L'Antimafia: in Puglia quattro candidati "impresentabili". Due con Schittulli, uno con Emiliano e Poli

L'Antimafia: in Puglia quattro candidati "impresentabili". Due con Schittulli, uno con Emiliano e Poli
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Martedì 26 Maggio 2015, 20:08 - Ultimo aggiornamento: 27 Maggio, 09:47

Quattro candidati "impresentabili" alle regionali pugliesi: è questo il verdetto della Commissione parlamentare antimafia. Tre sono di centrodestra, uno di centrosinistra: si tratta di Massimiliano Oggiano (Brindisi, candidato con Oltre con Fitto), Enzo Palmisano (Brindisi, Area Popolare-Movimento Schittulli), Giovanni Copertino (Bari, Forza Italia), Fabio Ladisa (Bari, Popolari). I primi due (l'uno di Brindisi e l'altro di Cisternino) sostengono Francesco Schittulli, il terzo è candidato al fianco di Adriana Poli Bortone, mentre il quarto corre per Michele Emiliano.

Le accuse. Nei confronti di Copertino - rende noto l'Antimafia - pende il procedimento per corruzione aggravata e altro, conclusosi con sentenza del 14 febbraio 2011, in cui veniva dichiarata la prescrizione.

Contro tale sentenza pende la fase di appello. Ladisa - spiega la Commissione - è stato rinviato a giudizio per furto aggravato, tentata estorsione (e altro), commessi nel 2011, con udienza fissata per il 3 dicembre 2015. Oggiano - riferisce l'Antimafia - risulta che è imputato per il delitto di cui all'art. 416 bis del codice penale (associazione mafiosa), commesso in epoca anteriore e prossima al 28 febbraio 2007, nonché per corruzione elettorale, reato aggravato dalla finalità mafiosa, accertato in data 1 gennaio 1999 e commesso fino al 31 gennaio 2006. La Procura di Lecce ha comunicato che il candidato è stato assolto in primo grado e pende appello, la cui udienza è fissata per il 3 giugno 2015. Palmisano, infine - spiega l'Antimafia - è coinvolto in un procedimento per corruzione aggravata, associazione per delinquere semplice, truffa aggravata dal danno patrimoniale di rilevante gravità commessi nel 2003. Il procuratore di Bari ha comunicato che la Corte di appello, con sentenza dell'11 febbraio 2013, ha dichiarato la prescrizione; è stato presentato ricorso e il procedimento pende in Cassazione.

La decisione. Ancora non c'è però una lista definitiva degli "impresentabili": chiuso solo il fascicolo pugliese. In tutto dovrebbero essere circa 12, i restanti sarebbero campani.

Emiliano. Così Michele Emiliano in una nota: "Preso atto della comunicazione ufficiale della Commissione nazionale Antimafia il candidato presidente del centrosinistra pugliese Michele Emiliano ha chiesto al coordinatore della lista Udc, Realtà Italia, Centro Democratico di ritirare il candidato Fabio Ladisa dalla competizione elettorale uniformandosi così alle regole dettate dalla suddetta commissione". Precedentemente aveva invece dichiarato il leader del centrosinistra: "Apprendo da indiscrezioni di stampa fuoriuscite dall'Ufficio di presidenza della Commissione Antimafia che Fabio Ladisa candidato nella lista Udc, Realtà Italia, Centro Democratico (lista del tutto autonoma dalle liste da me coordinate) sarebbe stato rinviato a giudizio per il reato di cui all'art. 416 bis del codice penale. Ove il fatto fosse confermato non esiterei a chiedere alla lista suddetta di ritirare la candidatura immediatamente. Resta il fatto che da verifiche effettuate dal coordinatore della lista Alfredo Borzillo, da me consultato in margine al certificato carichi pendenti del Ladisa, costui ha escluso categoricamente la pendenza di una simile imputazione. Risulta pendere solo un procedimento per reati contro il patrimonio che, secondo le dichiarazioni di Borzillo, atterrebbe all'incasso di alcuni assegni scambiati tra imprenditori prima del termine pattuito e quindi avente riferimento a fatti enormemente ridimensionati rispetto alle suddette indiscrezioni. Rimaniamo dunque in attesa di comunicazioni ufficiali da parte della Commissione Antimafia che contribuiscano a chiarire meglio i fatti.

Prima di questo momento è bene che tutte le indiscrezioni suddette siano attentamente verificate".

Schittulli. Critico Francesco Schittulli: "Per amore della verità intendo precisare che: Massimiliano Oggiano, candidato a Brindisi, è stato assolto in primo grado dai reati ai quali fa riferimento la Commissione Antimafia; Enzo Palmisano, sempre candidato a Brindisi, è stato assolto, per i reati che attengono alla Commissione Antimafia, perché il fatto non sussiste, per un altro reato (falso ideologico) non attinente alla suddetta Commissione, benché prescritto, ha comunque fatto ricorso in Cassazione.

E allora la domanda che mi pongo e rimando a una riflessione comune: di fronte a un’assoluzione piena da parte di un Tribunale, per la Commissione Antimafia si è candidati “impresentabili” perché l’Accusa fa opposizione alla sentenza? E la presunzione di innocenza sancita dalla nostra Costituzione che fine ha fatto?".

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