Lecce, l’attacco pesante dà i suoi frutti

A Salerno Gotti ha schierato il Lecce con Piccoli e Krstovic. Per il tecnico la “rivoluzione” delle due punte non fa venir meno l’equilibrio

foto Marco Lezzi
foto Marco Lezzi
di Michele Tossani
3 Minuti di Lettura
Lunedì 18 Marzo 2024, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 12:27

LECCE «Se Allegri lo faceva fare a Mandzukic e Mourinho a Eto’o perché non posso farlo io?». Con queste parole, parlando prima al ragazzo e poi alla stampa, Gotti ha spiegato la sua scelta di partire a Salerno con Piccoli esterno d’attacco. È stata questa infatti la novità più eclatante presentata dal Lecce del nuovo corso tecnico. Non l’unica, ma sicuramente quella che ha suscitato il maggior interesse. In effetti, quando si è vista la disposizione in campo dei giallorossi, il pensiero è andato immediatamente a Mandzukic. Il croato veniva infatti spesso utilizzato alto a sinistra dalla Juventus, col compito poi di andare ad attaccare il secondo palo. In quella posizione Piccoli ha dovuto correre molto (non a caso è risultato uno dei giallorossi ad aver corso più, con ben 11.247 metri fatti) ma questo non gli ha impedito di proporsi in area avversaria, come dimostrano i 6 palloni toccati negli ultimi sedici metri (è il giocatore del Lecce ad averne toccati il maggior numero in quella porzione di campo). In questo modo inoltre Gotti ha potuto riproporre una forma di convivenza fra Piccoli e Krstovic.

In cinque delle precedenti sei vittorie registrate dal Lecce in questo campionato i due attaccanti erano contemporaneamente in campo. A Salerno è arrivata il settimo trionfo stagionale e, ancora una volta, con l’italiano e il montenegrino insieme. La differenza, come detto, è che all’Arechi Piccoli non ha agito in coppia con Krstovic, ma si è mosso esternamente o, per un breve periodo, da trequarti con il compito di marcare Maggiore, il play granata. Una mossa tattica, quella di schierare nello stesso momento i due attaccanti centrali, non dettata dalla disperazione, dalla necessità di recuperare un risultato o di piegarlo a proprio favore, quanto invece frutto di una decisione ponderata da parte di Gotti che l’ha voluta anche per sopperire all’assenza dello squalificato Banda. La presenza in campo di Krstovic, Piccoli, Almqvist e Oudin dal primo minuto è stata resa possibile dall’applicazione dei quattro in fase difensiva e dalla mediana composta da Ramadani e Blin. I due centrocampisti hanno infatti garantito equilibrio alla compagine leccese. Gotti avrà ora a disposizione due settimane prima della sfida con la Roma (in programma dopo la pausa per gli impegni della nazionale).

In questo lasso di tempo il nuovo allenatore dei salentini avrà la possibilità di ragionare su questa soluzione finora inedita e di meditare una sua eventuale riproposizione contro la squadra di De Rossi. Il rientro di Banda potrebbe modificare la situazione ma, come detto, Piccoli potrebbe agire a ridosso di Krstovic, qualora venisse confermato il 4-2-3-1 di partenza visto a Salerno. Questi quindici giorni saranno poi utilissimi a Gotti per conoscere meglio il gruppo e farsi così un’idea più precisa delle caratteristiche di questa squadra. Oltre a Piccoli, alla sua prima uscita come tecnico dei giallorossi Gotti ha già provato a modificare alcuni aspetti del gioco di D’Aversa, a partire dalla pressione alta, furiosa, uomo contro uomo esercitata dal Lecce sotto la precedente gestione tecnica. Contro la Salernitana il Lecce è stato molto più guardingo, preoccupato maggiormente di chiudere gli spazi che di aggredire in avanti, col pressing limitato alle situazioni che vedevano gli uomini di Liverani muovere palla esternamente. In questo senso, il precedente atteggiamento difensivo è stato in qualche modo demineralizzato. Una volta recuperata palla i salentini facevano però fatica a risalire il campo, alternando situazioni di controllo ad alcuni contropiedi che potevano essere sfruttati meglio. Anche su questi aspetti, sulla gestione della palla in possesso, Gotti dovrà lavorare in questa sosta per preparare il Lecce al rush finale.

© RIPRODUZIONE RISERVATA