Foggia al centrosinistra. E Pd Comunali e Cinque Stelle pensano già al futuro: «Uniti ce la facciamo»

Foggia al centrosinistra. E Pd Comunali e Cinque Stelle pensano già al futuro: «Uniti ce la facciamo»
di Alessandra LUPO
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Martedì 24 Ottobre 2023, 08:35

Il test sulla forza elettorale del campo largo, a Foggia supportato dallo sforzo di una costellazione di civiche che ha portato a 10 le liste della coalizione, può dirsi superato a pieni voti. E ora non è escluso possa diventare «d'ispirazione per altri territori», come aveva detto la segretaria dei dem, Elly Schlein, venerdì scorso in Puglia per la volata finale di Maria Aida Episcopo, dirigente dell'Ufficio scolastico provinciale eletta al primo turno alle Comunali foggiane.

Le reazioni

«È la dimostrazione che uniti si vince, l'alternativa alla destra c'è - ha commentato ieri Schlein -. Il partito democratico ci ha creduto dall'inizio e lavorerà ancora più convintamente in questa direzione». ne è convinto anche il segretario regionale del Pd Domenico De Santis, che definisce quello foggiano un «risultato inaspettato, ma atteso da tempo» che «dimostra la bontà del nostro progetto politico. Quando il centrosinistra è unito può stravincere - prosegue De Santis -: è questo il dato che Foggia dimostra e che deve indicare la strada per gli appuntamenti elettorali che verranno». La stessa genesi della candidatura di Episcopo, fortemente voluta dal presidente del Movimento 5 Stelle Giuseppe Conte, tra le personalità politiche più influenti del territorio dauno, rappresenta una piccola "lezione" per i dem.

A lanciarla per primo fu infatti l'europarlamentare pentastellato Mario Furore, che ieri commentava: «A Foggia nessuno voleva candidarsi e ora invece anche forze che non si parlano si parlano».

Al fianco della candidata, infatti, l'entusiasmo è andato sommandosi: oltre M5s e Pd, sono arrivate Italia Viva e Azione, e poi le civiche: Comunità Politica per Foggia, Con Foggia, Italia del Meridione Foggia, Nessuno Escluso, Noi Popolari, Popolari per Foggia, Riscossa Civile, Senso Civico, Partito Socialista Italiano, Europa Verde, Tempi Nuovi. Lo slogan della sua campagna elettorale, "Diamoci una mossa", è stato un invito ai cittadini a voltare pagina dopo i due anni di commissariamento ma da qualcuno è stato letto anche come un'esortazione ai quattro principali attori del campo largo a mettere da parte rancori e a smussare le differenze per ritrovare uno slancio comune in vista delle prossime competizioni elettorali. In Italia ma anche e soprattutto in Puglia dove il Comune di Bari, quello di Lecce e decine di piccoli e grandi centri stanno per tornare al voto e nel 2025 si voterà per le regionali.

Le prossime Comunali

D'altronde, il "laboratorio Foggia", com'è stato immediatamente ribattezzato dai fan del campo largo (o dal campo giusto che dir si voglia) è riuscito a compiere un piccolo miracolo anche riagganciando i due tronconi del Terzo Polo: Matteo Renzi, che sabato sarà a Bari a presentare i nuovi vertici di Italia Viva, e Carlo Calenda che ieri, complimentandosi con la neoeletta sindaca di Foggia, parlava di «grande lavoro, che ha portato a ottimi risultati». «Meloni si è accorta che vincere in Puglia per il centrodestra non è facile», commenta il presidente Michele Emiliano. La tregua in salsa pugliese, tenuta in caldo proprio dalle sue accorte strategie regionali, sembra insomma funzionare. E dalla vittoria foggiana esce rafforzata anche la posizione del governatore, che domani pomeriggio dovrà incontrare i consiglieri regionali della maggioranza che gli chiedono - in toni più o meno accesi - di definire il perimetro della coalizione. In ballo c'è infatti il ruolo di Azione, che in Consiglio occupa pedine importanti. Ma anche i rapporti di forza all'interno della grande famiglia emilianiana, non sempre semplici.
Una volta finita la festa, infatti, bisognerà fare i conti: a Foggia Pd e M5s si sono tenuti testa fino a ieri sera come primo partito, al 15%. Anche i civici di "Con", in fase sempre più emergente, sono stati parte attiva della partita. Il coordinatore regionale del movimento, Michele Boccardi, ieri in tv ricordava: «Ho vissuto la nascita di questa candidatura e l'entusiasmo di una Foggia mortificata. Episcopo è una donna capace e caparbia e per lei parla la storia personale».
Intervistato da Telenorba De Santis chiosava: «C'è un clima positivo con gli alleati regionali, merito anche di Michele Emiliano. Abbiamo discussioni interne ma siamo uniti e nelle prossime settimane bisognerà fare un grande lavoro per i tanti comuni al voto che sono circa una cinquantina oltre a Bari e Lecce».
A lavorare nell'ombra però ci sono stati anche Sergio Clemente, consigliere regionale di Azione riuscito a tirare dentro anche la lista Tempi Nuovi di Giuseppe Fioroni, il vicepresidente della giunta regionale Raffaele Piemontese, per il Pd, nonché l'assessora pentastellata Rosa Barone.
Un campo largo troppo largo? «All'interno del campo giusto abbiamo individuato progetto migliore per la città», assicura il portavoce regionale del M5s Leonardo Donno.
A chi teme che la coalizione sia troppo larga per governare infatti risponderanno i numeri: a cominciare dalla famosa lista della candidata, "Nessuno escluso", a forte connotazione femminile. Per i partiti, invece, l'imperativo adesso è limare la squadra vincente per provare a mantenere il potere in Puglia.

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