«Superando le barriere tra destra e sinistra, potremo aderire al partito del buonsenso», fanno quadrato da “Con”. La delega all’Urbanistica non c’è ma la questione diventa ugualmente uno dei nodi da sciogliere nella maggioranza di centrosinistra. Intanto, perché ad ottenerla dalle mani del governatore dovrebbe essere il neo consigliere della civica ed ex capogruppo azzurro, Stefano Lacatena, con lo stesso status di “super consigliere” della pentastellata Grazia Di Bari.
E poi perché il tam tam prende quota nelle stesse ore nelle quali è attesa in audizione la titolare della delega in Giunta Anna Grazia Maraschio. Peraltro, su un dossier di peso come il contenitore destinato a succedere al Piano Casa.
Il botta e risposta sul Piano casa
A fare da termometro, è lo scambio tra gli uomini del movimento vicino a Michele Emiliano e il dem Fabiano Amati, big sponsor del Piano e pure della proposta di legge che dovrebbe ereditarne le buone pratiche, dopo lo stop arrivato dalla Capitale.
«Ricostruzioni fantasiose, per non dire altro», bollano senza mezzi termini, «alcune dichiarazioni che tenterebbero di dare un colore politico ad una questione oggettiva, come il divieto di monetizzazione degli standard», a dirla con le parole della nota firmata dall’intera pattuglia in via Gentile.
Gli equilibri con Sinistra Italiana
Nonostante l’abrogazione, insomma, la questione resta. Anche per questo, assume un altro peso l’audizione di Anna Grazia Maraschio delle prossime ore. Servirà a capire a che punto sia la proposta di legge alla quale lavora il Governo sullo stesso argomento e se si eviterà di arrivare in Aula con due proposte “di area” contrapposte. E, in filigrana, anche gli equilibri tra gli alleati, viste le bordate di Sinistra Italiana dopo l’approdo dell’ex forzista ed il rischio che una eventuale promozione di quest’ultimo appaia come uno “scavalcamento” sulle competenze. Senza posto in Giunta ma, in politica, anche la forma è sostanza.