Camillo Placì l'ha fatto ancora. Ma questa volta ha persino esagerato: Supercoppa, coppa e scudetto. Triplete in Bulgaria, da allenatore dell'Hebar Pazardzhik. E non ha mai neppure perso una partita. L'11 novembre compirà 66 anni, ma non si è stancato e probabilmente non si stancherà mai. Nato a Specchia, salentino doc, una vita da giramondo per amore della pallavolo. Eppure, come tanti, è partito dalla primavera pugliese della pallavolo: vice di Enrique Edelstein ai Falchi Ugento nel 1985/86, in A1. Poi allenatore in B, e da lì via con Calimera, Ruffano, Taviano, Cutrofiano, prima di prendere il volo. Letteralmente. Vice commissario tecnico di Russia e Bulgaria, qui però è anche stato head coach nel 2013/14.
Il covid e le difficoltà
Era l'allenatore del klub Fakel, squadra di Novyj Urengoj, una sessantina di chilometri a Sud del Circolo Polare Artico, quando ha preso il covid. Ha dovuto lasciare la Russia per questo, anche per gli effetti del long covid. Per qualche mese non ha potuto allenare, poi la richiesta dei medici di spostarsi in un luogo meno freddo. La Bulgaria. Ha vinto il campionato l'anno scorso e quest'anno ha esagerato. L'ultimo miracolo quello di arrivare allo scudetto senza mai perdere: 22 successi in campionato e 8 ai playoff. Sa solo vincere. Nemmeno la malattia è riuscito a fermarlo.