Salento, missione punk a Mosca: il ritorno dei Cccp a Melpignano

Salento, missione punk a Mosca: il ritorno dei Cccp a Melpignano
di Vincenzo MARUCCIO
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Giovedì 7 Dicembre 2023, 15:00 - Ultimo aggiornamento: 15:13

Unica, irripetibile, inimitabile. Una storia forse impossibile da raccontare a chi non l’ha vissuta. “Kissing Gorbaciov”, il docu-film sul viaggio andata-ritorno dall’ex Urss a Melpignano nel segno del punk, c’è miracolosamente riuscito: la storia con la S maiuscola prossima allo sfacelo (il crollo del Muro) che s’incrocia con le microstorie - solo apparentemente con la S minuscola - di un paesino del Salento e dei Cccp discrimine inevitabile della musica italiana per capire chi eravamo e chi siamo ancora.

Oggi e domani le presentazioni del film "Kissing Gorbaciov"

Oggi e domani la presentazione in Puglia in quadrupla proiezione: alle 19 e alle 21 a Palazzo Marchesale, a Melpignano ovviamente dove tutto è nato e dove tutto ritorna. Poi, domani (alle 20.30) a Bari all’Anche Cinema.
Per chi non c’era: cominciamo da qui. Nel 1988 un gruppo di rockband sovietiche oltrepassano per la prima volta la cortina di ferro e suonano nel cuore della Grecìa salentina per il festival “Idi di Marzo” inventato da un pugno di illuminati amministratori e sorprendentemente finanziato da Mosca. 
La perestrojka è l’ultima speranza di redenzione socialista, ma il Muro di Berlino ha già cominciato a sgretolarsi tra supermercati vuoti e nuove insegne luminose. Qualche mese dopo lo “scambio”: i Cccp - insieme ai già popolari Litfiba, ai Rats e ai Mista & Missis - volano nell’ex Urss per due concerti nella capitale e a Lenigrado davanti a un pubblico che non aveva mai visto nulla di simile. 
“Kissing Gorbaciov” porta la firma dei registi Andrea Paco Mariani e Luigi D’Alife che hanno osato l’impossibile con un lavoro lungo tre anni: fatto di rari materiali d’archivio, telegiornali in russo, riprese fai-da-te, spezzoni di concerti e interviste collettive ai protagonisti che ci restituisce un’istantanea appassionata di quell’impresa non più replicabile. Un ponte tra due mondi che, da lì a poco con la caduta del Muro di Berlino, non sarebbero stati più gli stessi.

I Cccp 30 anni dopo e la febbre per i nuovi live


Per chi c’era - nel viaggio a Mosca come nelle serate passate a consumare i solchi di “Live in Pankow” - il film è un tuffo al cuore e non chiamatela retorica. Troppo vero per derubricare tutto a fredda analisi storiografica. A Melpignano per la presentazione ci saranno Massimo Zamboni, Annarella e Fatur, tre quarti dei Cccp: emozionati quanto molti dei fan, ne siamo certi. Giovanni Lindo Ferretti, “l’ultimo quarto” assente giustificato, verrà al prossimo giro ed è solo questione di tempo. Ritrovatisi dopo quasi 30 anni come se si fossero lasciati la sera prima. Per un film “detonatore” senza il quale non li avremmo rivisti ora in concerto a Reggio Emilia, a Berlino e presto, si sente già nell’aria, a Melpignano.
Alla presentazione ci saranno Sergio Blasi, già sindaco e testimone diretto di quell’utopia, insieme con l’organizzatore di eventi Antonio Princigalli e il giornalista Francesco Costantini che in Urss ci andarono e non l’hanno mai dimenticato. Ci sarà Effath Djalili dei Mista & Missis. Valentina Avantaggiato, giovane sindaco ora alla guida di Melpignano, chiuderà il cerchio come meglio il destino non avrebbe saputo fare: rappresentante di una nuova generazione che ha ripercorso a ritroso quella Storia e figlia di Antonio Avantaggiato indimenticato sindaco di quei giorni senza il quale tutto questo non ci sarebbe mai stato. Un altro Salento che altrimenti non avrebbe mai visto la luce. Notte della Taranta compresa.

Viaggio a Mosca e Leningrado: una scossa per il Salento


Una scossa necessaria: questo racconta “Kissing Gorbaciov”.

Una scossa per il Sud alla ricerca finalmente di un posto nel mondo, il riscatto a lungo sognato, un’isola rossa a guida Pci nel mare bianco democristiano. La scossa dei Cccp nella paludata scena degli anni ‘80 in quel viaggio di oltre 3.500 chilometri: l’estetica punk oltre gli schemi, i paradigmi sconvolti della classica rockband, la tradizione comunista-emiliana destrutturata, l’immaginario rivolto a Est e non più all’America, Annarella-matrioska che si “svela” nella Piazza Rossa sotto gli sguardi sorpresi dei militari.

La rottura del conformismo e i conti con il Novecento


La rottura del conformismo, ma non costruita a tavolino come spesso si fa oggi. Il bisogno di esprimere liberamente se stessi più che contraddire qualcuno a tutti i costi come in un talk show. Uno metteva su il vinile, o la cassetta nell’autoradio, e si partiva.
Per questo non è nostalgia dei vent’anni, proprio no. Non è qualcosa rimasto sotto la polvere e ora tirato fuori dai cassetti. “Kissing Gorbaciov” con il bacio stampato sul viso del presidente è dentro di noi. Materia viva e palpitante - nel bene e nel male un pezzo di Novecento - con cui continuiamo a fare i conti anche al tempo dell’Intelligenza Artificiale: la guerra in Ucraina, il conflitto in Israele e la Cina dopo piazza Tienanmen già dimenticata. Melpignano e i troppi muri che abbiamo ancora nella testa. La nostra vita. E, come cantavano i Cccp, “non è ancora finita”.

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