«L’intero intervento di ammodernamento del Porto di Taranto rappresenta una grande opportunità per la città e l’intero territorio regionale. A partire dalla piattaforma logistica, alla quale è collegato il Progetto di Fresh Port su indirizzo strategico dell’Autorità portuale. Non meno importanti saranno le opere su Molo San Cataldo, il completamento della “strada dei moli” per efficientare la logistica e la viabilità interna, i lavori per il potenziamento della banchina del terminal polivalente, nonché quelli per l’approfondimento dei fondali a 16,5 metri».
«L’Italia è un molo che può collegare all’Europa le merci che viaggiano nel Mediterraneo, a patto che le sue infrastrutture funzionino. In questi anni, invece, i nostri porti hanno perso competitività. Pr questo stiamo dando forza a quella “cura dell’acqua” e alla “cura del ferro” di cui ha bisogno l’intero Paese. Il sistema portuale pugliese è una delle porte di accesso dell’Italia, in import ed export, verso l’area balcanica, la Grecia, la Turchia, il Mar Nero. Occorre, come il Piano Strategico dice chiaramente, ragionare in termini di sistemi portuali pluriscalo, sovraterritoriali, capaci di mettere sul mercato mondiale dello shipping un’offerta infrastrutturale e logistica completa e coerente: terminal e piazzali, collegamenti di ultimo miglio ferroviario, collegamenti tra porti e rete ferroviaria nazionale, connessioni tra porti, interporti, piattaforme logistiche e di distribuzione. Occorre fare sistema, puntare sulla tecnologia per qualificare i nostri servizi di sdoganamento e trasporto delle merci. Occorre che tali sistemi territoriali ampi dialoghino con il tessuto produttivo industriale locale, manifatturiero e dei servizi».
«Stiamo mettendo in campo una progettualità coerente e seria: c’è spazio per tutti. Soprattutto c’è spazio in una regione come la Puglia che ha una economia viva basata su un moderno manifatturiero, su tante eccellenze a partire dall’industria agroalimentare, su un ricco tessuto di imprese Ict, sul turismo, sulla cultura, su un vasto bacino di consumi. Basta programmare per bene. Le occasioni che il sistema pugliese può cogliere sono rilevanti. Se non si ragiona per tutela dello status quo e di micro orticelli di rendite di posizione, e si lancia un progetto ambizioso di crescita economica trainata dalle connessioni infrastrutturali e dall’industria, io credo che la crescita possa essere qui più forte che altrove».
«Certo, è una delle opzioni. L’Autorità Portuale lancerà a breve una “manifestazione di interesse”. Poi deciderà il mercato. Il Porto di Taranto è, dal punto di vista della dotazione infrastrutturale, attrezzato sia per funzioni di transhipment sia per funzioni di gateway».
«Il governo sta seguendo molto da vicino la vicenda Ilva e saranno attuate tutte le misure per salvaguardare il lavoro, in un territorio fondamentale per l’economia italiana e con massima attenzione all’ambiente. Come ministero siamo anche al tavolo del Contratto istituzionale di sviluppo per l’area di Taranto. Lo sguardo qui è rivolto a tutta la città e a tutta l’area come sistema, alla riqualificazione del molo polisettoriale, dalla banchina di ormeggio, alla nuova diga foranea e al dragaggio, alla riqualificazione e valorizzazione della città vecchia di Taranto, alla valorizzazione turistica dell’arsenale militare».
«Ovviamente un ruolo importante. Puntiamo tanto sul sistema portuale pugliese, sulla realizzazione dell’Alta Velocità Napoli–Bari, sull’incremento di performance della dorsale adriatica. Anche qui avremo una sola Area Logistica Integrata, ovvero uno snodo strategico di nodi infrastrutturali e logistici, oltre che di eccellenze produttive, che dialogherà con Regione e Governo su progetti di qualità ed ampio respiro davvero capaci di sostenere l’economia regionale».
«Il Gruppo Fs ha lavorato bene ed è alle soglie di una nuova stagione di rafforzamento delle sue azioni, soprattutto per quello che riguarda l’ulteriore miglioramento della qualità dei servizi di alta velocità e nel trasporto pubblico locale, che non è ai livelli delle migliori performance europee. Il Sud è parte della sfida, e le strategie impostate, su cui stiamo lavorando, sono quelle della velocizzazione delle dorsali Tirrenica e Adriatica e delle linee Napoli-Bari-Lecce e Palermo-Catania. L’Italia dei prossimi anni potrà trarre grandi vantaggi dall’ammodernamento dei trasporti a Sud. Ora lasciamo lavorare il nuovo cda e la nuova governance».
«Abbiamo preso questo impegno, per l’estate 2016 e prima della stagione turistica, e intendiamo mantenerlo. Chiaramente il territorio dovrà dimostrare che il servizio è utile e che ha sostenibilità economica. Siamo disponibili a queste sperimentazioni, purché siano giustificate entro un tempo non infinito dal numero di passeggeri».
«Posso solo dirle che i primi dati che ho appreso parlano di una passata gestione molto negativa e discutibile».
«Pur non rifiutando il dialogo con i territori, il Governo ha una posizione molto chiara sul Tap...».
L'intervista/Delrio: porti, con il nostro piano la Puglia sarà protagonista
di Francesco G. GIOFFREDI
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Mercoledì 2 Dicembre 2015, 13:55 - Ultimo aggiornamento: 18:13
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