Acierno: «I vertici europei dell'aerospazio al Mam di Grottaglie»

Il presidente del Distretto Tecnologico Aerospaziale a pochi giorni dal Mediterranean aerospace matching, in programma da mercoledì a venerdì: «Il valore dei nostri contratti di ricerca supera i 200 milioni, altri investimenti in corso»

Giuseppe Acierno
Giuseppe Acierno
di Oronzo MARTUCCI
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Lunedì 18 Marzo 2024, 11:10 - Ultimo aggiornamento: 11:11

Da mercoledì 20 a venerdì 22 marzo a Grottaglie via al Mam (Mediterranean aerospace matching), che ospiterà esponenti delle maggiori agenzie (Asi, Esa, Eurocontrol) e aziende multinazionali (Leonardo, Avio Aero, Airbus Italia, Boeing Italia) del settore. Giuseppe Acierno, presidente del Distretto Tecnologico Aerospaziale, parla delle prossime attività di sviluppo per il comparto.
Presidente Acierno, quali opportunità di ricerca e sviluppo, di trasferimento tecnologico e industriali sono previste attorno al polo aerospaziale dell’aeroporto di Grottaglie?
«Sono numerose le iniziative condotte negli anni che hanno coinvolto i soci del Distretto tecnologico aerospaziale e numerose imprese non socie. Il valore dei nostri contratti di ricerca e sviluppo ha superato i 200 milioni di euro e la dotazione laboratoriale delle strutture pubbliche e private è notevolmente cresciuta. Proprio su Grottaglie abbiamo in corso un nuovo investimento di 11 milioni per il potenziamento del test bed a supporto dello sviluppo ed utilizzo di droni, della gestione dello spazio aereo e dell’utilizzo di tecnologie spaziali. Il test bed è un’infrastruttura di ricerca che realizziamo con le tre università socie (Uniba, Unisalento, Poliba) e che viene messa a disposizione delle imprese e degli organismi di ricerca, l’unica infrastruttura prevista dal piano nazionale delle infrastrutture di ricerca dedicata al supporto dell’industria dei droni».
Quali risultati sono stati ottenuti grazie a Grottaglie airport test bed sinora?
«L’investimento in corso poi renderà Grottaglie uno dei posti più avanzati in Europa, un’eccellenza per le attività di sviluppo e test delle soluzioni innovative nel settore aerospaziale legato ai droni e che siamo certi attrarrà un numero ancor maggiore di imprese che utilizzeranno l’infrastruttura. Risultati importanti che ci hanno visto al centro di numerose iniziative europee e nazionali di ricerca e sviluppo, ma che ci hanno permesso anche di accogliere aziende nazionali ed internazionali che hanno usato le nostre infrastrutture e le nostre competenze per testare loro prodotti e servizi».
Quali sono i numeri del sistema aerospaziale pugliese in termini di occupazione? Stanno aumentando le occasioni di lavoro per i giovani laureati nelle materie scientifiche in Puglia grazie al rafforzamento del sistema aerospaziale?
«Abbiamo superato oramai gli 8000 addetti diretti a cui se ne aggiungono numerosi di indiretti, una continua crescita che crediamo non si arresterà. È doveroso tuttavia dire che questa crescita è fortemente condizionata dalla disponibilità di risorse umane, già oggi si fa una fatica enorme a reclutare giovani laureati in materie scientifiche e non nascondo che l’avvento di diverse multinazionali della consulenza e dell’industria digitale hanno creato una riconfigurazione del mercato dell’offerta e della domanda di lavoro che a volte penalizza le nostre piccole e medie imprese, ma non solo, nella ricerca di addetti. Un tema attualissimo, probabilmente un concreto e rilevante limite alla crescita del sistema territoriale aerospaziale, ma non solo, che meriterebbe attenzione e soprattutto politiche adeguate a favorire lo sviluppo di competenze».
Durante il Mam l’aeroporto di Grottaglie verrà attrezzato come vertiporto per permettere il volo in sicurezza di più droni contemporaneamente nella stessa area e nello stesso momento. Qual è il valore di questa dimostrazione?
«Uno degli obiettivi da raggiungere a livello globale è quello di poter in futuro popolare lo spazio aereo con tipologie di droni differenti, che operano ad altitudini diverse, missioni diverse, insomma un cielo affollato in cui aerei con uomini a bordo e droni dovranno operare con i massimi standard di sicurezza. Una sfida innanzitutto tecnologica e poi regolatoria. Il Mam per due giorni vivrà appunto di ciò, di un unico spazio, di un unico vertiporto in cui i nostri partner industriali e della difesa opereranno contemporaneamente dando evidenza del livello di maturità e quindi sicurezza raggiunto dall’attuale sviluppo tecnologico».
