Semaforo verde per il ritorno in classe degli studenti delle scuole superiori il 7 gennaio. Subito dopo le vacanze di Natale, dunque. Ma solo con il 50% degli alunni in presenza. E con la previsione di un Piano operativo finalizzato a garantire l'applicazione rapida e tempestiva dei protocolli sanitari relativi alle modalità di screening della popolazione studentesca.
La decisione è stata presa nella giornata di ieri dal governo, di concerto con Regioni, Comuni e Province in sede di Conferenza Unificata. Una riunione convocata dal ministro per gli Affari regionali Francesco Boccia - confronto a cui ha preso parte anche il ministro dell'Istruzione Lucia Azzolina - dalla quale è scaturita una prima bozza di accordo tra l'esecutivo e gli enti locali. Un protocollo che prevede, in una prima fase, il rientro il 7 gennaio del 50% di alunni. Percentuale destinata a salire sino al 75% nel giro di una settimana, seppure a dare il via libera dovrà essere il ministro della Salute Roberto Speranza a mezzo ordinanza.
Resta ancora da sciogliere, tuttavia, il nodo legato alla riprogrammazione dei servizi di trasporto pubblico locale e regionale. Piano di implementazione di corse e differenziazione degli orari di ingresso e uscita da scuola su cui nei giorni scorsi hanno lavorato le Prefetture. In testa quelle di Lecce, Brindisi e Taranto. Ma tant'è. Il testo provvisorio dell'accordo passa attraverso un piano operativo utile a garantire le operazioni di tracciamento dei contagiati e l'applicazione rapida, efficace e tempestiva dei protocolli sanitari nell'ambito scolastico.
«Ho raccomandato perché ci sia un'apertura differenziata scuola per scuola, paese per paese - ha reso noto ieri il premier Giuseppe Conte, partecipando alla trasmissione Porta a Porta- Il tutto nel segno della flessibilità: è l'unica possibilità che abbiamo per evitare criticità che si concentrano anche sui trasporti». Soddisfatta Azzolina: «Gli studenti delle scuole secondarie finalmente potranno tornare a scuola. Ce lo avevano chiesto. Ed è giusto che possano farlo grazie all'impegno di tutte le istituzioni coinvolte» ha scritto su Twuitter. Decisione opportuna anche per il ministro Boccia. E medesima soddisfazione espressa anche i rappresentanti dei territori: Regioni, Upi e Anci. Visione più critica quella della Cisl Scuola. Secondo la segretaria generale Maddalena Gissi: «Gli alunni della secondaria frequenteranno le scuole solo se ci saranno i mezzi di trasporto e le condizioni organizzative utili per lo svolgimento delle attività».
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