Xylella, sui binari anche gli antagonisti

Xylella, sui binari anche gli antagonisti
di Roberta GRASSI
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Sabato 21 Novembre 2015, 11:17 - Ultimo aggiornamento: 12 Novembre, 14:14
Nottata convulsa quella di ieri per i poliziotti della Digos di Brindisi. Prima le contrattazioni, a margine della strada ferrata che passa per la stazione di San Pietro Vernotico dove coloro che si oppongono agli abbattimenti degli ulivi avevano creato un blocco che ha provocato conseguenze fino al dì seguente. Poi negli uffici della questura di Brindisi, dove sono stati impacchettati gli atti destinati a trasformarsi in informative di reato, sono stati posti nero su bianco i nomi delle persone identificate: tra queste ce ne sono alcune che risultano far parte di gruppi anarchici salentini. Le stesse che lo scorso sabato e anche quello precedente, in un altro contesto e con altra gente, avevano lanciato bombe carta e messaggi inneggianti all’evasione nei pressi del Centro di identificazione ed espulsione per immigrati di Restinco, alla periferia di Brindisi. Sono attivisti che erano stati denunciati a piede libero per quei fatti. Intanto gli abbattimenti programmati per oggi, 200 alberi che un proprietario di Torchiarolo intende tagliare in ottemperanza alle disposizioni, sono saltati. Era tutto pronto: i forestali avevano anche disposto i servizi a tutela dell’ordine pubblico. Il proprietario del fondo, lo stesso che aveva richiamato l’attenzione delle forze dell’ordine temendo per la propria incolumità, ha comunicato di non aver trovato una sola ditta disponibile a fare entrare in azione le ruspe. Non una sola azienda ha dato la propria disponibilità ad estirpare gli ulivi. Ne sono stati eliminati 1.700 dall’avvio delle operazioni. Il commissario straordinario intende proseguire, andare avanti senza battute d’arresto. Per quanto possibile.

Il picco massimo della contestazione si è toccato martedì scorso, a San Pietro Vernotico, uno dei tre comuni del Brindisino in cui si applica il piano di interventi per contenere la Xylella che porta la firma del commissario straordinario Giuseppe Silletti. Dopo due blocchi stradali, dopo numerose manifestazioni di piazza, al termine di un corteo spontaneo sorto in mattinata a Torchiarolo, altro territorio in cui si applica la regola dei 100 metri che dispone che debbano andare giù anche piante non colpite dal batterio, è stata presa di mira la ferrovia.

Decine di manifestanti si sono seduti sui binari. Hanno occupato la ferrovia e si è corso il pericolo di mandare in tilt l’intera linea adriatica. Vi sono stati disagi seri lungo il tratto Bari–Lecce. Una quarantina in tutto i treni interessati, alcuni soppressi. Sostituiti da Trenitalia con bus che però hanno faticato a sostenere il flusso di passeggeri rimasti a terra. Ritardi, cancellazioni. Convogli bloccati a Brindisi, altri impossibilitati a ripartire per Bari. Perfino “le frecce”, a lunga percorrenza, costretti a fermare la propria corsa.

Il caos è iniziato alle 16 in forma “soft”. Dopo pochissimo sul posto c’era già la polizia che nel tardo pomeriggio ha dovuto assumere l’assetto antisommossa. Pronti a una carica che non è stata però necessaria. Si è preferito trattare e lo si è fatto fino alle 23. Tenuto conto, oltre al resto, che la gran parte dei partecipanti all’azione di gruppo che inizialmente aveva l’aspetto di un flash mob che avrebbe sì arrecato qualche problema, ma non rischiato di interrompere la circolazione su strada ferrata, ha subito compreso che non si poteva tirarla per le lunghe. Cercando tra l’altro di convincere quanti invece non accennavano a cedere e liberare i binari. Qualcuno ha chiesto di incontrare il prefetto. Altri invocavano un risalto nazionale della contestazione. Tra canti, balli e slogan vari dal tema unico.

Sono stati appuntati dei nomi, ricavati dai documenti di identità. L’attività “informativa” è una peculiarità per gli uomini della Digos di Brindisi, diretti dal vicequestore Antonio Bocelli, ancor di più lo è in circostanze particolari come quella venutasi a creare dagli inizi di ottobre con l’avvio di notifiche per l’esecuzione dei programmi di eradicazione e con la nascita di un fronte di opposizione al piano Silletti. La polizia deciderà ora come e se procedere: su quanto verificatosi martedì, una interruzione di pubblico servizio, è stata redatta una dettagliata relazione, inoltrata alle autorità competenti.
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