Xylella, la linea dura dell'Ue nel Nord Salento: «Eradicazioni nel raggio di 100 metri»

Xylella, la linea dura dell'Ue nel Nord Salento: «Eradicazioni nel raggio di 100 metri»
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Martedì 28 Aprile 2015, 17:01 - Ultimo aggiornamento: 29 Aprile, 09:39

Dopo una lunga maratona negoziale, il Comitato Ue per la salute delle piante ha adottato le misure anti-Xylella.

Le misure. Nello specifico, sono previste «rigide misure di eradicazione» nelle aree infette, che «includono la rimozione e la distruzione delle piante infette, e di tutte le piante ospiti nel raggio di 100 metri, a prescindere dal loro stato di salute». Queste includono inoltre «la possibilità per l'Italia di applicare misure di contenimento nell'intera provincia di Lecce, dove l'eradicazione non è più possibile». In questo caso, «viene mantenuto il requisito di rimuovere sistematicamente tutte le piante infette e di testare le piante circostanti nell'arco di 100 metri in una zona di 20 km adiacente alle province di Brindisi e Taranto».

Inoltre «importazione e movimentazione nell'Ue di piante vive note per essere suscettibili alla Xylella nel mondo saranno soggette a strette condizioni», con un «bando specifico» per le importazioni di piante di caffè provenienti da Honduras e Costa Rica, dato l'elevato rischio di essere infettate dal batterio.

Fallito, dunque, l’obiettivo di trovare, riferiscono fonti Ue, una soluzione che accettabile sia per l'Italia. Dalle prime indiscrezioni è emerso quello che già si presupponeva: la posizione molto rigida dei rappresentanti degli Stati membri rispetto alle azioni da mettere in campo, motivo per cui l’esito della partita è stato così restrittivo.

Ora la determinazione tecnica del Comitato, prima di essere applicata, avrà bisogno di due ulteriori passaggi: il primo riguarda l’approvazione del nuovo documento di indirizzo da parte della Commissione Europea; il secondo, invece, la pubblicazione. Se accadrà come lo scorso anno, ci vorranno almeno due mesi prima che la decisione possa diventare esecutiva a tutti gli effetti.

Il Comitato ha indicato come necessaria la misura dell’eradicazione di qualsiasi pianta potenzialmente ospite di xylella fastidiosa nel raggio di 100 metri da un olivo infetto. A nulla è valso il tentativo in extremis del governatore Nichi Vendola che, nei giorni scorsi, scrivendo al commissario Ue aveva invitato alla prudenza, chiedendo che le azioni fossero fondate su presupposti scientifici contro speculazioni di ogni genere.

Salta il Consiglio regionale. E' stata annullata la riunione straordinaria e monotematica del Consiglio regionale della Puglia sulla Xylella che era in calendario domani, 29 aprile. "Impegni ufficiali sopravvenuti - rende noto un comunicato della Regione - non consentono la partecipazione del Commissario nazionale Silletti alla seduta in un primo tempo convocata per domani. Il governo regionale e' inoltre impegnato nelle decisioni da assumere sulle misure che saranno adottate in sede comunitaria e che si annunciano particolarmente severe, puntando sull'eradicazione estesa alle piante di ulivo circostanti quelle affette dal batterio".

La notizia dell'annullamento della riunione consiliare - col rinvio a martedi' 5 maggio dei soli provvedimenti riguardanti il riconoscimento dei debiti fuori bilancio della Regione - e' stata resa nota dal presidente dell'assemblea regionale Onofrio Introna, al termine di un incontro con i capigruppo consiliari e l'Ufficio di presidenza. "Le decisioni in arrivo da Bruxelles - sottolinea Introna - richiederanno una pronta risposta della Giunta, che potra' anche prevedere un eventuale ricorso, qualora venisse confermata a Bruxelles la linea intransigente anticipata ufficiosamente". Introna, cosi' come sottolineato nei giorni scorsi dal presidente della giunta regionale pugliese, Nichi Vendola, si dice "preoccupato dalle conseguenze sul comparto olivicolo e sul territorio di una decisione esecutiva del Comitato fitosanitario permanente dell'Ue che dovesse insistere sull'eradicazione di qualsiasi pianta potenzialmente ospite di Xylella fastidiosa nel raggio di 100 metri da un olivo infetto".

"Condotte ispirate da criteri di prevenzione e garanzia sono comprensibili, ma un espianto esteso sembra eccessivamente penalizzante - osserva Introna - e non considera il danno grave che deriverebbe all'economia e all'immagine stessa delle campagne pugliesi da misure esasperate tanto care a Francia e Germania, che ci trattano letteralmente da untori". Sulla base di "serie valutazioni tecniche e superando un ritardo scientifico imbarazzante, sarebbe utile invece - per il presidente del Consiglio regionale - individuare provvedimenti atti a debellare il fenomeno infettivo senza distruggere il nostro settore olivicolo".

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