I contagi sotto controllo. Ricoveri e visite specialistiche: ecco il piano

I contagi sotto controllo. Ricoveri e visite specialistiche: ecco il piano
di Maddalena MONGIò
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Domenica 3 Maggio 2020, 08:59 - Ultimo aggiornamento: 13:00
La sanità pugliese pronta ad aprire una nuova fase e intanto la curva epidemiologica mostra segnali sempre più forti di superamento della fase più critica, ma comunque anche ieri si piangono due morti e si contano 34 contagi. Dato significativo, il rapporto numero tamponi e casi positivi che risulta essere in caduta vertiginosa, sia pur con un andamento giornaliero altalenante. Il report, allegato al Bollettino epidemiologico giornaliero mostra come si sia passati dal 19,37 per cento del 22 marzo al 3,15 per cento di ieri. Su 573 tamponi effettuati in Puglia il 22 marzo sono risultati positivi in 110. Sono, però, progressivamente aumentate le persone in isolamento: erano 213, ieri erano 1.917 in totale. E, purtroppo, anche la conta dei morti è salita: se nel primo giorno preso in esame dal Report della Regione Puglia era 31 ora sono saliti a 422 anche se, dal 27 aprile, sono abbondantemente sotto la decina.

In ogni caso numeri piccoli, ma pesanti perché raccontano di vite che non ci sono più. Su 4.133 contagiati, sempre a partire dal 22 marzo, con un'incidenza molto bassa della malattia (poco sopra lo 0,10 per cento), 2.954 sono ancora positivi e 757 guariti. Il Bollettino giornaliero diffuso dal presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, sulla base delle informazioni del direttore del dipartimento della Salute Vito Montanaro, ha reso noto che nella giornata di ieri sono stati effettuati 1.078 tamponi (65.370 dall'inizio dell'epidemia) con 34 casi Covid spalmati: 3 nella provincia di Bari; nella Bat; 4 nella provincia di Brindisi; 16 nella provincia di Foggia; 6 nella provincia di Lecce; 2 nella provincia di Taranto. Il virus si è portato via una persona in provincia di Brindisi e una in provincia di Taranto.

Ma intanto ai apre la Fase 2 anche per la sanità. Ricoveri, visite ed esami sospesi ripartono da domani. Saranno le Asl a contattare i pazienti che si sono visti bloccare le prestazioni sanitarie i primi di marzo e a fissare il nuovo appuntamento. Rimane chiusa l'attività dei Cup per i codici D (Differita, visite entro 30 giorni ed esami diagnostici entro 60) e P (Programmata, da erogare entro 6 mesi) fino al 1 giugno quando il sistema sanitario dovrebbe tornare a regime, mentre continueranno a essere garantite le U (Urgente, entro 72 ore) e le B (Breve entro 10 giorni). E non solo. «Dalla disgrazia prendiamo il buono afferma Montanaro perché l'organizzazione del lavoro che metteremo in atto per smaltire le liste d'attesa sarà strutturale e ci permetterà di non avere più questo problema». Un miracolo? Affatto, ma finalmente gli ambulatori non saranno più funzionanti a mezzo servizio, bensì funzioneranno dal lunedì al sabato: dalle 8 alle 20. La produzione, perciò, raddoppierà e in questo periodo di osservazione, a Bari sarà valutato anche il fabbisogno in modo da acquistare dai privati accreditati visite ed esami che il pubblico non riesce a coprire. Questo il piano per mettere a regime e archiviare, si spera, l'annoso e irrisolto problema (non solo in Puglia, ma in tutt'Italia) delle liste d'attesa.

Fase 2, via libera a ricoveri e visite: dal 4 maggio la sanità riprende le attività ordinarie.

Per questo assaggio di ripartenza della sanità la Regione ribadisce che in tutte le strutture saranno osservate rigide misure di distanza fra le persone, igiene delle mani e dispositivi di protezione: le famose mascherine. A dare la notizia della ripartenza in sanità Emiliano e Montanaro che vogliono assicurare la ripresa graduale delle attività, in concomitanza con la fase 2 della epidemia Covid. «Ricoveri, visite ambulatoriali, esami diagnostici, esami di laboratorio, day service, - spiegano - e tutte le prestazioni sanitarie non urgenti, ripartiranno secondo un cronoprogramma a step che terrà conto dell'andamento della epidemia. I cittadini che hanno prestazioni in sospeso saranno via via contattati dalle strutture della Asl di appartenenza in base a lista di attesa, tipo di patologia e condizione clinica. Saranno chiamati i pazienti già prenotati nel periodo della sospensione che non hanno potuto effettuare la prestazione, tenuto conto che quelle con codici U e B non sono state mai sospese».

Il tutto con misure per la prevenzione, il contrasto e il contenimento dell'emergenza epidemiologica con nuovi indirizzi vincolanti per la riorganizzazione dei processi organizzativi e assistenziali, per la gestione degli spazi e per la migliore articolazione delle diverse attività di prevenzione, sanitarie e amministrative all'interno delle proprie strutture. E ripartono, anche, gli ospedali secondo i cronoprogrammi che ogni Asl sta mettendo a punto.
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