Caro vacanze, ecco i saldi di settembre: meno 70% per venire in Puglia

Caro vacanze, ecco i saldi di settembre: meno 70% per venire in Puglia
​Caro vacanze, ecco i saldi di settembre: meno 70% per venire in Puglia
di Alessio PIGNATELLI
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Lunedì 28 Agosto 2023, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 29 Agosto, 11:12

Sul “caro vacanze” ormai è assodato che la batosta per questa stagione abbia toccato picchi mai visti prima. Chi è venuto in Puglia si è dovuto accontentare di meno giorni - sono aumentati i week end lunghi e, di contro, sono diminuiti i periodi più corposi di villeggiatura - proprio per risparmiare su strutture ricettive e ristoranti. 
Ma per chi ha la fortuna di potersi permettere una vacanza fuori stagione - e nemmeno tanto, visto che ormai settembre è uno dei mesi preferiti per tanti - ci sono buone notizie: i prezzi si abbattono drasticamente anche nelle principali destinazioni pugliesi con un taglio che può raggiungere il 70%. L’indagine è condotta dall’associazione Assoutenti analizzando i dati di due portali di riferimento, Booking e Skyscanner. I prezzi minimi e massimi confrontano due settimane principali: 12-19 agosto e 9-16 settembre prendendo in considerazione strutture ricettive a 3 stelle o equiparate.

Ad esempio, per una settimana a Gallipoli dal 9 al 16 settembre una famiglia di 4 persone, considerando volo più hotel, spende fino al 70% in meno rispetto agli stessi servizi acquistati ad agosto. Per un nucleo composto da 2 adulti più 2 bambini, a Gallipoli i costi ad agosto presentano una forbice da 1.160 a 9.090 euro: nella settimana di settembre in esame crollano da 258 a 3.220 euro. Dal Salento ci spostiamo nel Gargano per un’altra località regina del turismo: ebbene anche Vieste vede un calo netto, considerato che ad agosto una famiglia ha speso da 1.264 a 4.002 euro mentre dal 9 al 16 settembre il range è da 313 a 2.620 euro.

I rincari

«I rincari nel comparto turistico hanno rappresentato quest’anno una vera e propria tassa sulle vacanze, aumenti spesso ingiustificati e frutto di mera speculazione - denuncia il presidente Furio Truzzi - Gli operatori sono stati però puniti perché, come attestano i dati ufficiali, nella settimana centrale di agosto i prezzi troppo alti hanno allontanato i turisti e le strutture non hanno registrato il tutto esaurito.

A causa di questa situazione gli italiani da un lato hanno ridotto i giorni di villeggiatura, dall’altro guardano sempre più verso mete estere come Albania, Spagna e Croazia che garantiscono maggiore convenienza. Un segnale che il governo e gli operatori del settore farebbero bene a non sottovalutare».

E proprio sulla concorrenza dall’altra parte dell’Adriatico dell’Albania, si è scatenato un dibattito in queste settimane. La Puglia attende la chiusura della stagione estiva per tracciare un bilancio definitivo su arrivi e presenze ma il Paese delle Aquile sicuramente ha già una certezza: il premier Edi Rama ha condiviso la tabella pubblicata dall’Organizzazione Mondiale del Turismo, dove l’Albania si classifica terza per crescita turistica, dopo Qatar e Arabia Saudita, segnando un più 59% in quanto ad arrivi internazionali rispetto al 2019.
Non solo. L’Albania - con un +80% - è la prima in Europa ad aumentare i flussi dei voli, nonostante non sia ancora aperto il nuovo Aeroporto Internazionale di Vlora. Ed è presumibile che molti flussi turistici siano stati drenati proprio dalla Puglia.

Infine, l’altro dato che salta all’occhio dall’indagine è come detto l’effetto dei rincari di prezzi e tariffe del comparto turistico sia sulle scelte dei cittadini, sia sulle loro tasche: «È cresciuta la quota di coloro che hanno tagliato il numero di notti fuori casa - spiega l’associazione - La percentuale di italiani che questa estate è riuscita a permettersi solo un weekend o al massimo tre notti fuori casa è infatti passata dal 4% dello scorso anno al 18% del 2023. Si riduce fortemente anche la quota di chi ha trascorso fino a 7 notti fuori, dal 63% del 2022 al 56% di quest’anno. Diminuisce anche il numero di chi si è potuto permettere vacanze lunghe superiori alle 7 notti fuori casa: dal 31,4% dello scorso anno al 25% del 2023».

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