«Volantini di Renzi mandati al macero»
Nuovo scontro nel Pd del Salento

«Volantini di Renzi mandati al macero» Nuovo scontro nel Pd del Salento
di Paola ANCORA
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Lunedì 12 Dicembre 2016, 09:37 - Ultimo aggiornamento: 09:47
Pd provinciale non ha distribuito e ha mandato al macero migliaia di volantini informativi sulle attività del Governo. Una vergogna». Poche ore dopo questa accusa lanciata alla segreteria di Salvatore Piconese dai sostenitori del “sì” al referendum costituzionale riuniti ieri nella sala Buffetti di Maglie, in rete è scoppiato il putiferio. Perché è sui social network che si va consumando in queste ore un assaggio della resa dei conti che, dopo il voto sulla riforma Boschi del 4 dicembre scorso, si aprirà nel Partito democratico in vista del congresso del prossimo febbraio.
La miccia dello scontro è esplosa in una sala gremita. Riuniti, ieri, un centinaio di sostenitori del sì alla riforma della Costituzione, che non ha superato la prova del referendum popolare anche per via delle divisioni interne ai Dem, nettissime anche in Puglia e nel Salento: il segretario Piconese, il consigliere regionale Ernesto Abateresso e tutta l’area dalemiana del partito erano schierati per il “no”; il sottosegretario Teresa Bellanova, i parlamentari Fritz Massa e Salvatore Capone e il consigliere regionale Sergio Blasi per il “sì”.
Secondo quanto denunciato ieri dai sostenitori del “sì” e rimbalzato poi su Facebook, pochi giorni prima del voto alla federazione di via Tasso sono arrivati circa cinquemila volantini dedicati ai 1.000 giorni del Governo Renzi. Dentro, l’elenco puntuale delle riforme fatte, delle leggi e degli obiettivi che l’esecutivo a trazione Pd rivendica di avere ottenuto.
I volantini sono talmente tanti che si fa fatica a passare fra i corridoi della federazione. La campagna refendaria, intanto, si fa via via più accesa. Passano i giorni e i volantini restano lì, imballati. Nonostante fossero destinati ai segretari dei circoli del Pd. A tutti i segretari dei circoli: sia a quelli convintamente schierati per il “sì” che ai sostenitori del “no”.
Poi arriva il giorno del voto. Vince il “no” con una maggioranza che non lascia adito a dubbi. Il premier Matteo Renzi lascia, ma resta segretario del partito. E il 9 dicembre la federazione contatta la Monteco, l’azienda che gestisce raccolta e smaltimento dei rifiuti in molti Comuni del Salento, capoluogo compreso. E manda al macero i circa 5.000 volantini. Scatenando le proteste e le accuse del fronte del “sì”, che grida allo scandalo, accusa la segreteria di «fascismo» e, in qualche caso, chiede anche che Piconese lasci la guida del partito.
Ma il segretario provinciale smentisce la ricostruzione fatta dai suoi compagni sostenitori del “sì”: «La federazione - dice - era piena fino a mezzogiorno di ieri (sabato, ndr) di questi volantini. Stavano lì da un sacco di tempo. E ogni segretario di circolo è venuto e ha preso il suo materiale. Che senso avrebbe avuto portarlo al macero?». Su Facebook i commenti ironici di chi ha sostenuto il “no”, in calce alle foto delle montagne di volantini, si sono sprecati. E alcuni segretari dei circoli, chiamati in causa dalla federazione, riferiscono di non essere stati avvisati che il materiale era lì, pronto per essere ritirato. Non ne sapevano nulla, per esempio, alla segreteria di Ruffano. Mentre a Calimera - tanto per fare due esempi - dicono di averne ricevuto notizia tramite un messaggio whatsapp fatto circolare sul gruppo del Comitato provinciale per il “sì” e di avere quindi ritirato e distribuito la loro parte di volantini. E gli altri? Perché il materiale inviato a Lecce dal Pd nazionale non è stato distribuito ai segretari dei circoli Pd e, quindi, ai cittadini del Salento?
«Se le cose sono andate così come mi sono state riferite a Maglie - commenta il parlamentare Fritz Massa, deciso a vederci chiaro - è accaduto qualcosa di gravissimo. Perché in quel materiale si dava conto del lavoro fatto da tutti i parlamentari del Pd, non dai sostenitori del “sì”. Sottrarli e non farli circolare non avrebbe giustificazione alcuna». La resa dei conti è appena cominciata.
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