Tentata estorsione e lesioni al buttafuori della discoteca di Gallipoli: condannati due salentini

Tentata estorsione e lesioni al buttafuori della discoteca di Gallipoli: condannati due salentini
di Andrea TAFURO
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Mercoledì 11 Gennaio 2023, 18:23

Due uomini di Copertino, D.M di 52anni e D.V. di 63 anni, sono stati condannati rispettivamente a tre anni e due anni e mezzo di reclusione dai giudici in composizione collegiale (presidente Roberto Tanisi) per le accuse di tentata estorsione e lesioni personali ai danni di un addetto alla sicurezza di una discoteca di Gallipoli. I due che nell’aprile del 2017 cercarono di entrare nel locale da ballo senza pagare il ticket d’ingresso, e dove in quei frangenti si stava anche svolgendo un compleanno, sono destinatari anche della misura del pagamento di una provvisionale di 5mila euro in favore dello steward costituitosi parte civile con l’avvocato Luigi Suez.

Cosa hanno fatto

Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, il 52enne e il 63enne di Copertino, insieme ad un terzo complice risultato irreperibile e per cui è stato disposto lo stralcio della sua posizione nel processo, la sera del 2 aprile 2017, raggiunsero la discoteca situata sulla statale 101, a bordo di un Mercedes e in evidente stato di ebbrezza si diressero verso l’accesso. Dopo aver ricevuto il divieto all’ingresso dall’addetto alla sicurezza, senza pagare il biglietto di ingresso si sarebbero spostati presso il botteghino chiedendo ad un secondo soggetto di entrare gratuitamente e prospettando che, in caso di rifiuto, avrebbero spaccato il locale, al contempo battendo, a scopo intimidatorio, le mani sul vetro del botteghino.


L’intervento successivo dell’addetto alla sicurezza, in difesa del collega, portò D.M., a colpire lo steward con un pugno in fronte e sul naso, minacciandolo di morte e procurandogli un trauma cranico, nasale e addominale giudicati guaribili in una decina di giorni.

Il 63enne D.V., invece, aiutato dal terzo complice, si sarebbe scagliato contro l’addetto alla sicurezza colpendolo con calci e pugni e minacciando che “avrebbero spaccato il locale”. Infine, anche dopo l’intervento del proprietario della discoteca che chiuse le vetrate d’accesso al locale, le offese dei tre uomini proseguirono in danno dell’addetto alla sicurezza sino all’arrivo dei carabinieri di Gallipoli. Da qui il processo e le condanne in primo grado per i due uomini di Copertino, difesi dall’avvocato Anna Inguscio, che solo dopo le motivazioni potrà decidere se proporre appello alla sentenza. “La vicenda dimostra l’importanza per i locali da svago – commenta l’avvocato Suez – di avere all’ingresso personale altamente qualificato, capace di prevenire ed evitare situazioni critiche e non più gestibili, poi, all’interno. Difatti, le testimonianze raccolte in dibattimento hanno chiarito che il terzo soggetto, resosi poi irreperibile, era addirittura armato di coltello”.

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