad agosto scorso, lanciando la proposta, aveva chiesto alla Capitaneria di Porto di rivedere il piano degli ancoraggi delle navi mercantili in rada, prevedendone la concentrazione verso l’area dei pontili tecnici del porto. 

Il confronto, poi, si è spostato sulla perimetrazione delle zone di balneazione (che interesseranno anche la Città vecchia). Il tutto con l’obiettivo di valorizzare l’intero affaccio sul Mar Grande, e produrre sviluppo. L’esito dell’incontro è stato «positivo», ha raccontato il comandante della Capitaneria di Porto di Taranto, Diego Tomat, chiamato a intervenire sulla parte di regolamentazione della sicurezza in mare. «Stabiliremo una fascia di balneazione, da 100 a 200 metri, e ridisegneremo gli ancoraggi, sulla scorta di quello che è il traffico che sarà presente», ha aggiunto. A questo proposito, «abbiamo in corso di revisione il regolamento di sicurezza del porto, che tratta anche degli ancoraggi in rada: per cui abbiamo già inserito una nuova norma nella quale indichiamo che gli ancoraggi più prossimi al sedime urbano devono essere utilizzati solo quando gli altri ancoraggi non sono disponibili, considerando che in tema di impatto ambientale le navi di ultima generazione hanno il depuratore di bordo, mentre le altre dovranno adeguarsi.

E sono dotate di una tecnologia che prevede il lavaggio dei fumi, prima che questi vengano emessi in atmosfera. La coesistenza con le navi, che comunque resterebbero ben distanti, non è impossibile: tuttavia, rinunciare a 2 o 3 ancoraggi non sarà un problema». 


Le barche da diporto, invece, «avranno un divieto di transito nelle zone dedicate alla balneazione, mentre oltre sarà libero: si potrà anche prevedere di individuare degli ancoraggi per le barche da diporto. Il mare è grande e può ospitare le esigenze di tutti». Un altro aspetto analizzato è stato quello relativo alla qualità delle acque per la balneazione. «Ci si adopererà - ha spiegato Tomat - anche per fare il campionamento. Sembra che l’Aqp abbia già in progetto di chiudere lo scaricatore di piena su viale Virgilio, proprio per migliorare la qualità delle acque». 

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