Mowgli, storia di un gonnellino made in Salento

Jna scena del Libro della giungla
Jna scena del Libro della giungla
di Claudia PRESICCE
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Martedì 26 Aprile 2016, 21:20 - Ultimo aggiornamento: 21:23

Di costumi, nel “Libro della Giungla”, ce ne sono davvero pochi. L’unico attore “vestito” è infatti il protagonista, Mowgli, che peraltro in tutto il film indossa solo un gonnellino o poco più mentre si muove tra elefanti, lupi e altri animali, affiancato dall’orso Baloo e dalla pantera nera Bagheera, e lotta per la sopravvivenza contro il pitone Kaa e la tigre Shere Khan. Eppure, spiega Christian Cordella, «la realizzazione del costume di Mowgli, per quanto si possa ridurre a un gonnellino, ha richiesto una ricerca di materiali non indifferenti. All’inizio, in fase progettuale, il regista Jon  Favreau non aveva ben chiaro di che età dovesse essere Mowgli, quindi ho dovuto sviluppare il mood in diverse fasce di età, dall’infanzia all’adolescenza. Abbiamo quindi optato con la costumista Laura Jean Shannon per l’utilizzo di foglie vere, e provenienti da autentiche foreste».

Costumista e scenografo, figlio “d’arte” dello stilista salentino Pino Cordella, Christian è ormai da 18 anni a Los Angeles ed ha lasciato la sua firma in diversi film del calibro di “La Mummia III – La tomba dell’Imperatore Dragone”, “Star Trek”, “Fast and Furious 8”. Notevole quindi la sua esperienza nel settore, la capacità di cimentarsi con successo con stili, ambientazioni, scenografie tra le più differenti e fantasiose, realistiche o immaginarie che siano. Eppure quest’ultima esperienza con il live motion del “Libro della Giungla” realizzato dalla Walt Disney Pictures è stata molto diversa dai suoi lavori precedenti.
Ma diversa in che modo? Come la puoi raccontare? Quali sono state le difficoltà?
«Più che parlare di difficoltà, la definirei una bella sfida. Ho lavorato solo con l’immaginazione, perchè il mondo di Mowgli è esclusivamente digitale e finto. Coordinare i diversi settori, cercando di avere tutti la stessa visione e immaginazione, non è stato “easy”, ma ci siamo riusciti».
Mowgli, unico umano della storia, è interpretato da Neel Sethi, 13enne di origini indiane nato a New York, al suo debutto al cinema e scelto dopo audizioni di migliaia di ragazzini provenienti da Stati Uniti, Regno Unito, Nuova Zelanda e Canada. Com’è stato lavorare con lui?
«Ho incontrato l’attore che ho scoperto essere molto dolce e disponibile, soprattutto durante i fitting, ovvero le prove dei costumi».
E se dovessi ricordare il regista più esigente, di chi parleresti e perché?
«Uno tra i registi più esigenti che ho incontrato è stato forse il regista del nuovo “King Kong: Skull Island”, Jordan Vogt Roberts, perché, vista la sua giovane età, ha richiesto il massimo impegno da tutti per far fronte al remake di un tale kolossal. La perfezione era il focus».
Da dove nascono le ispirazioni per i tuoi disegni e quanto è difficile passare dal progetto alla realizzazione?
«L’ispirazione nasce in seguito ai vari meetings in cui si legge con molta attenzione lo scritto, la sceneggiatura. Ogni film è diverso dall’altro e l’ispirazione è naturalmente diversa perché devi entrare in un mondo fantastico o storico oppure d’azione».
I tuoi prossimi impegni?
«I miei prossimi impegni sono sul nuovo “Uomo Ragno”, in “Thor 3” e in “Fast and Furious 8”».

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