Quattro candidati "impresentabili" alle regionali pugliesi: è questo il verdetto della Commissione parlamentare antimafia. Tre sono di centrodestra, uno di centrosinistra: si tratta di Massimiliano Oggiano (Brindisi, candidato con Oltre con Fitto), Enzo Palmisano (Brindisi, Area Popolare-Movimento Schittulli), Giovanni Copertino (Bari, Forza Italia), Fabio Ladisa (Bari, Popolari). I primi due (l'uno di Brindisi e l'altro di Cisternino) sostengono Francesco Schittulli, il terzo è candidato al fianco di Adriana Poli Bortone, mentre il quarto corre per Michele Emiliano.
Le accuse. Nei confronti di Copertino - rende noto l'Antimafia - pende il procedimento per corruzione aggravata e altro, conclusosi con sentenza del 14 febbraio 2011, in cui veniva dichiarata la prescrizione.
La decisione. Ancora non c'è però una lista definitiva degli "impresentabili": chiuso solo il fascicolo pugliese. In tutto dovrebbero essere circa 12, i restanti sarebbero campani.
Emiliano. Così Michele Emiliano in una nota: "Preso atto della comunicazione ufficiale della Commissione nazionale Antimafia il candidato presidente del centrosinistra pugliese Michele Emiliano ha chiesto al coordinatore della lista Udc, Realtà Italia, Centro Democratico di ritirare il candidato Fabio Ladisa dalla competizione elettorale uniformandosi così alle regole dettate dalla suddetta commissione". Precedentemente aveva invece dichiarato il leader del centrosinistra: "Apprendo da indiscrezioni di stampa fuoriuscite dall'Ufficio di presidenza della Commissione Antimafia che Fabio Ladisa candidato nella lista Udc, Realtà Italia, Centro Democratico (lista del tutto autonoma dalle liste da me coordinate) sarebbe stato rinviato a giudizio per il reato di cui all'art. 416 bis del codice penale. Ove il fatto fosse confermato non esiterei a chiedere alla lista suddetta di ritirare la candidatura immediatamente. Resta il fatto che da verifiche effettuate dal coordinatore della lista Alfredo Borzillo, da me consultato in margine al certificato carichi pendenti del Ladisa, costui ha escluso categoricamente la pendenza di una simile imputazione. Risulta pendere solo un procedimento per reati contro il patrimonio che, secondo le dichiarazioni di Borzillo, atterrebbe all'incasso di alcuni assegni scambiati tra imprenditori prima del termine pattuito e quindi avente riferimento a fatti enormemente ridimensionati rispetto alle suddette indiscrezioni. Rimaniamo dunque in attesa di comunicazioni ufficiali da parte della Commissione Antimafia che contribuiscano a chiarire meglio i fatti.
Prima di questo momento è bene che tutte le indiscrezioni suddette siano attentamente verificate".
Schittulli. Critico Francesco Schittulli: "Per amore della verità intendo precisare che: Massimiliano Oggiano, candidato a Brindisi, è stato assolto in primo grado dai reati ai quali fa riferimento la Commissione Antimafia; Enzo Palmisano, sempre candidato a Brindisi, è stato assolto, per i reati che attengono alla Commissione Antimafia, perché il fatto non sussiste, per un altro reato (falso ideologico) non attinente alla suddetta Commissione, benché prescritto, ha comunque fatto ricorso in Cassazione.
E allora la domanda che mi pongo e rimando a una riflessione comune: di fronte a un’assoluzione piena da parte di un Tribunale, per la Commissione Antimafia si è candidati “impresentabili” perché l’Accusa fa opposizione alla sentenza? E la presunzione di innocenza sancita dalla nostra Costituzione che fine ha fatto?".