Esami e visite, ancora ritardi: turni doppi per recuperare

Esami e visite, ancora ritardi: turni doppi per recuperare
di Vincenzo DAMIANI
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Sabato 16 Maggio 2020, 08:51 - Ultimo aggiornamento: 14:38

Reparti aperti sino a sera, doppi turni, macchinari (Tac, risonanze, ecografi) attivi almeno 12 ore al giorno, prestazioni aggiuntive e coinvolgimento delle strutture private accreditate: il piano della Regione Puglia per abbattere le liste di attesa, che si sono ulteriormente allungate nei due mesi di chiusura, è pronto e, a breve, sarà condiviso con i sindacati e medici. I Centri unici di prenotazione (Cup) sono ancora chiusi e non c'è ancora una data di riapertura, per un semplice motivo: prima c'è la necessità e urgenza di smaltire le visite ed esami non urgenti che erano già nelle agende prima del lockdown. Parliamo di oltre 60mila prestazioni, una massa enorme non facile da gestire.

E, in effetti, i problemi non mancano: nonostante il dipartimento Salute, lo scorso 4 maggio, abbia dato il via libera alla riapertura degli ambulatori, molti non erano ancora pronti a ripartire in sicurezza e, così, l'avvio sta procedendo a rilento. Le Asl e gli ospedali dovrebbero contattare i pazienti in lista di attesa e fissare una data per l'esame, ma ad oggi pochi pugliesi hanno ricevuto l'invito. Il direttore del dipartimento Salute, Vito Montanaro, ha già incontrato i direttori sanitari e i responsabili aziendali delle liste di attesa ed è stato fatto un monitoraggio del numero di prestazioni non effettuate nei due mesi di blocco. Le prestazioni in stand-by sono state suddivise per disciplina, lo smaltimento delle liste di attesa avverrà principalmente nelle strutture pubbliche con l'aiuto di quelle private convenzionate, utilizzando il budget disponibile da recuperare spalmandolo su un allargamento di ore e giorni di servizio, se necessario tenendo aperti i reparti anche di sera e nei weekend. Il problema è anche organizzativo: le misure anti-Covid ovviamente non permettono assembramenti, quindi ospedali e ambulatori devono garantire percorsi in sicurezza, evitando ad esempio che in sala ci siano più pazienti ad attendere.

Questo comporta, però, un rallentamento delle attività. Senza contare che ai 60mila in lista, prima o poi si sommeranno tutti gli altri pugliesi che da marzo non sono più riusciti a prenotarsi: altre migliaia di persone che avranno bisogno di un holter, una Tac, una risonanza. Sul fronte economico non dovrebbero, invece, esserci problemi: come spiegato da Montanato anche in commissione consiliare, verrà utilizzato il budget previsto per le liste di attesa che negli ultimi due mesi non è stato speso perché le prestazioni sono state sospese. Ma se dovesse essere necessario, la Regione è pronta ad investire ulteriori risorse per acquistare prestazioni aggiuntive.

Restando nel campo sanitario, c'è da annotare un altro problema che non riesce a trovare soluzione da ormai dieci giorni: il sistema informatico che governa i fascicoli sanitari è andato in tilt lo scorso 5 maggio e ancora ieri i medici di base segnalavano disservizi al momento di dover trasmettere una prescrizione o una ricetta. Alla fine, la società che gestisce per conto della Regione il servizio InnovaPuglia - si è dovuta arrendere e ha comunicato la sospensione. «Come è noto scrive in un documento inviato ai medici il direttore generale di InnovaPuglia, Alessandro Di Bello - negli ultimi giorni si stanno verificando problemi sul Sist per i quali il personale di InnovaPuglia che si occupa dei sistemi, delle reti e delle soluzioni applicative, coadiuvato dai tecnici specialisti hardware e software dei partner tecnologici, sta lavorando incessantemente, per risolverli nel più breve tempo possibile.

La difficoltà nella individuazione e soluzione dei problemi risiede sia nella complessità del Sistema Sist, che integra anche un considerevole numero di applicativi di studi medici e farmacie, sia nel fatto che nell'ultimo periodo è cresciuto in modo considerevole il numero dei fascicoli sanitari, al fine di meglio gestire l'emergenza Covid.

In queste ore prosegue - si sta comunque lavorando alacremente alla soluzione del problema che sta creando disagi alla platea degli utilizzatori del Fascicolo stesso. Ci scusiamo per i disservizi causati dai blocchi del sistema che ci auguriamo possano essere risolti nelle prossime ore. Certi della vostra comprensione restiamo a disposizione per ogni eventuale chiarimento».

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