Il ciclo è finito, si dividono le strade di Marco Mancosu e del Lecce. Nelle prossime due stagioni sportive, il centrocampista sardo proverà a far felici i tifosi della Spal a modo suo, a suon di gol. Ad una settimana dalle festività di Sant’Oronzo, il Patrono della città barocca, sarebbe fin troppo facile rievocare un vecchio detto popolare di cui i leccesi spesso hanno anche abusato, ovvero “Lecce città d’arte, se nde futte de ci rria e de ci parte”. Che tradotto significa “Lecce città d’arte, se ne frega di chi arriva e di chi parte”.
L'addio
Quello di Mancosu non è un addio qualunque, a testimoniarlo sono i numeri della sua quinquennale esperienza leccese visto che proprio nel Salento ha vissuto la parentesi più bella e prolifica della sua lunga carriera che ora proseguirà in Emilia con la maglia gloriosa della Spal. Pochi altri ex giallorossi possono esibire le cifre di Mancosu che lascia il Lecce con un bottino di 180 presenze, 50 reti, 31 assist e 14.327 minuti giocati in serie A, serie B, serie C, Tim Cup, Coppa Italia di serie C, play off di B e C, e Supercoppa di serie C. Senza dimenticare chiaramente il doppio salto dalla serie C alla serie A sotto la guida di Fabio Liverani. Un percorso di questa portata avrebbe meritato senza dubbio un epilogo migliore, privo di incomprensioni, di polemiche e addirittura di carte bollate. La vicenda che riguarda il suo agente Kael Grimaldi è destinata infatti a finire nelle aule di tribunale, sportivo e ordinario, perché difficilmente il Lecce, Pantaleo Corvino e il figlio-agente Romualdo faranno passi indietro rispetto all’esposto-denuncia presentato nei giorni scorsi alla Procura federale della Federcalcio al fine di accertare la grave lesione di immagine provocata dalla diffusione del post pubblicato dall’agente campano.
Numeri importanti
Mancosu ha contribuito a scrivere alcune delle pagine più belle della storia recente del Lecce calcio anche se non sono mancati i momenti bui, sul campo e anche fuori.