“Lavoro minimo”, dai Comuni pronti i primi progetti

“Lavoro minimo”, dai Comuni pronti i primi progetti
di Maria Claudia MINERVA
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Mercoledì 9 Luglio 2014, 12:41
Non sarà un sussidio, né una elemosina per la sopravvivenza. Il “lavoro minimo di cittadinanza” servirà innanzitutto a restituire dignità a chi percepisce un assegno dallo Stato perché non ha più un impiego e per riaprire prospettive di lavoro stabile. La proposta di offrire ai cassaintegrati o a chi è in mobilità la possibilità di rimettersi in gioco, nata su input delle organizzazioni sindacali pugliesi, si è concretizzata l’altro giorno, al termine dell’incontro sul lavoro tra il governatore della Regione Puglia, Nichi Vendola, l’assessore regionale al Lavoro Leo Caroli, e i segretari regionali dei sindacati Cgil, Cisl e Uil (Giovanni Forte, Giulio Colecchia e Aldo Pugliese).



L’idea risale più o meno a un anno fa, ma ieri è stata messa nero su bianco, con la benedizione di Cgil, Cisl, Uil e Ugl che fanno fronte unico per cercare di risolvere la grave crisi occupazionale che in Puglia tocca più di 300 mila pugliesi. «Il lavoro minimo di cittadinanza è un primo passo concreto, per il quale, però c’è bisogno di mettere in atto tutte le misure per trovare risorse e superare gli ostacoli burocratici che non mancheranno di pararsi davanti a noi» hanno detto all’unisono i segretari delle organizzazioni sindacali promotrici dell’iniziativa. Il “lavoro minimo di cittadinanza” è il primo passo per ricostruire la strada dell’occupazione dissestata da una crisi economica insostenibile quanto lunga. Il progetto partirà in via sperimentale nel Salento, dove sono già quindici i Comuni consorziati (Casarano, Castrignano del Capo, Corigliano d’Otranto, Corsano, Matino, Nardò, Patù, Poggiardo, Supersano, Taurisano, Trepuzzi, Salice, Tricase, Uggiano La Chiesa e Zollino), per poi allargarsi a tutta la Puglia. Intanto, per definire meglio il protocollo con la Regione Puglia, in merito soprattutto all’avvio della sperimentazione, domani i sindaci incontreranno nell’aula consiliare del Municipio di Casarano l’assessore regionale al Lavoro, Leo Caroli.



La proposta, sfruttando l’autonomia degli Enti locali e gli strumenti normativi, è stata partorita per dare una risposta momentanea, ma comunque importante alla richiesta di lavoro. Si tratta di piccoli impieghi, soprattutto stagionali, che da un lato consentiranno a chi vive da anni di ammortizzatori sociali di riconquistare la dignità che spetta ad ogni lavoratore; dall’altro, invece, aiuterenno i sindaci a far fronte a tutte quelle piccole manutenzioni, che vanno dal verde pubblico ai servizi di guardiania, che non possono più garantire da quando il Governo ha tagliato drasticamente le risorse. Un percorso, quindi, che permetterà ai primi cittadini di realizzare quelle attività minime che vorrebbero mettere in campo, ma che stentano a decollare perché non è possibile assumere, affidare appalti, spendere a causa dei vincoli del Patto di stabilità. In questi mesi che hanno preceduto l’incontro di domani (fissato, in realtà per il 4 luglio, poi rinviato per impegni improrogabili dell’assessore Caroli) i sindaci hanno già fatto una selezione dei servizi più urgenti che potrebbero essere affidati ai lavoratori in cassa integrazione.



Si tratta di lavori che riguardano la manutenzione del verde pubblico e delle strade, la pulizia delle spiagge e delle coste, la guardiania a musei o chiese, ma anche il servizio per le scuole o piccoli impieghi sulla raccolta differenziata. Ora, però, bisognerà capire in che modo, una volta firmato il Protocollo, si potranno individuare i lavoratori destinatari della misura. Sarà fatto un censimento tra i cassaintegrati per valutare le singole competenze? E chi scegliera chi chiamare? A questi e ad altri quesiti cercherà di rispondere domani l’assessore Caroli. «La richiesta del sindacato è lavoro, lavoro, lavoro - ha sottolineato il presidente Nichi Vendola, in riferimento alla proposta di offrire un “lavoro minimo di cittadinanza” -. E su questo, come è stato in questi anni, ci sarà la cura e l’attenzione della Regione Puglia».





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