Xylella: il Tar decide, ma oggi ripartono i tagli

Xylella: il Tar decide, ma oggi ripartono i tagli
di Maria Claudia MINERVA
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Sabato 21 Novembre 2015, 01:04 - Ultimo aggiornamento: 4 Novembre, 11:41
Nel giorno in cui arriverà il pronunciamento del Tar Lazio sui ricorsi collettivi, ricominciano gli abbattimenti volontari proprio nei due Comuni - Trepuzzi e Torchiarolo - dove i proprietari dei fondi si sono opposti al piano-bis del commissario Silletti presentando un’azione collettiva ai giudici amministrativi. La conferma è arrivata dall’entourage della struttura commissariale informata dagli stessi olivicoltori interessati agli espianti. Andranno giù gli alberi di contadini che - a malincuore e per evitare la multa - si adegueranno alle norme che recepiscono la Decisione di esecuzione Ue e il decreto ministeriale del 19 giugno.



L’altra novità è che questa settimana saranno liquidati i primi indennizzi agli agricoltori che già hanno adempiuto all’obbligo di abbattere sia le piante infette sia quelle nei cento metri. «Le istanze cominciano ad arrivare - confermano sempre dallo staff del commissario delegato per l’emergenza xylella - per cui nei prossimi giorni provvederemo a pagare i primi ristori a chi ha provveduto a espiantare volontariamente gli ulivi».



Al momento l’indennizzo previsto è di 146 euro a pianta, ma il ministro alle Politiche Agricole, Maurizio Martina, starebbe provvedendo a redigere un’istanza all’Unione Europea per cercare di raddoppiarlo a circa 250 euro. Intanto, oggi, si riunisce la camera di consiglio del Tribunale amministrativo del Lazio: i giudici si esprimeranno, con un parere più motivato di quanto non lo sia stato quello espresso preliminarmente. Il fine, nella fase iniziale del contenzioso, è quello di tutelare il bene su cui si dovrà poi fornire un giudizio di merito. Il piano Silletti, nella sua formulazione, e il decreto ministeriale del 19 giugno scorso, verranno passati ai raggi x nel corso delle udienze che si susseguiranno nel mese in corso e in quello successivo.



Vale la pena ricordare che sul fronte giudiziario, oltre all’inchiesta della procura di Lecce, vi sono tre esposti che sono stati presentati alla procura di Brindisi. Il primo, il più datato, è firmato da gruppi di ambientalisti. Il secondo è del sindaco di Torchiarolo, Nicola Serinelli, che chiede alla magistratura di indagare su eventuali omissioni compiute da persone o enti non identificati che abbiano contribuito a far sì che l’epidemia procedesse verso nord. Infine, c’è un’altra denuncia prodotta dall’associazione brindisina “No al carbone”. I pm di Brindisi stanno compiendo un vaglio preliminare, ma non risulta ancora aperto un fascicolo.



Nell’attesa il piano-bis di Silletti deve andare avanti, altrimenti l’Europa passerà all’applicazione della procedura d’infrazione, congelata dopo le ultime operazioni di abbattimento che hanno visto cadere giù quasi 1.100 alberi. La xylella avanza e stando agli esiti delle analisi condotte dall’Osservatorio fitosanitario regionale, si sviluppa verso Nord.Nei giorni scorsi, infatti, sono stati rilevati altri focolai a Cerano, in territorio di Brindisi, ma c’è anche timore - le analisi sono ancora in corso - per un altro focolaio proprio alle porte della città. In questo caso si tratta, comunque, di aree in cui oltre alle piante infette andranno estirpate quelle che si trovano nel raggio di 100 metri.