Giornata internazionale infanzia e adolescenza: in Puglia è allarme violenza. E i poveri sono sempre di più

Giornata internazionale infanzia adolescenza: in Puglia è allarme violenza. E i poveri sono sempre di più
Giornata internazionale infanzia adolescenza: in Puglia è allarme violenza. E i poveri sono sempre di più
di Alessio PIGNATELLI
4 Minuti di Lettura
Lunedì 20 Novembre 2023, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 06:46

L’obiettivo è di promuovere la solidarietà internazionale, la consapevolezza tra i bambini di tutto il mondo e il miglioramento del loro benessere. Con questa finalità si festeggia ogni 20 novembre dal 1954 la “Giornata Internazionale dell’infanzia e dell’adolescenza” ma di strada per raggiungere quel nobile scopo è molto lunga e tortuosa: nel Mezzogiorno il 15,9% dei residenti sotto i 18 anni si è trovato in povertà assoluta nel 2022. Più della media nazionale per i minori (13,4%) e di quella per l’intera popolazione (9,7%). Nel centro e nel nord del paese l’incidenza tra i minorenni si attesta rispettivamente all’11,5% e al 12,3%. Non solo. La Puglia è tra le regioni in cui i minori risultano più a rischio di maltrattamento insieme a Sicilia e Campania.

È solo un piccolo e parziale quadro della situazione disegnato dagli ultimi report di Istat, l’Istituto nazionale di statistiche e del Centro nazionale di documentazione e di analisi per l’infanzia e l’adolescenza.

Partiamo da quel dato che riguarda la povertà assoluta, ossia la condizione in cui una famiglia non può permettersi un paniere di spese considerato essenziale per mantenere uno standard di vita minimamente accettabile.

I report

Nel Sud dell'Italia, bambine e bambini sono la fascia d’età più soggetta alla povertà assoluta e la media supera quella nazionale. Colpa di diversi fattori: endemici e storici ma anche più recenti come la pandemia e l’impatto dell’inflazione sulle famiglie. La fotografia dell’Istat rimpolpa un ulteriore allarme che tocca proprio il Tacco d’Italia: l’incidenza della povertà, se non contrastata, rischia di diventare un ulteriore incentivo alla denatalità e allo spopolamento.

Ma ci sono altre statistiche odiose. Quando si parla di maltrattamenti nei confronti di minori, si definiscono regioni “a elevata criticità” quei territori nei quali, a fronte di elevate problematiche, non corrisponde una reazione del sistema dei servizi, rimasti invece al di sotto della media nazionale. La Puglia fa parte di queste regioni secondo la recente edizione “Crescere al Sicuro” realizzata dalla Fondazione Cesvi per il Centro nazionale di documentazione e di analisi per l’infanzia e l’adolescenza.

Aspetti preoccupanti che riguardano inevitabilmente non solo la fascia dei minori. Proprio la giornata di ieri – voluta da Papa Francesco e dedicata alla povertà – è stata un monito per tutto il territorio: poco meno di un milione di poveri vive in Puglia e il 23,6% dei residenti è in condizioni di povertà relativa. Si tratta di persone che hanno perso il lavoro, di piccoli artigiani costretti dalla crisi economica a chiudere bottega, di chi non beneficia più di sussidi statali o di chi ha un lavoro saltuario. Coldiretti Puglia stima che i poveri residenti in Puglia siano 921mila e che il 21% delle famiglie, secondo i dati Istat, ha bisogno di aiuti come la spesa sospesa.

«La maggioranza di chi è stato costretto a ricorrere agli aiuti alimentari lo fa attraverso la consegna di pacchi alimentari - si legge in una nota di Coldiretti Puglia - prediligendo questa forma di sostegno invece dei pasti gratuiti distribuiti nelle strutture caritatevoli». In un anno, secondo l'associazione, le famiglie in difficoltà sono passate da poco più del 18% al 27,5%, con conseguente aumento della povertà alimentare tra i minori: il 12% degli under 15 anni ricorre agli aiuti per nutrirsi. A essere in difficoltà sono anche anziani e stranieri. «Con la spesa sospesa Coldiretti e Campagna Amica hanno voluto dare un segno tangibile della solidarietà degli agricoltori verso le fasce più deboli della popolazione» in quanto «in molti mercati i prodotti freschi invenduti» vengono donati «a organizzazioni caritatevoli per poi utilizzarli nelle mense», conclude Coldiretti Puglia.

© RIPRODUZIONE RISERVATA