In quali termini l’utilizzo dei droni potrà contribuire sia a semplificare le attività della logistica, per esempio nella consegna di merci, che a movimentare le persone con l’utilizzo di aerotaxi. Ci sono sperimentazioni in corso in Puglia e dimostrazioni che saranno presentate durante il Mam?
«La mobilità cittadina diventerà sempre maggiore e conseguentemente l’impatto in termini di inquinamento crescerà come accade già da anni. I droni daranno un contributo rilevante al decongestionamento del traffico ed alla riduzione dell’inquinamento, ma permetteranno anche lo svolgimento di attività, non necessariamente di trasporto persone, che miglioreranno attività tradizionali di trasporto merci, sorveglianza e monitoraggio. Durante il Mam avremo 14 di queste missioni, l’invito è di venire a viverle dal vivo».
Rispetto alla prima edizione del Mam, svoltasi a Grottaglie nel 2021, è prevista la presenza di rappresentanti dell’Esercito, della Marina militare e dell’Aeronautica militare, e saranno approfondite le sinergie di sviluppo nell’utilizzo dei droni tra il mondo civile e quello militare. Come si sta sviluppando e a che punto è la collaborazione tra civili e militari nel settore della difesa?
«È una domanda che si cala nell’attualissimo dibattito comunitario con l’Europa che si è posto il chiaro obiettivo di “costruire un sistema di sicurezza e difesa europea più capace e forte” ed “un sistema industriale più competitivo” Obiettivi che vedono nello sviluppo e valorizzazione di tecnologie duali, quali generalmente sono quelle aerospaziali, un’opportunità ed è cosi che nei vari documenti di programmazione e nella recente drone strategy l’Europa si impegna a sostenere l’integrazione e la collaborazione tra civili e militari per lo sviluppo di tecnologie. Noi siamo parte di questo processo insieme ad alcuni partners europei, avendo costruito una rete di test bed consapevoli che sono numerosi i progetti di difesa che traggono vantaggio dagli sviluppi innovativi delle Pmi per i droni civili così come l’aeronautica civile trae vantaggio dagli sviluppi nel campo della difesa».
Il Distretto tecnologico aerospaziale ha ottenuto di realizzare e gestire, a seguito di un bando dell’Agenzia spaziale europea, un Esa Bic, cioè un incubatore di impresa aerospaziale. L’Esa Bic Brindisi, unico presente nel Mezzogiorno, sta selezionando le start up da finanziare ed affiancare nel percorso di rafforzamento. Ci sono progetti promettenti in fase di valutazione?
«Ci sono innanzitutto tanti giovani che hanno partecipato alla call dando evidenza di quanto fermento e spirito di iniziativa vi sia nel territorio pugliese e nel Mezzogiorno. In realtà abbiamo avuto anche proposte dal centro e nord Italia: ancor una volta l’invito è di venire a conoscere al Mam le opportunità del Bic e scoprire anche quali sono le prime imprese che incuberemo nella nostra sede a Brindisi, che annunceremo appunto il 21 nel pomeriggio».
La terza giornata del Mam è dedicata allo spazioporto. Qual è lo stato dell’arte nel mondo e la situazione a Grottaglie?
«Il mondo ha ripreso la corsa verso lo spazio con nuovi obiettivi di esplorazione che puntano in primis alla Luna ed a Marte.

Questa nuova corsa vede in campo non piu le due storiche grandi potenze spaziali del passato, ma si apre al protagonismo di altri stati e soprattutto dei privati, sempre più coinvolti nella “conquista dello spazio” L’accesso allo spazio diverrà nel tempo un’esigenza crescente ed un business rilevante. Grottaglie ha da anni messo nel mirino l’obiettivo di divenire un’infrastruttura nazionale dedicata a questa nuova fase della vita economica ed industriale legata alla new space economy. Ma non mancherà molto all’avvento del volo ipersonico che troverà in infrastrutture aeroportuali come quella di Grottaglie un alveo idoneo per operare. Chi nel futuro avrà un ruolo in questi settori otterrà benefici ed è per questo motivo, guardando lontano, che nel 2014, si è dato vita al primo accordo raggiunto con la FAA americana per la realizzazione dello spazio porto di Grottaglie».

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