Cori razzisti a Umtiti, nota della Lazio: «Condanniamo gli ululati». Il giudice sportivo “chiude” la Curva Nord

Cori razzisti a Umtiti, nota della Lazio: «Condanniamo gli ululati». Il giudice sportivo “chiude” la Curva Nord
di Giuseppe ANDRIANI
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Giovedì 5 Gennaio 2023, 13:00 - Ultimo aggiornamento: 18 Febbraio, 04:34

Samuel Umtiti nel bersaglio dei tifosi della Lazio: razzismo, cori e ululati contro il campione del mondo del 2018, oggi pilastro del Lecce. Ha risposto sul campo, con una prestazione semplicemente perfetta. Fuori dal campo, poi, ha vinto di nuovo. Al suo fianco si è schierata anche la Fifa, per bocca del presidente Gianni Infantino, che ha condiviso un messaggio direttamente sui propri social. Un messaggio di incoraggiamento, contro il razzismo, al quale lo stesso calciatore ex Barcellona ha messo like. E le testimonianze d'affetto si sprecano anche sul profilo Instagram di Samuel, che torna a parlare di calcio e scrive, semplicemente, «grande vittoria», raccogliendo 123.000 likes. 

Così Sticchi Damiani sui cori razzisti e la risposta del Via del Mare: «Abbiamo un pubblico eccezionale, siamo in sintonia con loro. Il Via del Mare ha dato sostegno a Umtiti rispetto a certe incomprensibili manifestazioni discriminatorie di alcuni tifosi avversari. La gente ha reagito con quei cori e lui ha risposto con una prestazione da campione».

La nota della Lazio e la squalifica alla curva

"Durante la partita Lecce-Lazio, l’arbitro è stato costretto ad interrompere la partita a causa di ululati razzisti nei confronti di un giocatore della squadra di casa.

La S.S. Lazio ha sempre contrastato con tutti i mezzi a disposizione ogni forma di razzismo e discriminazione, mettendo in campo iniziative volte a reprimere tali fenomeni, sensibilizzando i propri tifosi su questo tema e agendo nelle sedi preposte a tutela della propria immagine. La S.S. Lazio anche oggi condanna chi si è reso protagonista di questo gesto deprecabile, vergognoso e anacronistico e offrirà come sempre la massima collaborazione alle autorità per individuare i responsabili. I tifosi della Lazio non sono razzisti e non possono essere associati a pochi individui che ledono gravemente l’immagine del club".

Ma è omunque arrivata la decisione del Giudice Sportivo che ha sanzionato il club biancoceleste con la chiusura della Curva Nord per un turno, quello di domenica contro l'Empoli. Si legge nella delibera del giudice Gerardo Mastrandrea: "Letto il referto arbitrale e la relazione dei collaboratori della Procura federale nella quale, tra l'altro, si riferisce che durante l'intera gara i sostenitori della società Lazio, assiepati nel settore 'ospiti distinti sud-est', si rendevano responsabili nella quasi totalità (circa 1.000 dei 1.072 occupanti), di ripetuti cori espressione di discriminazione razziale nei confronti dei calciatori del Lecce Banda ed Umtiti; considerato che i cori venivano percepiti da tutti e tre i collaboratori della Procura, opportunamente posizionati anche in parti dell'impianto distanti dal Settore sopradetto; considerato che in base alla suddetta relazione tali comportamenti sono attribuibili alla tifoseria della società Lazio che nelle gare casalinghe occupa il settore denominato 'Curva Nord' dello Stadio Olimpico di Roma; ritenuto che, in ragione della gravità, della dimensione e della percezione reale del fenomeno, tale anche da costringere il direttore di gara ad interrompere il gioco per permettere l'effettuazione, da parte dello speaker, del messaggio previsto in caso di cori di discriminazione razziale, i predetti comportamenti assumono rilevanza disciplinare a norma dell'art. 28, n. 4, CGS", per questi motivi si "delibera di sanzionare la Società Lazio con l'obbligo di disputare una gara con il settore indicato dai collaboratori della Procura federale nella propria relazione, sulla base delle informazioni acquisite dal dirigente responsabile dell'ordine pubblico, privo di spettatori".

Salvemini e l'Assocalciatori

Da Infantino a Carlo Salvemini, sindaco di Lecce, che si è espresso su Facebook contro i cori razzisti dei sostenitori della Lazio. Sull'accaduto si è espresso anche l'assessore regionale leccese Alessandro Delli Noci: «È sempre difficile capire come rispondere a tanta stupidità in maniera efficace, ma oggi i tifosi leccesi il modo lo hanno trovato: il sostegno dell’intero stadio all’indiscusso campione Umtiti, gli applausi, la gioia, i cori festosi a suo sostegno sono stati la risposta giusta».

Cori, che per altro, hanno preso di mira anche Lameck Banda, poi uscito all'intervallo per far posto a Di Francesco. A loro va anche l'abbraccio dell'Associazione Italiana Calciatori: “Esprimiamo vicinanza e incondizionata solidarietà ai due calciatori a nome di tutti noi” – ha detto il Presidente Umberto Calcagno – “con l’augurio che si faccia quanto prima chiarezza sull’accaduto e, accertate le responsabilità, si applichino le opportune sanzioni ai soggetti colpevoli di questi gravi comportamenti”.

Il caso in Francia

La notizia, chiaramente, è arrivata anche in Francia. Su L'Equipe e su Le Monde approfondimenti sul caso, mentre il profilo Twitter della nazionale francese ha scritto un post di vicinanza a Sam. 

Maurizio Sarri: «Non ho sentito nulla»

Maurizio Sarri, allenatore della Lazio, invece ha giurato di non aver «sentito nulla dalla panchina». E ha poi chiarito come non può essere una minoranza a diventare simbolo della tifoseria biancoceleste. Manca, però, una presa di distanza e di posizione inequivocabile. Evidentemente non ha sentito, ma avrà sentito l'affetto del pubblico del Via del Mare, che ha coperto gli ululati della vergogna scandendo il nome di Umtiti. E ha vinto.

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