Politica e favori, confermato l'impianto accusatorio: Fasiello resta agli arresti domiciliari

Politica e favori, confermato l'impianto accusatorio: Fasiello resta agli arresti domiciliari
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Martedì 10 Ottobre 2023, 08:24 - Ultimo aggiornamento: 08:28

Impianto accusatorio confermato dal Tribunale del Riesame per l'ex funzionario regionale Antonio Fasiello, che rimane agli arresti domiciliari. Fasiello è coinvolto nell'inchiesta del pm Alessandro Prontera e della Finanza che ha riguardato Gallipoli e un presunto gruppo di imprenditori che avrebbe allestito un sistema di favori attraverso una rete di rapporti con gli amministratori pubblici.
Al centro del meccanismo, per cui è ipotizzata a vario titolo l'associazione per delinquere finalizzata alla commissione di reati contro la pubblica amministrazione, contro la fede pubblica e l'amministrazione della giustizia, accesso abusivo a sistema informatico e di reati edilizi ed ambientali, ci sarebbe stato l'imprenditore Cesario Faiulo, anche lui ai domiciliari come anche l'ex assessore al Turismo Emanuele Piccinno che invece al momento non hanno formulato ricorso. Il Riesame (collegio presieduto da Simona Panzera) ha annullato l'ordinanza, sempre relativamente alla posizione di Fasiello, unicamente per due contestazioni minori, non rilevando alcun vizio relativamente a tutto il resto: per l'accusa l'ex funzionario della Regione (difeso da Enrico Gargiulo) già in servizio presso il Settore riforma fondiaria, e ora in pensione, il quale, unitamente ad altri collaboratori compiacenti, avrebbe imbastito mediante la pretesa di "utilità" di vario genere procedure amministrative connotate da profili di presunta illegittimità, favorendo l'assegnazione di importanti immobili di proprietà Regionale a persone a lui vicine. Quanto al resto dell'indagine (divisa in due filoni) si parla di regali di vario genere.

Gamberoni e pesce spada, ma anche assunzioni negli hotel in cambio di vantaggi di vario tipo, consulenze e perfino un Rolex. Emerge anche una certa capacità, proprio per via delle ipotetiche connivenze, di dirottare i controlli delle forze di polizia nei locali per perseguire altro genere di scopi.

Le altre misure

Di recente, inoltre, ritenute attenuate le esigenze cautelari è stato revocato dal gip Marcello Rizzo il divieto di dimora a Gallipoli per Cosimo Giungato, architetto gallipolino, assistito dall'avvocato Andrea Sambati, che aveva presentato il 25 settembre scorso le sue dimissioni dalla carica di presidente dell'Ente Parco assegnata all'inizio della seconda legislatura dal sindaco Stefano Minerva. E il primo cittadino, con un proprio decreto, aveva quindi preso atto della richiesta e in accoglimento della stessa ha poi deciso di avocare a sé la carica di presidente del Parco naturale "Punta Pizzo-Isola di Sant'Andrea" in attesa di una valutazione politica su destino dell'incarico di sottogoverno cittadino.
Eliminato il divieto di dimora, con parere favorevole della Procura, rimane per Giungato la misura interdittiva della sospensione per un anno dalla professione. Il gip ha infatti rilevato che: «le esigenze cautelari sono attenute in ragione delle sopravvenute dimissioni di Giungato dall'incarico di presidente del parco naturale Punta Pizzo-Isola di Sant'Andrea, dimissioni a seguito delle quali egli non risulta più avere incarichi pubblici, ne risultano ulteriori legami con l'amministrazione comunale di Gallipoli e ritenuto pertanto di poter revocare il divieto di dimora, potendo le residue esigenze cautelari essere soddisfatte dal divieto di esercitare la professione di architetto».
 

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