I pugliesi sono i più infelici d'Italia. Lo studio: colpa di amici e parenti

di Giuseppe ANDRIANI
Venerdì 19 Aprile 2024, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 20 Aprile, 13:23 | 1 Minuto di Lettura

Generazioni a confronto

A livello generazionale, invece, la soddisfazione diminuisce tendenzialmente con il progredire dell’età: la quota di molto soddisfatti è più elevata nella classe 14-19 anni (56,6%) fino a toccare il valore minimo del 39,4% tra le persone con 75 anni e più. Rispetto al 2022 la soddisfazione cresce nella classe 25-34 anni, la cui quota di molto soddisfatti per la vita sale dal 45,1% al 48,6% (+3,5 punti percentuali).

E ancora: persone occupate o studenti esprimono più frequentemente giudizi positivi di soddisfazione per la vita rispetto a chi si dichiara in cerca di occupazione o in altra condizione: si tratta del 50,5% degli occupati e il 52,0% degli studenti, rispetto al 41,5% in media di chi è in diversa condizione o perché in cerca di occupazione (35,7%) o casalinga (42,9%) o ritirato dal lavoro (45,0%). Tra chi è occupato la posizione nella professione incide: dirigenti, imprenditori e liberi professionisti (54,5%), insieme ai quadri e agli impiegati (51,3%) dichiarano livelli di soddisfazione più alti rispetto agli operai (48,7%) e ai lavoratori in proprio (47,6%). Nel confronto con l’anno precedente non si evidenziano variazioni significative eppure le studentesse sono più infelici. Come i pugliesi.

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