Traffico di sangue animale, la Dia sequestra all'imprenditore beni per 8 milioni di euro

Il sequestro ha interessato 3 imprese, 16 beni immobili, 41 automezzi e 11 rapporti finanziari

Gli agenti della Dia durante le operazioni di sequestro
Gli agenti della Dia durante le operazioni di sequestro
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Giovedì 28 Settembre 2023, 08:02 - Ultimo aggiornamento: 29 Settembre, 16:11

La Direzione investigativa antimafia (Dia) ha sequestrato beni del valore di oltre otto milioni di euro ad un imprenditore francavillese, in provincia di Brindisi, del settore della produzione e del commercio di prodotti di origine animale e vegetale.

Il provvedimento

La sezione distrettuale di Lecce della Dia diretta dal vicequestore Carla Durante,  ha dato esecuzione, nelle province di Brindisi, Bari e L’Aquila, ad un decreto di sequestro emesso dal presidente della sezione delle misure di prevenzione personali e reali del Tribunale di Lecce (competente nel distretto di Lecce, Brindisi e Taranto) su proposta formulata dal direttore della Dia.

Operazione Sangue Amaro

L'imprenditore, gravato da numerosi precedenti penali, è stato tratto in arresto nel gennaio 2021 dai carabinieri di Brindisi nell’ambito della nota operazione “Sangue amaro”, poiché ritenuto al vertice di un’associazione criminale finalizzata al traffico illecito di sostanza ematica di provenienza animale talvolta sversati in un pozzo del giardino della sua abitazione.

E' difeso dall'avvocato Ladislao Massari.

Le indagini patrimoniali

Le indagini patrimoniali hanno consentito di desumere come l’imprenditore avesse illecitamente accumulato - questa l'accusa - un ingente patrimonio sproporzionato rispetto ai redditi dichiarati, nonché numerosi beni ritenuti frutto di attività illecite. Il sequestro ha interessato 3 imprese, 16 beni immobili, 41 automezzi e 11 rapporti finanziari per uno stimato valore complessivo di oltre otto milioni di euro. L’odierno risultato operativo si inserisce nell’ambito delle attività istituzionali finalizzate all’aggressione delle illecite ricchezze acquisite e riconducibili, direttamente o indirettamente, a contesti delinquenziali, agendo così a tutela e salvaguardia dell’interesse economico nazionale. 

Il blitz di gennaio 2021

Puglia, Lazio e Campania sono le tre regioni coinvolte nel blitz “Sangue amaro” condotto dai militari del Nucleo Operativo Ecologico di Lecce e del Nipaaf salentino, che ha portato oggi all'arresto di sette persone, fra le quali il titolare di una ditta di Carmiano, e al sequestro di un opificio, di una villa, di una cisterna e di sei automezzi.I sette arrestati,  ristretti ai domiciliari, rispondevano di associazione per delinquere, attività organizzata per il traffico illecito di rifiuti e di gestione illecita di rifiuti, come contenuto nelle ordinanze emesse dal gip di Lecce su richiesta della locale Direzione Distrettuale Antimafia. Ai domiciliari erano finiti: A. G., 50enne; F. L., 46enne, O. L., 25enne, G. M. 37enne e V. T., 37enne, tutti di Francavilla Fontana e riconducibili alla società “O.R.M.” di Oria. E poi ancora M. M., della società “Ilsad srl”, 31enne di Roma ma residente a Carmiano, e G. S., 61enne di Acerra (in provincia di Napoli), della società “Ofelia Ambiente”. L’indagine aveva preso avvio nell'autunno del 2018 dopo un controllo in un impianto che tratta e smaltisce i sottoprodotti di origine animale, la O.R.M. s.r.l. di Oria. Secondo gli investigatori, il sangue proveniente dalla macellazione degli animali veniva illecitamente smaltito all’interno di alcuni terreni e, in particolare, in un pozzo nella disponibilità di uno degli indagati principali.

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