Vaccini, avanti a sportello per la terza dose, anche dopo domenica: ecco come cambia il piano della Puglia

Vaccini, avanti a sportello per la terza dose, anche dopo domenica: ecco come cambia il piano della Puglia
di Paola ANCORA
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Giovedì 25 Novembre 2021, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 17:54

«Le vaccinazioni a sportello proseguiranno anche dopo il 28 novembre e fino a quando tutti i medici della rete di medicina generale non saranno pienamente operativi sul campo». Parola di Vito Montanaro, direttore del Dipartimento Salute della Regione Puglia che – dopo le ultime indicazioni arrivate dal Governo – aggiusta il tiro della campagna “Tre volte sicuri” per la somministrazione della terza dose di vaccino ai pugliesi. Correzioni e aggiustamenti necessari per impedire che, fra la fine di novembre e la vigilia di Natale, si verifichi il temuto effetto “imbuto”, con gli hub pieni e l’impossibilità di dare copertura vaccinale alla popolazione rapidamente e senza intoppi. 

Il piano


Al milione e 700mila cittadini over40 che in questo lasso di tempo vedranno infatti maturare il requisito per sottoporsi alla dose “booster” - ovvero lo scadere dei cinque mesi, non più sei, dal completamento del ciclo vaccinale a dose unica o doppia – si sommeranno i circa 300mila under40 che, dai prossimi giorni, avranno accesso alla terza dose. «Avremo presto un incontro con i sindacati – spiega Montanaro – perché abbiamo l’esigenza di riorganizzare il personale e, quindi, di condividere le scelte da compiere, siano esse relative a prestazioni aggiuntive o straordinari che sarà necessario affrontare». Al momento, infatti, per mandare a regime la macchina regionale degli hub vaccinali – 100 già attivi in tutta la regione, altri 50 da rendere operativi all’occorrenza – mancano medici e infermieri.

Non a caso, conferma Montanaro, «con l’organizzazione attuale, non tutti gli hub sono operativi sette giorni su sette per 12 ore al giorno», come era stato annunciato la settimana scorsa in occasione della presentazione della campagna “Tre volte sicuri”. 

Le Asl e i medici di base


Al momento, le Asl riescono a somministrare una media di 20mila dosi al giorno – il 23 novembre sono state 19.099 -, ma «quando entreranno in campo i medici di base arriveremo serenamente a superare le 30mila dosi quotidiane». E, quindi, si riuscirà a rispondere entro il 31 dicembre alla domanda di vaccino di circa un milione e 700mila over40 in attesa di richiamo. «Se il Governo, com’è nelle cose – prosegue Montanaro - aprirà alla terza dose per gli under40, la platea aumenterà certamente, ma nell’immediato non in numero così rilevante da costituire un problema. Da qui al 31 dicembre, infatti, ci saranno circa 300mila cittadini in più da vaccinare e andranno spalmati su 50 giorni. Con i medici di base pienamente operativi non avremo alcun problema». 
Per questo, nell’attesa di una partecipazione massiccia della rete di medicina generale alla campagna di vaccinazione, partecipazione che dovrebbe entrare nel vivo dall’1 dicembre o nei giorni immediatamente successivi, «continueremo a consentire le vaccinazioni a sportello», anche oltre la data di domenica 28 novembre, inizialmente stabilita come termine per le somministrazioni senza prenotazione. «Nel Tarantino – aggiunge il direttore del Dipartimento Salute – i medici di base inoculano già circa 1.000 dosi al giorno, in provincia di Bari hanno già cominciato e venerdì faremo un incontro per accertarci che tutti siano pronti a partire. Stiamo vivendo il tumulto legato alle ultime decisioni del Governo, ma siamo pronti. Quando i medici di base saranno entrati in gioco a regime, potremo dire agli hub di trasferire tutto sul canale delle prenotazioni obbligatorie per garantire, a quel punto, maggiore ordine nella gestione di questa nuova fase». Fase che proseguirà a gennaio con il completamento degli aventi diritto non ancora raggiunti e con la somministrazione della terza dose di vaccino al restante milione e 200mila cittadini con meno di 40 anni. Per allora, con ogni probabilità, a questa platea si saranno aggiunti anche i bambini dai 5 agli 11 anni, per i quali saranno coinvolti i pediatri e fra i quali, al momento, i contagi sono in forte aumento: solo ieri, su 276 positivi accertati in tutta la Puglia, 69 erano bambini delle scuole primarie e secondarie di primo grado della provincia di Bari.

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