Sticchi Damiani carica il Lecce: "Ragazzi, concludiamo l'opera"

Il presidente Sticchi Damiani con il capitano Hjulmand
Il presidente Sticchi Damiani con il capitano Hjulmand
di Antonio IMPERIALE
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Mercoledì 5 Aprile 2023, 05:00
L’intervento è deciso, energico, perché tutti possano intendere. La sconfitta di Empoli gli ha fatto male dentro, nel cuore e nell’animo. «Le dieci partite che restano sino al termine della stagione rappresentano una grande opportunità per concludere al meglio un percorso che potrebbe rivelarsi straordinario. Questo vale per me, per i componenti della società, per l’allenatore e per i calciatori. Vale per tutti. Abbiamo costruito, con enormi sforzi, la possibilità di giocarci la salvezza in questo finale di campionato e adesso dobbiamo concludere l’opera. Non era scontato, anzi le neopromosse spesso in questo periodo sono già retrocesse. Noi invece a 10 partite dalla fine abbiamo una opportunità unica per raggiungere un difficilissimo traguardo. Non mi fido degli otto punti di vantaggio ma di quello che i ragazzi hanno dimostrato di saper fare per larghi tratti di questo campionato. Non ci possiamo permettere il lusso di essere “normali”, per salvarci dobbiamo essere straordinari, in ogni allenamento ed in ogni minuto di ogni singola gara. In questo ultimo periodo forse qualcuno ha pensato che la normalità potesse bastare, invece le ultime 5 partite hanno detto il contrario».
Non ha mezzi termini, il presidente Saverio Sticchi Damiani, quando all’indomani del match, di buon’ora, risponde al telefono nonostante sia pure lui reduce da un rientro problematico, avvenuto nel cuore della notte. «Il ritardo di un’ora sull’inizio della gara, dovuto all’incendio nello spogliatoio dell’Empoli, ha compromesso gli orari del ritorno e mi ha costretto ad un rientro affrettato su Roma. Ciò ha reso impossibile ogni commento post gara a cui non mi sono mai sottratto».
Le cause di una flessione che sa quasi di un crollo, con una squadra assai diversa da quella che aveva alimentato i sogni, veloce, aggressiva, determinata. Come può questo Lecce chiudere una partita senza l’ombra di un tiro in porta, fare anche ad Empoli di Falcone il migliore in campo? «La squadra indubbiamente sta vivendo una flessione. Alcuni calciatori non sono in forma in questa fase anche perché probabilmente hanno speso tanto. Il Lecce ha viaggiato per un certo periodo a ritmi vertiginosi ed oggi paga la scarsa vena di calciatori che in passato avevano risolto gare complicate».
Dieci partite, si comincia col Napoli, ma ci sono anche Milan, Juventus, Lazio, quattro grandi, sino alla fine del campionato e ci saranno le dirette concorrenti, fra le quali il Verona che è il confine della zona rossa, con otto lunghezze di distacco. Lecce-Verona è in programma il 7 di maggio al Via del Mare. Bisognerà aspettare lo scontro diretto per la conferma della serie A? «Ciò che conta è che sia fatto davvero l’impossibile in queste dieci gare, che giocheremo con un piccolo vantaggio di classifica, significativo, ma non ancora decisivo, senza guardare in faccia gli avversari, i concorrenti. Che ci si senta tutti protagonisti e tutti coinvolti. Io sono qui ad assumermi le mie responsabilità e non mi darò pace fino a che non sarò certo che sia fatto tutto ciò che è necessario per affrontare al meglio queste ultime giornate. Società ed allenatore non lesineranno impegno ed energie, con i calciatori consapevoli che la salvezza lascia il segno sulla propria carriera. E con i nostri tifosi come sempre al nostro fianco, liberi di supportarci o criticare ma sempre con il Lecce nel cuore».
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