Verso Lecce-Frosinone. Stellone, il doppio ex: "Squadre con solida fase difensiva"

Verso Lecce-Frosinone. Stellone, il doppio ex: "Squadre con solida fase difensiva"
di Antonio IMPERIALE
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Venerdì 19 Novembre 2021, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 17 Febbraio, 11:59

Per lui è una sorta di derby. La vigilia, nella sua Pescara dove aspetta una chiamata per riprendersi una panchina, gli rimette in fila i ricordi. Vorrebbe esserci, a Frosinone, Roberto Stellone, domani. «Di certo seguirò la partita, magari in televisione, e sarà come rivivere i sei mesi vissuti a Lecce, i sei anni trascorsi in Ciociaria, i giorni felici delle promozioni su un fronte e sull’altro. A Lecce sono stato da gennaio a giugno del 1999, salutammo il “secolo breve” che se ne andava, con lo sbarco in serie A con il Lecce di Nedo Sonetti. Mi avevano chiamato a gennaio, fu l’anno di Casale che segnò 9 reti in 37 gare, io ne realizzai 6 nelle diciannove partite giocate. Furono sei mesi di grandi emozioni. Quando arrivai eravamo quinti o sesti in classifica. Alla fine arrivammo terzi, con gli stessi punti della Reggina, uno in meno del Torino, due dal Verona capolista. Venivano promosse le prime quattro. In casa noi battevamo tutti. A Lecce era sempre festa. Da Lecce approdai a Napoli». Lo stesso cammino di Marco Baroni, il quale però da Lecce, arrivò nel Napoli di Maradona, e vinse lo scudetto. «Io contribuii a riportare il Napoli in serie A».

Sei mesi a Lecce, sei anni a Frosinone

«Gli ultimi due anni da calciatore, con un leccese doc come Checco Moriero a guidarci in panchina. L’anno dopo retrocedemmo in C ed io da calciatore mi ritrovai allenatore. Vincemmo il campionato Berretti, e poi sulla panchina maggiore la gioia della doppia promozione dalla C alla A, e fu la prima volta per i frusinati. Il campionato di C lo avevamo vinto battendo proprio il Lecce nella semifinale dei play off». Lecce e Frosinone domani, con la voglia di marciare sulla via della serie A. «Due squadre che hanno in comune una partenza incerta ed una grande ripresa che sta riaccendendo i sogni sia nel Salento, sia in Ciociaria. In comune la cifra difensiva che la dice lunga sull’equilibrio delle due formazioni, dieci gol solo alle spalle dei due portieri. Ha segnato di più il Lecce con i suoi ventuno gol, ma sono significativi anche le diciotto reti del Frosinone.

Il Lecce è una squadra completa, decisamente molto forte in tutti i reparti, con una “rosa” di qualità e ampia come richiede un campionato con un calendario che per lunghi tratti si fa asfissiante. Baroni può contare su alternative in un centrocampo che produce un gioco essenziale che sa filtrare in chiave difensiva e mettere in moto un tridente davvero di grande produttività offensiva, uno Strefezza straordinario e sull’altro versante Di Mariano con Coda che è già capocannoniere lanciato verso il titolo anche quest’anno. Ma il Frosinone risponde con i suoi Cicerelli, Garritano, Canotto, Charpentier, e con una struttura di prim’ordine».

Anche la B torna in campo dopo la Nazionale

«La sosta? Avevano segnato entrambe quattro gol a due grandi squadre come Parma e Benevento, erano già entrambe caricate a mille, partono dalla stessa condizione. Sarà una partita spettacolare sugli spalti. Conosco bene le due tifoserie. Sarà un sabato speciale per i tifosi ciociari, per quelli salentini che stanno arrivando in tanti. Una grande cornice, un grande pubblico per una partita apertissima, con il Lecce teso ad allungare la magica serie positiva e al sorpasso sul Brescia che ha grandi numeri per la promozione ed il Frosinone che vuole scavalcare i leccesi. Ci si avvia verso la parte cruciale del girone di andata, in un campionato che aspetta ancora Parma e Monza, che non si stanno ritrovando, che ha in Pisa Reggina, la stessa Cremonese le formazioni oltre le attese, nel Benevento una squadra che può dare di più. Si aspetta ancora la Spal». Domani intanto il cuore di Stellone batterà forte. Ed è sincero, il doppio ex, quando dice che «sarà il mio derby. Lecce in sei mesi mi ha dato tantissimo e indimenticabili sono i miei giorni salentini, ma a Frosinone ho vissuto sei anni, di Frosinone sono cittadino onorario grazie al doppio salto dalla C alla A e sono grato ai ciociari. Avrò il cuore sbilanciato di almeno un pizzico». 

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