Alessandro Dell'Otto, capitano dei Nas: «Attenti alle truffe alimentari. Leggere bene l'etichetta e denunciare i malori»

Alessandro Dell'Otto, capitano dei Nas: «Attenti alle truffe alimentari. Leggere bene l'etichetta e denunciare i malori»
di Giuseppe ANDRIANI
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Mercoledì 5 Luglio 2023, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 08:33

Più attenzione alle etichette e più cultura: un tonno che si presenta con la carne rossa non sempre è sinonimo di qualità. Il capitano Alessandro Dell’Otto, comandante del Nucleo carabinieri Antisofisticazioni e Sanità di Bari e Bat, è tra coloro che hanno guidato l’operazione - coordinata dalla Procura di Trani - che ha portato a 18 misure cautelari ieri mattina. Dalla lotta al fenomeno della sofisticazione alimentare, che ha visto sequestri di 20 tonnellate di cibo solo nel 2022 tra Bari e la Bat, a una maggiore consapevolezza di quanto arrivi nel piatto. «Bisogna imparare a leggere bene le etichette», raccomanda Dell’Otto. E c’è poi un aspetto fondamentale, nel comportamento dei cittadini: «Bisogna denunciare se gli alimenti creano dei problemi. Anche nel caso in cui le conseguenze del cibo avariato non portino al ricovero in ospedale, è fondamentale la denuncia immediata, ai Nas, così da poter intervenire e procedere con i controlli e con gli eventuali sequestri». 
L’operazione di ieri ha visto finire nei guai imprenditori e dipendenti di aziende ittiche di Bisceglie e non solo. Il prodotto, però, veniva dall’estero. La sofisticazione, invece, era “pugliese”, con la complicità - secondo gli inquirenti - di un laboratorio privato di Avellino, deputato alle analisi sul prodotto ittico dello stabilimento biscegliese. 

Capitano, come nasce un’operazione come quella che avete portato a termine ieri mattina? Si parte dalla denuncia di alcuni cittadini che dichiarano di esser stati male. E poi?
«In questo caso l’attività nasce in seguito ad alcune intossicazioni alimentari che si sono verificate in diverse regioni italiane, a partire dalla Puglia, per il consumo di tonno. Le Asl competenti hanno capito, tramite le analisi, che nasceva tutto da un lotto di un’azienda di Bisceglie. E da lì sono partite le indagini, che sono state poi coordinate dalla Procura di Trani e hanno portato agli arresti».
 

Si rinnova la lotta alla sofisticazione alimentare, che ha portato brillanti risultati al suo Nucleo negli ultimi mesi.
«La mission dei carabinieri del Nas è proprio la lotta alle sofisticazioni. Il mondo della sicurezza alimentare è complesso, si fonda soprattutto sulla responsabilità degli operatori, che sono i primi responsabili della sicurezza dei prodotti commercializzati. Esiste un sistema di controllo, che si basa sul contributo di diverse autorità. E anche nel caso pugliese ha funzionato molto bene. Perché le istituzioni preposte hanno subito riscontrato le problematiche in seguito all’allerta delle intossicazioni. Da lì si è sviluppata un’attività investigativa e si è capito che c’era proprio il dolo da parte di questi operatori, che pur essendo consapevoli della pericolosità del prodotto che stavano commercializzando, andavano avanti perché c’era un profitto maggiore».
 

Esiste un problema di sicurezza alimentare in un territorio a così alta densità turistica come la Puglia?
«Dal punto di vista della sicurezza alimentare, il sistema europeo è altamente sicuro, con diverse autorità preposte a questo scopo. Non c’è alcun dubbio sulla qualità del pescato pugliese, ad esempio. Nel caso specifico dell’ultima operazione parliamo di tonno che veniva pescato nell’Oceano Pacifico o nell’Oceano Indiano e poi dalla Spagna veniva commercializzato in Italia. Poi il prodotto veniva adulterato con sostanze che hanno provocato danni alla salute dei cittadini, anche in Puglia. Ma il sistema alimentare è sicuro, anche perché le istituzioni fanno molto bene il proprio lavoro. E infatti in questo caso si è subito arrivati al cuore del problema».
 

Il problema è la frode, perché chi ha commesso il presunto illecito sapeva di mettere a rischio la salute di diversi consumatori.
«Parliamo di frodi in commercio, di vendita di prodotti non genuini. Ad esempio: il salmone surgelato in alcuni casi viene venduto come salmone fresco. In questi casi l’operatore è consapevole dei rischi ai quali espone i consumatori, ma prosegue nell’illecito per ricavare maggior denaro».
 

Quanto è importante denunciare per facilitare il vostro compito nei controlli e negli eventuali interventi?
«La denuncia è fondamentale.

Siamo venuti a conoscenza delle intossicazioni perché siamo entrati in contatto dei fatti più gravi. Ma va denunciato qualunque tipo di sospetto. Se un alimento provoca dei danni lievi, magari anche senza necessità di ospedalizzazione, bisogna segnalarlo ai Nas o ai carabinieri. Così che poi possano partire i controlli e se è il caso si può anche lanciare l’allarme sul lotto».

Quali consigli darebbe ai consumatori per evitare di cadere in situazioni spiacevoli?
«Serve una buona sensibilità da parte dei cittadini. L’attenzione dev’essere alta e deve partire dal leggere l’etichetta. Ci sono delle sostanze, talune legali, che possono provocare dei danni perché magari legate ad alcune allergie. Bisogna sempre leggere l’etichetta con grande attenzione. E poi considerare che non sempre un alimento che si presenta in un certo modo corrisponde a una qualità elevata. Faccio un esempio: il tonno a pinne gialle non ha una carne rossa come quella del tonno rosso. Però spesso si è convinti che il rosso della carne del tonno garantisca un’ottima qualità. Nel caso dell’ultima operazione veniva alterato il colore della carne del pesce proprio per venire incontro alle “esigenze” dei consumatori. Credo che sia fondamentale lavorare in maniera importante anche sulla cultura di chi acquista i prodotti, è il primo passo per evitare spiacevoli sorprese».
 

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